capitolo dodici

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Dagli spalti volavano parole di incoraggiamento e insulti verso i giocatori in campo.
La partita di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde era quella che dava inizio al campionato, e tutti gli studenti l'attendevano con ansia.

Anche Hermione, nonostante non amasse quello sport, era impaziente di assistere alla partita.
Voleva supportare Ron, ed era certa che sarebbe andato bene.
Come faceva a saperlo?
Harry non era stato per niente discreto mentre gli versava la Felix Felicis nel suo succo di zucca, anche Ron lo aveva notato.

Lei non era stata per niente d'accordo, la Felix era stata dichiarata illegale per partecipare a concorsi o partite sportive.
Ma forse.. Avrebbe fatto un'eccezione, perché voleva davvero che Ron andasse bene, per lui sarebbe stato molto importante.
In realtà credeva che avrebbe potuto farcela anche solo grazie alle proprie forze e capacità, ma.. Un pizzico di sicurezza in più, in effetti, non guastava.

Hermione conosceva il regolamento del Quidditch, si era studiata anche quello tempo addietro, ma proprio non riusciva a seguire le partite.
Questa in special modo, c'era anche un po' di nebbia, che non le permetteva di star dietro a quel che succedeva.
Decise di mantenere lo sguardo fisso su Ron, almeno quello era facile da fare.

Non riusciva comunque a concentrarsi, nemmeno su di lui, perché ad un tratto, dalle tribune - ovviamente ad opera dei Serpeverde - iniziò a levarsi un'orribile canzoncina.

Perché Weasley è il nostro re
ogni due ne manca tre
è cresciuto tra la muffa
e non para mai la pluffa

Hermione non ebbe nemmeno il coraggio di sentire il resto della filastrocca, e guardò di nuovo Ron.
Sperava con tutto il cuore che lui non la sentisse, sapeva quanto fosse emotivo, non voleva che ascoltare tutto ciò gli impedisse di giocare bene.
Si ricordò che aveva bevuto la Felix, e questo riuscì a tranquillizzarla un pochino, ma non del tutto.

Quella canzoncina le dava fastidio, così si voltò nella direzione da cui proveniva per vedere quale idiota stesse mettendo tanta enfasi nel cantarla.

Roteò gli occhi, sbuffando.
Ovviamente.
Quale idiota poteva essere, se non Malfoy?

Lui e i suoi amichetti sembravano estremamente divertiti dalla trovata geniale che era quella filastrocca.
Quella vista la faceva arrabbiare, perché per più di un momento, quell'anno, aveva creduto che Malfoy potesse essere cambiato.
Ma, a quanto pareva, si era sbagliata.

Spostò lo sguardo su Ron, e vide che ogni tanto sembrava guardare le tribune.
Che stesse sentendo?

In un impeto di rabbia, Hermione si alzò.
Gli studenti vicino a lei non ci fecero caso, erano troppo impegnati a tenere fisso lo sguardo sul campo.
Ma, come sperava, qualcuno tra i Serpeverde invece se ne rese conto.

I suoi occhi incontrarono quelli freddi e gelidi di Malfoy, ma questa volta non si fece abbindolare dalla loro bellezza.
Gli lanciò un'occhiataccia, e gli fece cenno con la testa di seguirla.
Non aspettò di assicurarsi che la stesse seguendo, e scese in fretta e furia dalle tribune, allontanandosi dal campo.

Non si capacitava nemmeno del perché fosse così arrabbiata, dopo tutto era una stupida canzoncina creata da persone altrettanto stupide, ma forse era proprio il fatto che tra quelli ci fosse anche Malfoy.
Chissà, magari aveva creduto che tra di loro ormai ci fosse una sorta di connessione, o magari aveva sperato di avergli trasmesso un po' di buon senso, con quell'unico bacio che si erano scambiati.
Di nuovo, si ritrovò a rendersi conto di essersi sbagliata.

"Si può sapere dove mi stai portando??" si riscosse dai propri pensieri sentendo quella voce, e notò di essersi allontanata dal campo più di quanto avesse precedentemente programmato.
Si voltò, Malfoy l'aveva seguita sul serio.

All a mistake ‹dramione› [REMAKE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora