Capitolo 21

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 SANEM

Eravamo seduti in giardino, Ferit in attesa che parlassi ed io con tante cose per la testa da non sapere da che parte incominciare.

"Mi ha tradita" dissi alla fine. Ferit alzò un sopracciglio ma non proferì parola, così continuai " la sera della festa per la campagna pubblicitaria mi ha tradito con un'altra donna..." specificai.

Ferit si sporse verso di me, prese le mie mani tra le sue e mi disse: " raccontami tutto Sanem!"

Non me lo feci ripetere due volte.

Aprii il mio cuore come, forse, non avevo mai fatto prima. Ripercorsi tutta la mia storia con Can dal nostro primo incontro fino ad allora. Lui mi ascoltò senza mai interrompermi, sempre tenendomi la mano. "L'ho scoperto per caso, Ferit...lui non me lo avrebbe mai detto...è questo che mi fa più male" conclusi trattenendo un singhiozzo.

Mi scrutò a lungo e poi mi chiese" perché sei qui Sanem?" Io non capivo cosa intendesse così ripeté " Perché sei venuta da me Sanem?"

"Perché sei un amico ed io avevo bisogno di confidarmi con qualcuno" risposi intimidita.

"...E perché speravi che io ti confortassi in qualche modo.." concluse lui.

"Sì" confermai esitante.

"E non credi che anche Can cercasse un po' di conforto quando è stato con Ayca?" mi domandò

Lo guardai interrogativa e lui si spiegò meglio dicendo: " Quello che ha fatto Can è sbagliato, ma il motivo che lo ha spinto a farlo non è poi tanto diverso dal motivo che ha spinto te a venire qui oggi...Non fraintendermi Sanem, non voglio dire che tu debba far finta di niente, ma, forse dovresti ascoltarlo prima di prendere qualsiasi decisione. Parlane con lui!"

Non ero molto convinta di ciò che mi stava dicendo e Ferit lo intuì dalla mia espressione, così continuò " Vedi Sanem si può amare in tanti modi ed in altrettanti si può tradire; con le parole, il comportamento,...con il pensiero... ed io non credo che Can abbia mai detto ad Ayca che l'amava o che glielo abbia fatto intuire con i gesti e ancor meno credo che la pensasse, perché se così fosse non sarebbe mai venuto qui!"

Non sapevo cosa rispondere, ma almeno mi ero calmata e mi sentivo più serena.

Quando ero arrivata lì ero convinta che Ferit mi avrebbe dato ragione, invece pur non difendendo Can, mi aveva fatto vedere l'intera faccenda sotto una luce diversa ed ora non ero più tanto sicura che tornare precipitosamente a Bursa fosse stata la cosa migliore da fare.

Era ormai mattina inoltrata quando me ne andai. Lo abbracciai "Ti voglio bene Ferit" gli dissi "anch'io Sanem" mi rispose.

Passai il resto della settimana a chiedermi cosa fare. In ogni caso non potevo lasciare quel filo in sospeso tra me e Can. Lui mi aveva mandato alcuni messaggi in cui mi supplicava di perdonarlo e mi ripeteva che mi amava, ma io non gli avevo risposto. Alla fine decisi di tornare ad Istanbul ed affrontarlo direttamente.

Come la volta precedente la mia prima tappa fu la Friki Harika ma lì mi dissero che Can non si vedeva da giorni. Allora andai alla tenuta ma non c'era nemmeno lì. Sorella Mirabhan mi riferì di averlo visto prendere il pick up ed allontanarsi dopo il nostro litigio. Incominciai ad avere paura e mi tornò alla mente quando in ospedale dopo l'incidente di Yigit gli dissi di andarsene e lui lo aveva fatto scomparendo per un anno intero..."Allah" pregai "fa che non sia di nuovo così".

Provai a chiamare Emre e mia sorella al telefono ma non erano raggiungibili. Il panico stava incominciando ad impadronirsi di me quando mi venne in mente un ultimo posto dove poteva essere andato...un posto speciale per entrambi. Presi un taxi e mi feci portare lì.

CAN

Il capanno era il mio rifugio. Ci andavo ogni volta che volevo allontanarmi dal caos di Istanbul e starmene un po' da solo. Era molto spartano ma a me piaceva così. Durante i miei viaggi all'estero, per realizzare i servizi fotografici che mi avevano reso famoso, spesso avevo dovuto rinunciare alle comodità, ed adattarmi non era mai stato un problema.

Non avevo mai condiviso quel posto con nessuno, se non con Sanem. Era lì che le avevo confessato di essere l'Albatros, l'uomo che aveva baciato nella loggia del teatro alla festa per il 40° anniversario della Friki Harika, e sempre lì le avevo chiesto di sposarmi la prima volta.

Ma lì era anche avvenuto l'incidente di Yigit che aveva segnato la fine di tutto.

In quel luogo, adesso me ne rendevo conto, si erano svolti i fatti più importanti della mia vita e tutti ruotavano attorno a Sanem.

Presi da bere e mi sedetti a sfogliare delle fotografie che le avevo scattato tempo addietro. Mi soffermai su una in particolare, che la ritraeva sorridente con una coroncina di margherite sul capo. Era così bella! Con il pollice accarezzai quel volto che tanto amavo ed una lacrima mi rotolò lungo la guancia, ma non ci feci caso. Come potevo farle capire che era tutta la mia vita e che volevo solo lei accanto a me? In quell'istante sentì un rumore provenire dall'esterno, mi voltai e lei era lì...

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora