SANEM
Il mio capo poggiava su una superficie dura che si alzava ed abbassava impercettibilmente al ritmo di un respiro. Qualcosa mi solleticava il naso e con una mano provai a scostarlo, ma un istante dopo ricominciò. Pigramente aprii gli occhi e lentamente alzai il viso incontrando quello di Can, che mi osservava divertito. Mi ero addormentata sul suo petto. Arrossii e Can scoppiò a ridere "Sanem non credi che sia un po' tardi per vergognarsi?" mi schernì.
Finsi di arrabbiarmi e feci per alzarmi ma lui mi trattenne e mi baciò: "Buongiorno amore mio!"
"Dovrai fare più di questo per farti perdonare" dissi senza fiato.
"Non aspettavo altro" rispose lui sovrastandomi con il suo corpo.
"Io veramente mi riferivo alla colazione" puntualizzai.
"Hai fame?" mi chiese, conoscendo già la risposta.
"Tanta!" ed il mio stomaco mi fece eco
"D'accordo, allora. Ormai ti conosco abbastanza bene per sapere che quando ragioni con lo stomaco ogni battaglia è persa. Su alziamoci ed usciamo a mangiare qualcosa" concluse.
Poco lontano da dove abitavo c'era un locale che preparava ottime colazioni internazionali, così proposi a Can di andare lì.
Ci sedemmo ad un tavolo appartato e mentre attendavamo le nostre ordinazioni trovai il coraggio per dirgli che non avevo cambiato idea e che, almeno per il momento, non sarei tornata ad Istanbul.
Un lampo di rabbia attraversò il suo sguardo. Lo guardai. Perché non capiva?
"Can, quello che è successo fra noi non ha niente a che vedere con questo " gli dissi
"Allora hai già deciso, senza nemmeno parlarne con me...come sempre d'altronde!"
Quelle parole mi fecero infuriare ma cercai di non darlo a vedere. Non volevo litigare.
"Ascolta Can, non posso abbandonare tutto così all'improvviso. Qui ho degli amici, ho preso degli impegni con la biblioteca ed il mio editore...Ti sto chiedendo un po' di tempo...Fidati di me, ti prego Can!"
CAN
Mi stava chiedendo di fidarmi di lei.
La guardai ed in quel momento mi tornarono alla mente tutte le bugie ed i sotterfugi di cui era stata capace più o meno inconsapevolmente. Poi ricordai la notte appena trascorsa insieme, il suo abbandonarsi completamente a me e capii che non poteva avermi mentito, lei mi amava davvero!
"D'accordo Sanem" dissi " va bene, ma ad una condizione..."
"Quale?" chiese
"Ci vedremo ogni fine settimana. Se non sarai tu a venire da me, verrò io da te!"
Uno splendido sorriso illuminò il suo volto. "Come vuoi capitan Can, non ho nessun problema a rispettare questa condizione" mi rispose.
"C'è un'altra cosa di cui dovremmo parlare" continuai. Lei si finse sorpresa. " Di ieri sera...o meglio di questa notte" conclusi vedendola arrossire fino alla radice dei capelli. Ebbene sì dovevo ammetterlo, stuzzicarla mi era sempre piaciuto!
"Can lo sai che di certi argomenti preferisco non parlare perché poi finisco col mettermi sempre nei guai..." rispose.
Scoppiai a ridere. " Non capisco proprio in che guai tu ti possa cacciare dal momento che ormai ti sei irrimediabilmente compromessa, ma se non ti va, parlerò io" dissi, continuando poi in un tono più serio "E' stata una serata magica, indimenticabile e tu sei stata perfetta! Ti amo da impazzire Sanem"
Passammo una giornata meravigliosa. Viziai e coccolai Sanem come non avevo mai fatto con nessun'altra donna e scoprii che mi piaceva! Mi veniva naturale prenderle la mano, scostarle la sedia oppure aprirle la portiera della macchina. Mi perdevo ad osservarla mentre cucinava – era migliorata molto in questo, per mia fortuna – oppure mentre si pettinava e si metteva un tocco di rossetto su quelle labbra che per me erano già perfette. Avrei voluto che quegli attimi non finissero mai!
Purtroppo però arrivò il momento della mia partenza. Ci salutammo domenica mattina dopo aver trascorso un'altra notte ad amarci, ma non c'era tristezza tra noi, perché questa volta sapevamo che di lì a qualche giorno ci saremmo rivisti. Sarebbe venuta lei da me ad Istanbul perché voleva salutare anche la sua famiglia e rivedere tutti gli amici della Friki Harika, in particolare Cey Cey e Deren e, naturalmente, Mirabahn.
Dopo un ultimo bacio salii sul pick up e me ne andai.
Stavo per lasciare Bursa quando scorsi Ferit che con un immenso mazzo di fiori entrava in cimitero.
Non volevo essere indiscreto, ma la cosa mi incuriosì, anche perché non avevo dimenticato quel bacio dato a Sanem e, perciò, decisi di seguirlo.
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UN AMORE DIMENTICATO
Romance.. E se Sanem quel treno l'avesse preso e Can non l'avesse fermata , i nostri protagonisti avrebbero avuto ancora la possibilità di condividere un futuro insieme o le loro strade si sarebbero separate per sempre? Disponibile in versione audiolibro s...