La ragazza aveva lasciato da un po' il suo appartamento e il celestino si era svegliato pensando di trovarla ancora al suo fianco appoggiata al suo petto ma invece non fu così. Aprì lentamente gli occhi e vide che c'era una luce accesa nell'altra stanza.
"(T/n) dai spegni la luce e torna a letto, è ancora presto vieni a dormire..." Nessuna risposta. Il ragazzo si alzò allora sbuffando e iniziò a vagare per l'appartamento in cerca della sua ragazza. Trovò però l'appartamento vuoto ma un foglietto nel tavolino del soggiorno attirò la sua attenzione. Lo prese e lo aprì:
"Se quando leggerai questo bigliettino non sarò in casa significa che sono uscita a prendere la colazione al bar. Non so quando tornerò a casa perché ho delle compere da fare. Intanto ti ho lasciato un pensierino lì sul tavolo. Spero ti piaccia e sono curiosa di vedere la tua reazione tornata a casa."
Il ragazzo aprì incuriosito il pacchetto che trovò vicino al biglietto. Era una piccola scatola, la aprì e restò abbastanza stupito quando vide che dentro c'era un paio di guanti. Erano dei guanti d'artista di pelle nera molto eleganti e di buona fattura. Lì provò e gli calzavano alla perfezione, sembravano fatti su misura per lui. Nella scatola trovò poi un altro bigliettino:
"Ti ricordi la mia teoria di quando eravamo piccoli? Beh penso che un paio di guanti siano meglio di un pezzetto di un fazzoletto! Ringraziami dopo :)"
Il ragazzo restò fermo per qualche secondo e poi provò a toccare il bigliettino con tutte e cinque le dita. Non successe nulla: il bigliettino non si disgregò e restò intatto tra le sue mani. Una leggera smorfia che poteva sembrare un sorriso si formò sul volto del ragazzo.
"Ciao papà ti devo parlare..." L'uomo alzò lo sguardo verso la ragazza.
"(T/n) a cosa devo questa visita?" La ragazza smise di guardare l'uomo mascherato.
"Non pensavo che ti avrebbero lasciato venire qua a trovarmi." La (C/c) guardò in basso.
"Diciamo che non ho proprio chiesto il permesso ecco."
"Ah figlia mia allora il proverbio 'la mela non cade mai lontano dall'albero' ha proprio ragione."
"Io non sono come te..." La ragazza faceva quasi fatica a rispondere a quell'uomo: il solo pensare che aveva qualcosa in comune con quel mostro le faceva ribrezzo.
"Oh di questo ne sono sicuro. Il tuo altruismo è così solido che continui a stare dalla parte di quegli 'eroi' e penso che nessuno possa farti cambiare idea. Quindi ora mi sorge una domanda: perché sei venuta qui? Volevi vedere come coloro che tu definisci 'eroi' mi hanno conciato e deridermi?" A (T/n) venne in mente Tenko dopo la seconda affermazione dell'uomo.
"Forse lui riuscirebbe a farmi cambiare idea..."
"Volevo solo... farti una domanda..."
"Riguarda per caso Shigaraki Tomura?" La ragazza alzò lo sguardo verso l'uomo spalancando gli occhi dallo stupore.
"Come hai...?"
"Come ho indovinato? Beh immaginavo che prima o poi vi sareste ritrovati. Il vostro è uno dei legami più saldi che io abbia mai potuto osservare e questo può essere un vantaggio come può essere uno svantaggio per Tomura. Da una parte avere una persona al suo fianco come te potrebbe dargli molta forza e sicurezza nei suoi ideali. Ma il fatto che tu creda in ideali totalmente opposti ai suoi potrebbe, pian piano, distruggerlo. Dimmi, per caso ti ha detto che gli andava bene che tu sia una futura eroe?"
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Do you remember me? {Shigaraki x reader}
Fanfiction(T/n) si diresse verso di lui senza pensarci due volte, era come se non stesse agendo di sua spontanea volontà. Il suo corpo si muoveva e basta, come se fosse già stabilito, già successo, come se fosse stato scritto in un copione e lei stesse sempl...