capitolo quindici

130 17 15
                                    

Draco alzò gli occhi al cielo, conosceva quella voce.
Guardò la Granger quasi a volerle fare le sue scuse, era più o meno colpa sua se erano stati interrotti.
Si allontanò a malincuore, e si voltò verso la persona che lo aveva appena chiamato.

"Draco, per Salazar, che ci fai con quella sangue marcio?" parlò ancora Pansy Parkinson, incrociando le braccia al petto.
Dio, pensò il biondo, ma tra tutti gli studenti di Hogwarts doveva passare proprio lei?

Sbuffò, alzando gli occhi al cielo:" Non credi che siano affari nostri?"
Pansy lo guardò sbigottita, probabilmente non riusciva a credere alle proprie orecchie:" Sono anche affari miei, se disonori la nostra casata facendoti vedere in giro con quella!"

Hermione storse la bocca, e si fece avanti:" Guarda che quella ha un nome, razza di oca che non sei altro".
La mora la guardò male:" Evito di dire il tuo nome, mi si sporca la bocca".
A quelle parole, Hermione fu a tanto così dal fare una battuta davvero di poco gusto, ma purtroppo Malfoy le interruppe.

"Okay, calmatevi, e tu Pansy fatti gli affari tuoi, sul serio, non mi pare che c'entri qualcosa qui" per quanto solitamente apprezzasse le liti tra ragazze, quello non era il momento.
Non poteva baciare la Granger in pace?
Quel pensiero lasciò perplesso anche lui, ma non si soffermò troppo a pensarci.

La Serpeverde sbuffò rumorosamente, e lo prese per un polso, trascinandolo più lontano.
Hermione voleva avvicinarsi, ma forse la sua presenza avrebbe solo alterato di più quella faccia da carlino di Pansy, e la sua voce era già abbastanza stridula così, per i suoi gusti.
Così rimase a guardarli da lontano, con un evidente cipiglio infastidito in volto.

"Che cosa c'è tra te e la Granger, Dracuccio?" domandò Pansy, quando non furono più a portata d'orecchio della riccia.
Lui storse il naso, odiava quel nomignolo:" Innanzitutto, ti ho già detto che odio essere chiamato così".
"Ma l'ho inventato io questo-"
"Appunto" la zittì il biondo, poi continuò a parlare:" Quello che c'è tra me ed Hermione, rimane tra me ed Hermione, non è difficile da capire".

Pansy spalancò la bocca, e anche Draco allargò appena gli occhi, l'aveva chiamata per nome senza nemmeno rendersene conto.
Era preoccupante? Forse un po'.

"Ma.. Ma allora.." iniziò lei, evidentemente in difficoltà a trattenere tutto il suo stupore e tutta la sua rabbia "tutto quello che c'è stato tra noi, per te non è significato nulla??"
"No, pensavo di averlo già reso chiaro" certo, erano stati a letto insieme un paio di volte l'anno prima, ma fare sesso non significava stare insieme.
Altrimenti, sarebbe stato insieme a mezza scuola.

Pansy strinse i pugni, sembrava che fosse a tanto così dal mettersi ad urlare:" Bene, non volevo arrivare a questo, ma non mi lasci altra scelta.."
Si vedeva benissimo che non era affatto dispiaciuta, e Draco non diede per nulla peso a quello che avrebbe detto, era convinto che sarebbe stata una delle sue solite idiozie.

Si sbagliava.

Gli si avvicinò un pochino, così da potergli parlare all'orecchio:" Ho sentito i miei genitori parlare di tuo padre.. Dicono che il Signore Oscuro sa come farli uscire di prigione".
Già solo queste parole, ebbero il potere di far defluire tutto il colore dal viso di Draco, mentre lui aveva l'impressione che il proprio cuore rallentasse improvvisamente di battere, fino a cessare completamente.
Non disse nulla, e lei continuò.
"Cosa pensi che direbbe, se sapesse che nella sua breve assenza ti sei dato da fare con una sanguemarcio come lei? E cosa credi che penserebbe, il Signore Oscuro, se sapesse che sicuramente hai trascurato il compito che ti ha dato per divertirti con lei?" Pansy concluse con un sorrisetto, ma Draco aveva lo sguardo così vitreo che non lo notò nemmeno.

Questo non andava bene, non andava per niente bene.
Suo padre sarebbe stato tutto l'opposto di contento se lo avesse scoperto, per non parlare del Signore Oscuro.
Sapeva che gli avrebbero fatto del male, e come se non bastasse era certo che avrebbero trovato il modo di farne anche ad Hermione.
Proprio non poteva permetterselo.

Guardò di scatto Pansy, ad occhi sgranati e ancora più pallido del solito.
"Tu non dirai niente" voleva essere convincente e perentorio, ma la sua voce risultò quasi un sussurro.
Gli diede sui nervi il sorrisetto di lei, non se lo era ancora levato dalla faccia.
"Questo avrà un prezzo, Dracuccio, lo sai, vero?" chiese con tono quasi innocente.

Lui si abbassò di poco, per arrivare al livello dei suoi occhi, e sperò di averle trasmesso tutto il suo disprezzo con lo sguardo.
"Che cosa vuoi, allora".
"Per prima cosa, ti ricordo che quelli del Signore Oscuro sono due compiti, non uno solo" ricambiò il suo sguardo "sai di doverti sbrigare anche nel secondo.."

Draco deglutì, non riusciva a pensare a quell'altro compito senza che lo assalisse un profondo senso di malessere.

"Mi aspetto che tu faccia almeno un tentativo, Tu-Sai-Chi non ha tutta questa pazienza" questa era la prima condizione, ma Draco sperava con tutto se stesso che non ce ne fossero altre.
Invece si irrigidì quando vide Pansy guardare con la coda dell'occhio verso la direzione in cui si trovava Hermione.

Ecco, gli sembrava strano che ancora non avesse detto nulla a riguardo...
Si sentiva così arrabbiato, aveva appena trovato qualcuno che riuscisse ad occupare i suoi pensieri almeno quanto lo faceva il Signore Oscuro, e Pansy voleva portarle via anche quel piccolo raggio di sole.

Anche lui guardò velocemente Hermione, era ancora lì, anche se a giudicare da come giocava insistentemente con una ciocca di capelli era spazientita.
Sarebbe voluto tornare da lei.
"Cos'altro vuoi?" chiese a denti stretti.

Pansy notò quell'occhiata, e non le piacque affatto.
Sapeva ciò che Draco pensava di lei, probabilmente la riteneva una stupida, ma almeno di queste cose se ne intendeva.
Aveva riconosciuto il suo sguardo, e non le ci era voluto molto a capire che era diverso da qualsiasi altro sguardo che avesse mai riservato ad una delle sue precedenti conquiste.
Questo proprio non le andava giù, anche perché, sorprendentemente, anche la sanguesporco aveva la stessa luce negli occhi.

Oh, ma poteva scordarselo, non le avrebbe mai rubato il suo Draco.
E sapeva esattamente come fare affinché le cose andassero proprio come voleva lei.

Tornò a guardarlo, con lo stesso sorrisetto di prima:" Devi baciarmi, qui e ora".

In effetti doveva aspettarsi una cosa del genere da parte sua...
"Se lo faccio, tu terrai la bocca chiusa con mio padre?" chiese quindi. L'idea di baciarla gli dava incredibilmente fastidio, ma d'altronde era solo un bacio.. Non sarebbe significato assolutamente nulla, perché per Pansy non provava assolutamente nulla.
Lei annuì:" Esatto. Solo un bacio, tanto non è il primo, no?"

Draco sospirò mentalmente, ma poi decise che avrebbe fatto svelto, lei non aveva specificato che tipo di bacio volesse, sarebbe stato solo un bacio a stampo, nemmeno un po' di lingua.

Così si chinò e le schioccò un bacio sulle labbra.

Era stato facile.

Ma proprio quando stava per separarsi, lei lo prese per il viso, mantenendolo in posizione.
Draco posò le mani sui suoi fianchi per allontanarla, ma non aveva idea di quanto quel suo tentativo di mandarla via sembrasse equivoco da lontano.

Per l'appunto, Hermione assistette a tutta la scena, e fu abbastanza certa di aver sentito una stilletta di dolore all'altezza del petto.
Malfoy aveva baciato Pansy, di sua spontanea volontà...

Era stata una stupida, ecco tutto, a pensare di potergli interessare sul serio.
Quasi aveva creduto che con lui avrebbe potuto voltare pagina, a quanto pareva nkn era così.

Non le importava più nulla del piano di Harry, del ballo di Lumacorno, di tutta quella storia in generale.
Non voleva saperne più nulla.

Mentre si allontanava a passo di carica, quasi non si rese conto delle lacrime che avevano iniziato ad appanarle la vista.

All a mistake ‹dramione› [REMAKE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora