Le ragazze passarono il pomeriggio a parlare del più e del meno e, arrivata la sera, salutarono (T/n) dirigendosi ognuna verso la propria abitazione. La ragazza si lanciò sul letto tirando un sospiro di sollievo e, dopo alcuni minuti passati a fissare il vuoto, decise di iniziare a scrivere una lista di cose da portare nei dormitori. Aveva addirittura pensato a come sistemare la propria stanza. Dopo aver stilato una lista delle cose necessarie andò a farsi una doccia fredda che durò più del previsto per poi buttarsi sul letto ed addormentarsi.
Dopo un paio di ore delle palpebre si aprirono rivelando due occhi color cremisi appartenenti a un ragazzo celestino che si rigirò un paio di volte nel letto per poi decidersi ad alzarsi. Si diresse verso il bagno dove si sciacquò il volto cercando di svegliarsi meglio. Non aveva passato una gran nottata e sentiva le palpebre più pesanti che mai. Voleva tornare volentieri a letto ma dovette cambiare idea quando notò che erano le 10:37. Prese qualcosa a caso dall'armadio per vestirsi e si diresse verso la cucina anche se non avrebbe mangiato data l'ora.
"Quindi cosa proponi di fare Dabi?" Chiese Twice spazientito.
"Su non tenerci sulle spine!" Disse Toga, più energica del solito.
"Allora... ho saputo che (T/n), figlia di All For One, é stata dimessa proprio ieri dall'ospedale dove era stata ricoverata e stavo pensando di sfruttare questo suo momento di debolezza per catturarla." Disse con calma il corvino.
"Mi spieghi il perché di tutto questo interesse verso la ragazza? No! Non dirmelo!" Chiese Twice.
"É semplice: (T/n) possiede un Quirk a dir poco fenomenale e il fatto che aspiri a diventare un Hero non gioca a nostro favore. Di conseguenza ritengo una buona idea bloccarla ora che non si é ancora ripresa dopo l'attacco di All For One."
"Beh si in effetti hai ragione Dabi. Ma cosa facciamo? Dobbiamo dirlo o no a Shigaraki Tomura?" Chiese Kurogiri.
"Pensavo di dirglielo solo dopo aver catturato (T/n). Mi é sembrato abbastanza legato a lei e voglio evitare che i suoi sentimenti personali interferiscano con il bene della Lega."
"Allora siamo d'accordo! Quando si parte! Ora? Oggi pomeriggio? Questa notte? Aspettiamo domani?" Disse la bionda sempre più frenetica.
"Kurogiri sei capace di aprire un portale direttamente nella casa della ragazza?"
"Nessun problema."
"Bene allora se non avete nulla in contrario possiamo benissimo andare ora." Kurogiri aprì un portale e i tre Villain vi entrarono uno dopo l'altro. Appena Dabi varcò per ultimo il portale, Shigaraki entrò nella stanza e notò la nuvola di fumo violacea restringersi.
"Kurogiri dove hai teletrasportato gli altri?" Chiese lui sospettoso.
"Shigaraki Tomura io..."
Intanto i tre Villain uscirono dall'altra parte del portale ritrovandosi in un ampio atrio di una casa altrettanto enorme. Si sentiva in lontananza il suono di un pianoforte che intonava la melodia di [canzone preferita, nel mio caso é Heather di Conan Gray].
"La ragazza è impegnata e probabilmente non ci ha sentiti entrare." Disse il corvino. La musica si interruppe per qualche secondo riprendendo subito dopo. I Villain avanzarono nell'atrio di ingresso dirigendosi verso le scale che davano ai piani superiori ma improvvisamente vennero intrappolati da una strana cupola che li circondò senza lasciare nessuno spazio di fuga.
"Pensavate davvero che non mi fossi accorta della vostra presenza?" Disse la ragazza spegnendo la musica che aveva acceso quando si era accorta dei Villain.
"Secondo voi quanto tempo ci metterà la polizia ad arrivare qui sapendo che ho catturato tre tra i Villain più importanti della Lega dei Vilain?" Continuò lei.
"Mi spieghi perché stai dalla parte di quegli eroi ipocriti? Sei o non sei la figlia di All For One?" Disse il corvino infuriato.
"Almeno gli eroi non uccidono centinaia di innocenti per puro divertimento e comunque il fatto che io sia la figlia di All For One non implica che io sia esattamente come lui: io sono (T/n) non All For One, non sono mio padre sono una persona completamente diversa!" Dopo quell'affermazione il corvino abbassò leggermente il capo e strinse i pugni.
"E così non sei cambiata proprio per niente, sei sempre così testarda eh?" (T/n) sentì una voce fin troppo famigliare dietro di sé e subito dopo una mano calda si appoggiò sul suo collo.
"Non posso lasciare che i miei compagni vengano catturati da voi Hero lo sai.. quindi fa la brava e liberali subito." Il ragazzo si mostrava calmo anche se si percepiva una punta di rabbia nella sua voce.
"E tu sai che non posso lasciare quattro Villain molto pericolosi in libertà vero?" Rispose lei.
"Perché... perché... perché per una volta non fai quello che ti chiedo?! Perché!" Il celestino aveva perso quel filo di calma e iniziò a stringere sempre più forte la presa intorno al collo della ragazza che riusciva a fatica a respirare.
"Liberali. Ora." Il ragazzo era ormai nero dalla rabbia e non ragionava quasi più.
"T-tenko..."
"Io mi chiamo Tomura! Shigaraki Tomura!" La presa intorno al collo della ragazza non le permetteva più di respirare e stava per crollare.
"N-non respiro Tenko ti prego l-lasciami..." Il celestino lasciò di colpo la presa e la (C/c) cadde a terra priva di forza. Si concentrò sul respiro per cercare di regolarizzarlo ma così facendo smise di utilizzare il Quirk e la cupola svanì.
La ragazza si alzò a fatica e guardò gli occhi rosso sangue del celestino a loro volta puntati su di lei notando che il ragazzo non stava indossando la sua solita mano sul volto. Una lacrima le percorse il volto. Il celestino la notò e si avvicinò a lei: quando furono a pochi centimetri di distanza alzò la mano e la poggiò sul viso della ragazza accarezzandolo e asciugando la lacrima, il tutto ovviamente tenendo una delle dita alzate. Lei rimase stupita da quel gesto così dolce e sentì come se il tempo si fermasse e quei pochi secondi sembrarono decenni.
"Kurogiri." Il loop temporale in cui (T/n) era finita terminò quando il celestino chiamò il Villain che creò due portali: uno dietro a Dabi e gli altri e un altro dietro a Shigaraki.
I tre Villain scomparirono nella nuvola di fumo e l'azzurrino iniziò a indietreggiare avvicinandosi al portale. La ragazza se ne accorse e alzò il braccio tendendolo verso il ragazzo che si stupì. Stava per dire qualcosa ma si bloccò ripensando a quello che le aveva fatto solo qualche minuto prima. Si limitò dunque a guardarlo scomparire dentro al portale con uno sguardo pieno di tristezza e rassegnazione.
Shigaraki chiuse gli occhi sospirando e si ritrovò nella base. I quattro Villain lo guardavano senza sapere cosa dire.
"Non provate mai più e dico mai più a fare una cosa del genere senza avvisarmi." Dopo aver detto ciò, il celestino uscì sbattendo la porta e si diresse verso la sua stanza. Pensava solo all'ultima espressione di (T/n) che era riuscito a vedere prima di ritrovarsi in quel capannone polveroso e triste. Era un'espressione piena disprezzo nei suoi confronti o, almeno, era così che gli era sembrata quell'espressione che certamente non esprimeva un sentimento positivo.
In realtà quello sguardo dimostrava tutta la delusione che (T/n) provava verso se stessa vedendo come era diventato il suo Tenko perché lei lo aveva lasciato solo e aveva pensato a se stessa. Si sentiva un'egoista e non incolpava Tenko o Tomura, come si faceva chiamare adesso, bensì incolpava se stessa. Ma questo, Tenko non lo avrebbe mai saputo e per questo si torturava credendosi la causa del malessere della sua (T/n).
Spazio autrice
Ho aggiornato! Ce l'ho fatta finalmente! Mi scuso ancora per l'assenza... spero vi piaccia questo capitolo pieno di emozioni e tristezza. Speravate che tutto si sarebbe concluso con unico ultimo capitolo finale e un 'e vissero tutti felici e contenti'? Beh sono nata stronza e lo sono ancora quindi non sarà così: aspettatevi minimo 3-4 capitoli prima della fine di questa pazza storia :)
Detto questo vi saluto: ci vediamo al dodicesimo capitolo (sono curiosa di leggere i vostri commenti pieni di gioia nei miei confronti). Addio amici alla prossima!-Anita-
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Do you remember me? {Shigaraki x reader}
Fanfiction(T/n) si diresse verso di lui senza pensarci due volte, era come se non stesse agendo di sua spontanea volontà. Il suo corpo si muoveva e basta, come se fosse già stabilito, già successo, come se fosse stato scritto in un copione e lei stesse sempl...