Bene

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Levi pov's

Avevo un brutto presentimento.
I giganti erano aumentati, quindi erwin di tornare indietro.
Avevo il cuore pesante.

Hange pov's

Era il terzo giorno di ricognizione.
Si stava facendo tardi.

Rico:"hange, andiamo"

Hange:"dove? Perché?"

Rico:"guardami"

Alzai la testa per fare come diceva.

Rico:"lo so io tanto quanto lo sai tu"

Mi alzai a fatica e uscii.

Hange:"quando avresti fatto chiamare-"

Rico:"ho colto i segnali e ho agito di conseguenza"

Meglio non farle domande.
La carrozza partì.
Le contrazioni diventavano sempre più frequenti e man mano più dolorose.

Arrivate mi fecero subito cambiare e sdraiare.
Cercai di portare altrove la mente, ma il dolore mi teneva incatenata a terra.

Girai la testa verso la porta che si spalancò.
Levi appari sulla soglia di quella e mi guardò.

Levi:"hange!"

Hange:"le- vi..."

Mi venne vicino e mi prese la mano.
Io la strinsi per sopportare meglio il dolore.

Levi:"allora?"

Hange:"ho paura..."

Mi abbracciò e praticamente gli piantai le unghie nella schiena.

Levi:"il dolore?"

Hange:"tutte- le ferite che mi sono fatta fino ad ora non sono paragonabili a- a questo"

Mi diede un bacio affettuoso sulla fronte.

Levi:"tranquilla"

Non che fosse utile, ma non stava sminuendo quello che sentivo.
Questo era bellissimo.
Potevo benissimo condividere con lui un dolore che non avrebbe mai provato.
E l'obbiettivo mi faceva passare meglio la situazione.
Poi i dottori iniziarono a parlare tra di loro dell'imminente arrivo e mi portarono in un'altra stanza.

Lì ebbe inizio l'inferno.
Levi continuava a chiedermi disperatamente di resistere, continuava a dire che mancava poco, che potevo farcela, che ero forte, ma soprattutto che mi amava.
Sentirgli dire che ero la cosa più importante per lui mi aiutava.
Penso di non aver mai urlato tanto.
Fu faticoso, terribile.
Poi Iniziai a sentire un dolore diverso, più tendente al bruciore.
Guardai i dottori preoccupati.
Non ne voleva sapere, però dopo tanto dolore finalmente lo vidi in braccio ad uno di quelli, però quella soddisfazione durò poco.
Tutto divenne sfocato cercai lo sguardo di levi.
Lui in quel momento non era concentrato su di me.
Era emozionato, che carino.
Gli scossi la mano e si girò verso di me.

Subito capì che qualcosa non andava.
Non solo lui se ne rese conto.
Di colpo il nulla.

In quel nero profondo ero cosciente.
Sentivo quello che mi succedeva, ma non avevo la forza di aprire gli occhi e di muovermi.

Dottore:"possiamo lasciarvi soli?
Andrà tutto bene"

Levi:"la sua reazione mi preoccupa, ci penserò io"

Dottore:"non è sicuro nulla ancora"

Levi:"non entrate se non necessario"

Dottore:"ma-"

La porta si chiuse.
Levi si avvicinò e mi prese la mano.
Sentii le sue labbra su di quella.

Levi:"se non ti svegli subito sarò costretto a piangere.
Non voglio rischiare di essere visto, perfavore..."

possibile...? [levihan] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora