Capitolo 18

2K 139 10
                                    


 SANEM

Quando arrivai alla Friki Harika fui accolta calorosamente. Tutti mi abbracciarono e mi baciarono subissandomi di domande. Sentendo quel gran vociare Can uscì dal suo ufficio per vedere cosa stesse succedendo e, non appena mi vide, mi spalancò le braccia ed io mi ci tuffai senza un attimo di esitazione. In agenzia calò un silenzio imbarazzante. Io e Can ci guardammo negli occhi e all'unisono annunciammo che ci eravamo rimessi insieme. Ognuno si congratulò con noi, Cey Cey aveva le lacrime agli occhi e perfino Deren era visibilmente commossa.

"Va bene ragazzi " disse Can " ora che avuto saputo la novità, tornate al lavoro e tu Sanem vieni nel mio ufficio" proseguì prendendomi per mano e trascinandomi con sé.

"Mi sei mancata da morire" aggiunse poi baciandomi.

"Can ti prego, non mi pare il luogo adatto...tutti ci guardano" dissi a malincuore staccandomi da lui.

Sorrise del mio imbarazzo ma ubbidì " Va bene, ora che ti so al sicuro accanto a me penso di poter aspettare fino a questa sera"

" Ecco a questo proposito pensavo che io potrei precederti a casa, così avrei il tempo di salutare sorella Mirabhan" buttai lì.

Can ci pensò su un attimo e poi acconsentì " Okay. Ma poi sarai tutta per me!"

"Affare fatto capitan Can" risposi sorridendo.

Tornare alla tenuta me fece emozionare non poco. Amavo molto quel posto. Era lì che mi ero ristabilita dopo l'abbandono di Can e Mirabhan era stata come una seconda madre per me.

Quando avevo deciso di partire per Bursa lei aveva compreso, ma mi aveva anche detto che lì sarei stata sempre la benvenuta. Non vedevo l'ora di riabbracciarla e condividere con lei la mia felicità.

Come immaginavo la trovai in giardino intenta a curare delle rose. "Sorella Mirabahn " gridai avvicinadomi.

"Sanem, figliola che magnifica sorpresa!" mi salutò lei togliendosi i guanti e ponendo le cesoie

" Se sei venuta fin qui suppongo che il motivo abbia il nome di Can " aggiunse poi baciandomi

" lo sapevo che non potevate stare lontani a lungo ed ero certa che avresti capito e lo avresti perdonato"

A quelle parole un campanello di allarme risuonò nella mia testa.

"Di cosa stai parlando Mirabhan? Perdonato per cosa?" chiesi sospettosa.

Mirabhan cercò di eludere le mie domande ma io insistetti finché lei disse " Mi dispiace Sanem ma non sta a me parlartene..."

CAN

La mia concentrazione, ormai, era andata a farsi benedire! Finii di distribuire alcuni compiti ai dipendenti, diedi le ultime direttive a Deren e lasciai l'ufficio.

A volte essere il capo aveva i suoi vantaggio ed io non volevo sprecare un minuto di più lontano da lei.

Avevo programmato una cena al lume di candela e poi avrei lasciato il resto al destino...

Quando arrivai a casa la trovai seduta in soggiorno, lo sguardo fisso nel vuoto. "Sanem, amore" la chiamai preoccupato. Si voltò lentamente verso di me. La sua espressione non lasciava presagire nulla di buono.

"Ho visto sorella Mirabhan" annunciò "c'è forse qualcosa che devi dirmi Can?" mi chiese.

Intuii all'istante a cosa si riferiva e mi si gelò il sangue nelle vene. "Cosa ti ha detto Mirabhan?" volli sapere.

"Niente, non mi ha detto niente perché spetta a te parlarmene ... o devo tirare ad indovinare Can?"

Nel pronunciare quelle parole si alzò e si avvicinò a me. Ora eravamo l'uno di fronte all'altra. Capii che negare avrebbe solo peggiorato la situazione così presi coraggio e decisi di dirle la verità.

"E' successo alla festa che avevo organizzato per la campagna pubblicitaria di Ayca. Mi mancavi, avevo bevuto troppo e Ayca si è offerta di darmi un passaggio...Non so come siamo finiti a casa sua e..."

"E...." insistette Sanem

"E siamo finiti a letto insieme" confessai tutto d'un fiato " ma non ha significato nulla Sanem, devi credermi..." aggiunsi subito dopo guardandola. Stava tremando e si sforzava di trattenere le lacrime. Feci un passo verso di lei ma mi bloccò. "Non toccarmi Can, non osare toccarmi. Dici che non ha significato nulla " continuò " ma ti sei mai chiesto cosa questo avrebbe potuto significare per ME o per lei? Dici che ti mancavo? E non hai trovato di meglio da fare che passare la notte con Ayca. Lei ti voleva Can, fin dal vostro primo incontro e tu te ne sei approfittato. Spero, almeno, che ne sia valsa la pena! Tu non hai pensato neppure un secondo a me, altrimenti ti saresti fermato" concluse avviandosi verso la porta.

Non potevo lasciarla andare, non così. La rincorsi e la raggiunsi mentre stava per uscire. La bloccai tra me ed il portone d'ingresso ponendo le mani ai lati del suo viso completamente stravolto dalla rabbia, il dolore e la delusione. Ma anch'io ero arrabbiato. Mi aveva accusato di non aver pensato a lei, quando, invece, era l'esatto contrario. Lei era costantemente nella mia mente, quasi un'ossessione e l'idea di non poterla avere mi aveva portato a commettere quell'errore.

"Mi spiace Sanem, ma non sono perfetto. Non sono il principe azzurro delle fiabe che tu sognavi. Sono umano e commetto degli errori e non tutte le donne sono delle santerelline come te!" gridai.

Non ebbi il tempo di terminare che un sonoro ceffone mi colpì in pieno la guancia facendomi ruotare il capo. Sanem mi guardò terrorizzata, portandosi una mano alla bocca e con l'altra aprì la porta per scappare, Io, però, fui più veloce e la richiusi . "Non te ne andrai da qui finché non avremo chiarito questa situazione " le dissi ritrovando la calma.

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora