Erano passati ormai un paio di giorni da quando Tenko Shimura aveva perso la sua famiglia e vagava per le strade di Tokyo. Si era fermato in un vicolo freddo e umido dopo aver perso ogni speranza: molte persone lo avevano visto in quei giorni ma nessuno lo aveva aiutato, erano troppo spaventati dal suo aspetto e si limitavano a dirgli che qualche Hero sarebbe venuto a salvarlo.
Inutil dire che nessuno venne ad aiutarlo nonostante fosse un bambino che camminava per strada da solo da giorni. Ormai aveva iniziato a pensare che sarebbe morto lì in quel vicolo prima o poi.
"Ehi!" Una voce squillante interruppe il ragazzino dai suoi macabri pensieri.
"Stai bene?" Il celestino iniziò a fissare la piccola figura davanti a lui senza aprir bocca.
"Ehi ci sei? Sicuro di sentirti bene? Perché ti trovi qui da solo? Non hai una famiglia? E casa tua invece, dove si trova?" Le continue domande di quella piccola figura misero in confusione l'azzurrino e per qualche secondo ci fu silenzio. Questo venne però interrotto dal rumore dello stomaco del ragazzino che chiedeva pietà.
"Ahhh ho capito! Hai fame vero? Aspetta qui vado a prenderti qualcosa da mettere sotto i denti." La figura iniziò a muoversi nella direzione da cui era venuta e dopo poco uscì dal vicolo scomparendo.
Tenko non riusciva quasi a crederci: qualcuno lo stava finalmente aiutando. All'inizio però pensava che quello fosse tutto un sogno, un miraggio, ma dopo qualche minuto dovette ricredersi perché quella piccola figura tornò da lui portando cibo e acqua.
"Eccomi di ritorno! Non sono riuscita a trovare molta roba scusa..." Le stava... chiedendo scusa? Il ragazzino iniziò a mangiare con molta voracità mentre la figura gli parlava.
"Beh vedo che apprezzi quello che ti ho portato meglio così! Comunque mi chiamo (T/n) piacere di conoscerti!" Disse la ragazzina con tono allegro.
"Non era necessario." Disse l'azzurrino dopo aver finito di mangiare.
"Di che parli?" Chiese lei non capendo il senso della sua domanda.
"Quando sei tornata ti sei scusata perché non ne avevi potuto prendere tanto cibo... sei la prima persona che mi aiuta da giorni non c'è bisogno che ti scusi..."
"Stai tranquillo é una cosa che mi viene naturale. Posso sapere cosa ci fai in un vicolo buio di notte fonda?" Chiese lei continuando a sorridere come se niente fosse.
"Potrei farti la stessa domanda se é per questo." Ribatté lui. La ragazza rispose con una risatina che l'azzurrino ricambiò con un lieve sorriso. In seguito il ragazzo le raccontò come aveva scoperto di possedere un Quirk con cui aveva accidentalmente ucciso la sua famiglia ad eccezione del padre: era stata la prima volta che provava piacere nel vedere qualcuno soffrire.
"É inutile tralasciare dettagli e poi sono curioso di vedere la sua reazione." Pensò lui dopo aver concluso. (T/n) era immobile seduta davanti a lui e lo fissava con uno strano sguardo, quasi apatico. Dopo poco il suo sguardo si tramutò in una smorfia di tristezza rivolta al ragazzino.
"Mi dispiace tanto per la tua famiglia... anche io ho perso i miei genitori in un incidente e ora vivo in un orfanotrofio qui vicino. I miei genitori mi hanno sempre supportato quindi non posso capirti pienamente ma sono sicura che sia stato un vero e proprio inferno per te..." Dopo aver sentito quelle parole l'azzurrino era stranamente felice: dopo tanto tempo aveva finalmente trovato qualcuno pronto ad aiutarlo e che stesse al suo fianco nonostante quello che gli era successo.
In lontananza sì sentì una voce femminile che chiamava per nome la ragazza.
"Scusa devo andare... si saranno accorti che sono scappata di nuovo e mi staranno cercando. Ci vediamo domani Tenko cercherò di portarti ancora più cibo di oggi non voglio che tu stia male!"
"Verrai davvero...?" Disse il ragazzino con un filo di voce.
"Che domande sono! Certo che sì! É una promessa: verrò ogni sera! E poi non posso mica dimenticarmi di te che sei quà a prendere freddo tutto il giorno!" Disse la ragazzina scuotendo l'azzurrino.
"Va bene ti credo... allora ti aspetto. A domani (T/n) e grazie di tutto, davvero."
"Non c'è di che!" Disse infine lei prima di allontanarsi per poi scomparire nel nulla.
"(T/n)... (T/n)... (T/n)..." Pensava il ragazzo mentre si lasciava avvolgere dal freddo della notte.
"(T/n)!" Urlò Shigaraki svegliandosi di soprassalto. Era tornato nel mondo reale. Si trovava in una stanza a lui completamente estranea. Pian piano iniziò a ricordare cosa fosse successo prima che si addormentasse: il rapimento di Bakugou e l'arrivo di All For One, poi lo scontro tra lui e All Might e poi... poi... vuoto.
In quel momento gli tornò in mente (T/n). Si rannicchiò nel letto appoggiando la testa alle ginocchia. Era nella stessa identica posizione di quella notte. Ma questa volta non sarebbe davvero venuto nessuno per lui. Era solo. Dannatamente solo.
Si era dimenticato dell'unica persona che gli aveva voluto bene per la prima volta e quella stessa persona si era dimenticata di lui. In quel momento sentì qualcosa di caldo rigargli il viso: erano lacrime. Continuarono a scendere per qualche minuto finché il ragazzo non si addormentò. Si svegliò la mattina dopo e, dopo essersi perso un paio di volte per quel luogo sconosciuto, arrivò in una stanza che sembrava essere una specie di cucina.
"Shigaraki ti sei svegliato finalmente!" Urlò Toga vedendo l'azzurrino. In seguito Kurogiri gli spiegò che All For One si era sacrificato per farli scappare e che era stato catturato dagli Hero. Dopo questo Shigaraki scoprì anche che c'erano stati feriti gravi da parte degli eroi come Best Jeanist e (T/n). Ancora lei... possibile che non riuscisse a pensare ad altro?!
Continuò così per tutta la giornata finché nel pomeriggio l'azzurrino non esplose definitivamente. Si fece teletrasportare da Kurogiri vicino all'ospedale dove era stata ricoverata (T/n) e senza pensarci due volte entrò nel edificio per poi recarsi nella sua stanza.
La ragazza era in uno stato di coma: era così da quando All For One l'aveva trafitta.
"Ehi." Iniziò a parlarle l'azzurrino.
"Non so se tu possa sentirmi in questo momento ma non importa granché. Dopo tutto non ti ricordi nemmeno di me giusto? Non hai mantenuto la promessa alla fine. Non che tu abbia avuto molta scelta... ma non é importante ora. Volevo dirti che mi sei mancata. Mi sei fottutamente mancata. In questi anni ho sempre sentito come un vuoto: come se qualcosa mi mancasse. Beh quel qualcosa eri tu. Non so quando e se ti sveglierai e non so nemmeno se quando ti sveglierai ti ricorderai di me. Volevo solo farti sapere che-" Le parole del celestino vennero interrotte bruscamente da alcune figure che entrarono nella stanza aprendo la porta.
"Che diavolo ci fai qui tu!?" Sbraitò Todoroki entrando.
"Tu!" Continuò Bakugou avvicinandosi pericolosamente all'azzurrino.
"Shigaraki Tomura!" Concluse Midoriya facendo capolino nella stanza.
"Kurogiri." Il ragazzo disse solo questo per poi scomparire prima che il biondino lo colpisse.
"(T/n) volevo solo farti sapere che... mi manchi e ho davvero bisogno di te, della tua presenza e del tuo sorriso..."
Spazio autrice
Capitolo completamente dal punto di vista di Tomura! Ho cercato di non uscire troppo dal carattere del personaggio ma volevo comunque far capire che lui é dipendente da qualcun altro come credo ogni essere umano. Scusate se non aggiorno spesso, sono presa dalla scuola e da un altro progetto che non c'entra nulla con Wattpad. A parte questo spero che vi sia piaciuto il capitolo che ho scritto mentre ascoltavo musica deprimente. Mi é anche scappata la lacrimuccia mentre cercavo di scrivere al meglio il discorso di Shigaraki nella la parte finale. Al prossimo capitolo!-Anita-
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Do you remember me? {Shigaraki x reader}
Fanfiction(T/n) si diresse verso di lui senza pensarci due volte, era come se non stesse agendo di sua spontanea volontà. Il suo corpo si muoveva e basta, come se fosse già stabilito, già successo, come se fosse stato scritto in un copione e lei stesse sempl...