capitolo sette

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Il procedimento per preparare il distillato di morte apparente era decisamente più complicato di quanto avesse creduto in precedenza Hermione.

Non riusciva a spiegarselo.

Aveva seguito passo passo i passaggi del libro, obbligando Malfoy a fare lo stesso, ma nulla.
Quella dannata pozione non sembrava voler venire bene.

Turbata, aveva guardato come se la stava cavando Harry, e aveva sgranato gli occhi vedendo che lui e Zabini avevano addirittura quasi finito.
Harry, notando il suo sguardo, aveva provato a darle qualche consiglio, ma lei si era rifiutata di seguirlo.
Se non era nel libro, era sbagliato.

Malfoy cercava di aiutarla quanto poteva, ma anche lui non poteva far altro che seguire il libro.
Quell'orrendo miscuglio che avevano preparato aveva fatto gonfiare i capelli ad entrambi.

In un altro momento, Draco si sarebbe preso gioco di lei, perché era buffa con quei capelli e soprattutto perché non si era ancora visto allo specchio, ma non ora.
Era troppo impegnato ad imprecare mentalmente, a quel punto era certo che non avrebbe vinto, dannazione.

All'ultimo passaggio del procedimento, guardarono entrambi il distillato di morte apparente mal riuscito con una smorfia disgustata e affranta.

"Direi che abbiamo finito.." disse la riccia.
"Vorrei infilarci la faccia dentro e vedere se riesce ad uccidermi.." aggiunse Draco, a voce più bassa, poi sospirò:" Bene, fa schifo e abbiamo finito in anticipo".

Si appoggiò con la schiena al banco, incrociando le braccia al petto:" Ora possiamo parlare di qualcosa di davvero curioso".
Lei inarcò un sopracciglio:" Del tipo?"
Il biondo fece un sorrisetto:" Stai cercando di farmi ingelosire, per caso?"

Hermione sbattè le palpebre confusa:" Come, prego?"
Lui sospirò teatralmente.
"Granger, mi aspettavo un metodo più.. Brillante. Mentire riguardo all'odore che senti nell'amortentia non è niente di che, sai?" rispose col solito ghigno beffardo.
La ragazza arrossì, non ci aveva pensato, ma lui aveva creduto che mentisse.
"Io non dico bugie, per chi mi hai preso? Magari hai quell'odore e non te ne sei nemmeno reso conto" disse imbarazzata.

Draco roteò gli occhi:" Credo di sapere qual è il mio odore, e decisamente io non so di.. Pergamene e erba, grazie. È un odore da povero" storse la bocca.
Si guardò un po' intorno nell'aula, prima di sogghignare:" È più qualcosa che assocerei a quel povero in canna di Weasley".

Questa volta, quando Hermione arrossì, fu per la rabbia, e lo guardò male:" Sei orribile, e offensivo, non sentirti tanto superiore solo perché tu hai i soldi".
"Te lo devo dire, Granger, non ci sai proprio fare con i ragazzi" scosse la testa lui, infastidito dalle sue parole. "Prima c'è il tuo patetico tentativo di farmi ingelosire, e ora mi offendi. Sei fuori strada".

Lei strinse i pugni senza farsi vedere, sapeva di non essere credibile, ma proprio non riusciva a sopportarlo.

Vedendo che non rispondeva, e ancora inviperito, Draco continuò il suo discorso:" E lo sei soprattutto per aver pensato di poter far ingelosire me. Una come te, figuriamoci!"
Insomma, si erano trattati male a vicenda per anni, da una come lei proprio non si aspettava il minimo interesse.

Ma Hermione lo intese in modo diverso.

Si voltò a guardarlo, fulminandolo con gli occhi:" Una come me?"
"Si, una che-"
Non lo lasciò finire:" No, fammi indovinare. Una sangue sporco come me, come potrebbe mai anche solo sperare di ricevere un minimo di attenzione da parte tua? Una come me, assolutamente indegna di far parte di questo mondo, o forse addirittura di qualsiasi altro mondo, perché solo con la propria esistenza insignificante rovina la vita degli altri? Ho indovinato? Era questo che volevi dire?"

Lo stava guardando negli occhi, e Draco dovette ammettere che con quello sguardo fiammeggiante e fuori dai gangheri era sia attraente che spaventosa.

Alzò comunque le mani in segno di resa, allontanandosi un po':" No, io dicevo che proprio tu.. Insomma, anche dopo il bacio-"
Evidentemente quel giorno era in vena di interromperlo.
"Oh, giusto, il bacio! Sono mortificata di aver contaminato la tua aria pura e preziosa avvicinandomi a te. Anzi, guarda, mi allontano anche ora, così non rischio di turbarti ancora di più" fece un passo indietro. "Facciamo così, dimentica qualsiasi cosa, disinfettati, non sia mai che ti abbia passato un po' del mio sangue sporco".

Gli diede le spalle, allontanandosi, per andare ad ascoltare il professor Lumacorno che aveva ricominciato a parlare.

Draco fissò la sua schiena ancora confuso.

Che cazzo era appena successo?

Aggrottò le sopracciglia, la Granger si era appena creata un discorso intero tutta da sola.
E pensava che, invece, tutto quel discorso lo avesse fatto lui.

Ma che diavolo...

Non pensava nulla di quel fiume di parole uscito dalla sua bocca.
Certo, in passato era stato così, ma ora.. Glielo avrebbe spiegato, se solo lei gli avesse dato la possibilità di pronunciare parola.

Le andò vicino per parlarle, ma si interruppe quando Lumacorno annunciò i vincitori.
Non fu sorpreso dal non essere nominato tale.

"Il distillato di morte apparente migliore è indubbiamente quello del signor Potter e del signor Zabini!" esclamò contento Lumacorno, e passò entrambi una fiala, nella quale aveva spartito la Felix Felicis.

Draco sospirò, almeno l'aveva Blaise e non qualcun altro...

Fece per parlare di nuovo con la Granger, ma quando si voltò non la vide più.
Ecco, ora era arrabbiata con lui.
Per qualche motivo, saperlo gli diede parecchio fastidio.

***

Quella sera, a cena, Draco era così occupato a riflettere da non prestare minimamente attenzione al suo migliore amico.

Blaise lo scosse violentemente per la spalla, facendogli cadere la forchetta.

Il biondo lo guardò male, spostò lo sguardo dalla forchetta a lui:" Bhè?? Qual è il tuo problema?"
L'altro sbuffò:" Ti stavo parlando, ma evidentemente hai la testa da un' altra parte. A che pensi?"
Draco raccolse la forchetta, e parlò senza far caso a ciò che diceva:" Alla Granger".

Blaise sollevò le sopracciglia:" Wow, questo si che è interessante.. Mi sono perso qualcosa oggi, mentre eravate in coppia?"
Draco si pentì immediatamente di averglielo detto, ma ormai non poteva rimangiarselo..
Scrollò le spalle:" Ho accidentalmente insultato Weasley, lei si è offesa e ha insultato me, che mi sono offeso. Stavo per parlarle del bacio, ma mi ha messo in bocca parole non mie!" disse quasi indignato.

Citò quasi parola per parola tutto il discorso della Granger.
"Insomma, se l'è presa per qualcosa che ha detto lei" conclude infastidito.

Dava per scontato che Balise sarebbe stato d'accordo con lui, ma la sua espressione diceva altro.
"In realtà, Draco, non puoi biasimarla per aver pensato quelle cose.. L'hai trattata come una pezza da piedi per anni, sembra strano che tutto d'un tratto tu abbia cambiato idea" gli fece notare lui.

"Ma.. Ma io ho davvero cambiato idea" sperava che almeno Blaise lo avesse capito. "Il mio intento era proprio quello di non litigare, ma è successo il contrario!"

L'amico gli sorrise, e posò una mano sulla sua spalla:" Io so cosa devi fare".
"Ovvero?" chiese inarcando un sopracciglio.
"Devi chiederle scusa, ovviamente, e sarà tutto risolto" disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Draco quasi non si mise a ridere:" Ma per favore, lo sai che io non chiedo mai scusa".
"Bhè, forse dovresti iniziare a farlo".

Il biondo guardò verso il tavolo dei Grifondoro, e individuò subito la Granger, che parlava animatamente con Potter.
Forse avrebbe davvero potuto-

Non fece in tempo a finire di formulare il pensiero, che sgranò gli occhi alla scena che gli si parò davanti.

All a mistake ‹dramione› [REMAKE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora