Attenzione ×

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Rico pov's

Mi sedetti ed aprii quel diario che sembrava star gridando "leggimi"

"Questa è la prima volta in tutta la mia vita che tengo un diario.
Ho deciso di farlo per poter un giorno raccontare la mia storia ai mie- ai nostri figli...

L'ho vista per la prima volta qualche anno fa, sopra a quel ponte, mentre osservava il suo riflesso nell'acqua.

Adesso, mentre guardo il sole, sembra sorridermi come lei quel giorno, radiosa e lucente.

Sentivo di amarla già dal primo istante.
Sono arrivato a lei per caso mentre mi pavoneggiavo per le strade.
Incontrarla mi ha cambiato.
Poco per volta è riuscita a ripulire il diamante del mio cuore caduto nel fango tempo prima.

Perché ho deciso di iniziare a scrivere proprio oggi?
Semplicemente perché finalmente ho deciso di compiere il grande passo e chiederle di sposarmi"

Continuai.
Decisi di saltare alcune pagine, le avrei lette più avanti quando una frase attirò particolarmente la mia attenzione.

Lessi a proposito del giorno in cui arrivarono i giganti e si ritrovarono costretti a chiudersi nella cantina che fortunatamente era piena di provviste per i periodi molto lunghi.

Nelle pagine successive parlava della loro "prigionia" durante la quale lei si ammalò a causa della mancanza di luce e altro.
Fortunatamente la superò anche se ormai il suo corpo era gravemente compromesso.
I due confidavano nel corpo di ricerca sperando con tutti loro stessi che qualcuno li trovasse.
Dopo un po' arrivai finalmente al punto che più mi interessava leggere.

Iniziò a raccontare del giorno in cui le provviste finirono.
Costretti ad uscire dalla cantina incontrarono dentro casa un gigante che divorò una metà di lei e parte di lui che scrisse la parte finale del diario sul letto con la ragazza morta che aveva chiesto come ultima cosa la documentazione della loro ultima giornata.

Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso senza che riuscissi a fermarle in alcun modo.
Il mio pianto divenne più intenso quando lessi la data.
Una settimana fa...
Chiusi il diario e lo strinsi conto al petto.
Se fossimo arrivati poco prima li avremmo potuti salvare...
Iniziai a singhiozzare.
Provai più volte ad asciugarmi gli occhi, ma ogni volta le lacrime riprendevano a scendere.

Moblit:"Hey Rico, guarda che-...
Cosa ti è successo?!
Non dirmi che è per la spedizione..."

Sobbalzai dallo spavento.
Ero così assolta dai pensieri che non mi stavo accorgendo più di nulla.

Rico:"n- no..."

Moblit:"oh, allora cos'hai?"

Rico:"Stai tranquillo è una sciocchezza..."

Moblit:"se ti ha fatto stare tanto male non può essere una cosa così stupida"

Rico:"ma n- no"

Provai nuovamente far andare via le lacrime.
Non so perché, ma mi sentivo in colpa.

Appoggiai il diario di fianco a me.

Moblit:"Rico? Se non vuoi parlarne non sei certo obbligata"

Rico:"penso solo che sarebbe stato M- meglio non entrare in quella c- casa"

Lui si sedette di fianco a me.

Io appoggiai la fronte sulla sua spalla e gli afferrai la manica della giacca con le mani, lui invece mise l'altra mano sulla mia testa.
Non so perché l'avessi fatto.
Mi era venuto spontaneo e a lui non sembrava dare fastidio per fortuna.

possibile...? [levihan] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora