~Capitolo 5~

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"Quindi quale alternativa ti sembra la più conveniente, piccola eroe?" La ragazza lo fissò quasi ringhiando, odiava essere messa alle strette.

"Andiamo, lo sai benissimo..." Il celestino alzò un sopracciglio facendole segno di continuare. In risposta la ragazza lo guardò ancor più male sbuffando.

"Non credo di saperlo, temo che me lo debba dire tu!" Disse ghignando.

"Ti stai proprio divertendo tu non è vero?" Rispose lei sbuffando nuovamente.

"L'ultima, scelgo la numero 4..."

"Ossia..." La incitò a continuare.

"Non posso credere di star per dire una cosa del genere... decido di seguirti ed aiutarti a fuggire nonostante tu abbia quasi ucciso un mio amico!"

"Ma che brava ragazza!" Disse lui allargando il suo sorriso e accarezzandole la testa.

"Eh smettila, non sono mica un cane! E lasciami anche la mano già che ci sei!" Esclamò. In risposta il celestino strinse maggiormente la presa avvicinandola a se.

"Mettiamo in chiaro una cosa: tu mi devi seguire senza fare storie, non ti trovi di certo in una situazione in cui puoi dirmi cosa fare o non fare. Il fatto che abbia scherzato un po' con te non ti da il permesso di fare quello che ti pare, ci siamo capiti?" Disse pietrificando con lo sguardo (T/n) che si limitò ad annuire debolmente.

Il celestino le coprì la testa con il cappuccio della felpa e si incamminò senza lasciarle la mano. Lei lo seguiva stando al suo fianco e cercando di sembrare il più naturale possibile.

Dopo pochi minuti uscirono dall'edificio ritrovandosi in un vicolo. Il celestino si guardò in torno prima di ricominciare a camminare.

"Ehi, aspetta!"

"Cosa c'è adesso?"

"Avevi detto che appena saresti stato fuori pericolo mi avresti lasciata andare!"

"Si lo so. E allora?"

"Beh lasciami andare!"

"E perché dovrei? Ho detto che ti avrei lasciata andare nel momento in cui sarei stato in un luogo sicuro e non siamo ancora arrivati. Se non volevi seguirmi dovevi scegliere una delle altre alternative." Disse facendo spallucce e riprendendo a camminare. La ragazza però restò immobile e si liberò dalla presa del celestino che si era fatta più leggera. In risposta il ragazzo si girò verso di lei fulminandola con lo sguardo.

"Potevi dirlo prima che volevi morire, ti avrei toccato senza pensarci due volte!" Disse prima di lanciarsi contro la ragazza puntando le proprie mani verso il suo corpo. (T/n) fece la stessa cosa: era tutta una questione di velocità. Ognuno riuscì a prendere la mano dell'avversario: (T/n) aveva afferrato la mano destra del celestino senza però attivare il suo Quirk perché il ragazzo stava toccando la sua mano destra con quattro dita. I due restarono immobili per un tempo indefinito finché il celestino non notò un particolare.

"Come ti sei procurata questa cicatrice?" Disse dimenticando completamente quello che era appena successo ed avvicinandosi a (T/n).

"Non ne ho la più pallida idea." Rispose lei senza distogliere minimamente lo sguardo dal ragazzo.

Il celestino continuò a guardare la cicatrice della ragazza che approfittò del momento di distrazione per pensare a come liberarsi. Dopo pochi secondi trovò una soluzione: prese velocemente il dito del suo assalitore e glielo ruppe facendolo gemere dal dolore.

"Tu brutta stronzetta..." Disse guardandosi l'arto ferito. (T/n) indietreggiò velocemente guardandosi intorno cercando qualche via di fuga.

"Non crederai mica di poter andartene via così facilmente..." La ragazza si voltò nella direzione della voce vedendo il celestino dietro di lei che le prese le mani e la buttò a terra immobilizzandola.

"Lo ammetto ragazzina, sei brava. Ma non abbastanza." Disse tenendola ferma.

"Lasciami subito!" Sbraitò lei.

"Lo farò solo se te ne starai qui buona senza provare a venirmi dietro. Allora, siamo d'accordo?"

"Neanche per idea! Tu sei un Villain e io devo catturarti!"

"E perché?"

"Ma che razza di domanda è? Voglio diventare un Her-"

"Non intendevo quello. Avresti potuto benissimo limitarti a chiamare un Hero che si sarebbe occupato di me invece mi hai seguito sapendo benissimo di essere in netto svantaggio. Cos'é, credi di dover dimostrare qualcosa a qualcuno? E' forse per questo motivo che vuoi diventare un 'eroe'? Credi davvero che ti serva a qualcosa? Se volessi dimostrare a tutti la tua forza ti basterebbe unirti all'unione dei Villain o a qualche associazione criminale conosciuta, d'altronde una ragazza con il tuo Quirk verrebbe accettata subito e questo basterebbe a creare uno scandalo. Vedo già il titolo su tutti i giornali: (T/n), figlia di due grandi eroi diventa una Villain e uccide decine di persone!"

"Stai zitto..." Disse con un filo di voce.

"Mh, che hai detto?"

"Stai zitto!" Sbraitò dando un calcio al ragazzo che si alzò ed indietreggiò. La (C/c), finalmente libera, cercò di alzarsi ma appena tentò di muovere l'arto con cui aveva colpito il celestino percepì un dolore immenso.

"Cavolo, ci sai fare ragazzina. Uh? Perché non ti alzi e combatti? Non era questo il tuo intento?" Domandò lui ghignando.

"Ahi, ahi direi che ti sei fatta proprio male." Disse chinandosi verso la ragazza che distolse lo sguardo.

"Non vuoi proprio ascoltarmi vero?" La (C/c) non rispose, si limitò a sbuffare.

"Anche se te lo spiegassi non capiresti! Tu non hai un obbiettivo, distruggi semplicemente quello che non ti piace. Non puoi affermare di capirmi quando io e te siamo completamente diversi!" Disse poi.

"Che strano, pensavo l'esatto contrario." Disse lui sorridendo lievemente e prendendo il mento della ragazza tra l'indice e il pollice.

(T/n) cercò comunque di sfuggire ai continui sguardi del celestino che sospirò alzandosi ed avvicinandosi al suo arto ferito.

Scoprì lentamente la gamba della ragazza con cui lo aveva colpito notando che l'osso del ginocchio si era mosso non permettendo alcun movimento.

"Questo ti farà male."

"Che intenzioni hai?! Non provare a toccarmi!"

"Sennò che fai? Non penso che tu possa fare molto per fermarmi." Disse posizionando le mani sull'arto della ragazza. Il suo tocco era diverso dai precedenti: era dolce e delicato.

"S-stai fermo! Non muover-" La ragazza non riuscì a finire la frase che il celestino le aveva già sistemato la gamba con un colpo secco. (T/n) voleva urlare dal dolore ma la sua voce per qualche strano motivo non voleva uscire. Iniziò a vedere tutto offuscato mentre l'unico pensiero che ruotava per la sua mente era il tocco gentile del celestino. Svenne pochi secondi dopo per il troppo dolore abbandonandosi ad un sonno profondo.

Il celestino si chinò nuovamente verso la ragazza e spostò una ciocca di capelli dal suo volto. In quel momento (T/n) sembrava molto tranquilla, come se stesse facendo un bel sogno.

All'improvviso un forte mal di testa colpì il celestino.

"(T/n)! Dove ti sei cacciata? Fatti vedere dobbiamo tornare in orfanotrofio! Devi smetterla di scappare non serve a nulla!" La ragazza sentì una voce in lontananza che la chiamava ma continuò a correre tenendo in mano del cibo. Ecco il vicolo, era arrivata.

"Sono tornataaa!" Disse a gran voce. Il ragazzino alzò il capo, le sorrise e la salutò.

Spazio autrice
Lo so che mi starete odiando per aver finito così il capitolo ma volevo dedicarne un altro al sogno della protagonista. Detto questo vi saluto, al prossimo capitolo!

-Anita-

Do you remember me? {Shigaraki x reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora