Capitolo 19

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 SANEM

Ero sfinita. Scivolai a terra in un pianto liberatorio. Mi sentivo completamente svuotata. Niente mi importava in quel momento. Vidi Can inginocchiarsi davanti a me, ma mi parve un estraneo. Come aveva potuto umiliarmi così? Sapere che un'altra donna aveva goduto dei suoi baci e delle sue carezze mi faceva stare male.

Mi aveva mentito facendomi di credere di essere l'unica, di essere speciale...e invece...

Lentamente mi rialzai e senza dire una parola me ne andai

CAN

La vidi accasciarsi al suolo e scoppiare a piangere. Allah, in quel momento avrei voluto morire se solo questo avesse potuto alleviare il suo dolore. Mi inginocchiai davanti a lei, impotente. Mi guardò, ma i suoi occhi erano spenti...Avrei preferito leggervi rabbia, disprezzo, qualunque cosa piuttosto che quel vuoto assoluto, quello stesso vuoto che avevo scorso quando la incontrai sul pontile al mio rientro ad Istanbul dopo un anno di assenza.

Poi lentamente si alzò e senza proferire parola se ne andò. Rimasi immobile consapevole di averla spezzata ancora una volta.

MIRABHAN

Sentii delle grida provenire dalla casa di Can e ne immaginai il motivo. Mi maledissi per essermi lasciata sfuggire quella leggerezza, ma davvero pensavo che Sanem fosse al corrente di quello che era accaduto la notte della festa. Invece mi sbagliavo. Can non aveva avuto il coraggio di confessarglielo e lei non aveva avuto il coraggio di perdonarlo.

Perché è vero che ci vuole coraggio per ammettere i propri errori, ma ce ne vuole altrettanto per perdonare.

Can e Sanem ne avevano passate tante insieme ed io ero certa che anche questa volta ce l'avrebbero fatta a ritrovarsi. Il loro era un amore raro. Dovevano solo accettarlo e smetterla di combatterlo.

L'amore non è perfetto, l'amore non è razionale, l'amore non è possessione, l'amore è tutto ed il contrario di tutto, semplicemente è amore!

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora