Vi siete mai chiesti perchè il quarto moschettiere, D'Artagna, fosse un uomo? E perchè non una donna? Le donne sono sempre state considerate inferiori, buone solo per togliere svaghi al genere maschile, a badare ai bambini ed a tenere in ordine e pulita la casa. La protagonista di questa storia non è D'Artagnan, ma Amelie. Una giovane ragazza di 19 anni, bella, attraente, cocciuta ed impossibile. Occhi di un azzurro chiaro quasi quanto il ghiaccio e dei capelli biondi che brillavano al sole. Guidata da una rabbia intrattenibile non farà altro che portare scompiglio a Parigi, dove già il caos faceva da sovrano. Presa in affidamento da una coppia di panettieri, Amelie, si allena con la spada e la pistola nel granaio, dove con le sue stesse mani costruì un manichino in legno a cui infliggeva colpi su colpi ogni giorno che passava in attesa della tanto bramata vendetta. Il giorno del suo diciannovesimo compleanno si sentì pronta. Era pronta per reclamare la sua rivincita. Voleva trovare quel soldato che uccise la sua famiglia e farlo pentire di ciò che aveva fatto, ma per farlo la vita le pose davanti al cammino tre attraenti moschettieri: Athos, Porthos e Aramis, che la faranno ricredere sulla sua persona e l'aiuteranno in questo suo viaggio in cui il pericolo è sempre dietro l'angolo. In una storia ricca di azione e avventura non è il bene che prevale sempre sul male, ma si tratta di quanto il bene sia disposto a lottare per vincere. Ma d'altronde...le donne sono sempre state troppo sottovalutate.
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