Capitolo 24

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 CAN

Il pomeriggio di quello stesso giorno andammo dai genitori di Sanem.

La sua famiglia era molto legata alle tradizioni e viveva in un quartiere dove era conosciuta da tutti.

Poiché non volevo dare adito a chiacchiere decisi di agire secondo le usanze.

Mi presentai con mio fratello e sorella Mirabhan – i miei genitori erano all'estero – e chiesi ufficialmente la mano di Sanem.

Nihat, suo padre, nel concedermela mi disse:" E' difficile per me separarmi dalla mia piccola Sanem, il mio uccellino mattutino, ma so che con te sarà al sicuro. L'hai fatta soffrire come non avrei mai voluto accadesse, ma ho visto come la sua sofferenza ti ha cambiato, Can ed ora so che non ci potrà mai essere uomo migliore per lei. Benvenuto in famiglia figliolo!"

Fissammo il matrimonio da lì ad un mese. Nel frattempo Sanem sarebbe tornata a Bursa per sistemare le sue cose ed avremmo continuato a vederci nei fine settimana. Avrei preferito diversamente, ma non lo diedi a vedere. Sanem era diventata una donna indipendente e dovevo farmene una ragione controllando la mia gelosia e la mia smania di controllo.

Mancavano ormai pochi giorni alla cerimonia, quando Sanem mi telefonò per avvertirmi che quel venerdì non sarebbe venuta ad Istanbul perché non si sentiva bene. Avevo già notato qualcosa di strano in lei ma lo avevo attribuito allo stress per i preparativi del matrimonio.

Quella telefonata, però, mi allarmò e così decisi di andare da lei per accertarmi personalmente di come stavano le cose.

SANEM

Era da un po' di tempo che non mi sentivo bene. Ero sempre stanca, desiderosa di dormire, con poco appetito, ma non mi ero preoccupata più di tanto perché il matrimonio imminente, la pubblicazione del libro e la biblioteca mi tenevano costantemente impegnata ed era normale che fossi stanca.

Quel mattino, però, la situazione peggiorò. Mi sveglia accaldata, con un forte senso di nausea, provai la temperatura e scoprì di avere qualche linea di febbre. Chiamai subito Can per avvertirlo che in quelle condizioni non me la sentivo di andare ad Istanbul.

Ci rimase male ma lo tranquillizzai dicendogli che di lì a poco saremmo stati sempre insieme.

Col passare delle ore la situazione non migliorò così mi decisi a chiamare il medico. Gli descrissi tutti i sintomi e lui mi prescrisse degli esami del sangue e mi consigliò anche un test di gravidanza.

Un test di gravidanza!!!!! Feci velocemente quattro conti e compresi che poteva essere...

Telefonai subito ad Ayan. Non ce la facevo ad affrontare tutto da sola.

"Ayan ho bisogno di te, subito!" le dissi "ti prego è importante" aggiunsi per convincerla a raggiungermi il prima possibile.

"Calmati Sanem, dammi il tempo di sistemarmi e arrivo ma spero proprio che sia una questione di vita o di morte o te ne pentirai amaramente" rispose.

"Lo è, credimi!" e riagganciai.

Mentre l'aspettavo andai a comprare un test di gravidanza. Ero agitata come non mai. E se fossi stata realmente incinta come lo avrei detto a Can? Come l'avrebbe presa? In fondo ci eravamo appena ritrovati e non avevamo mai parlato di figli, non ancora...era decisamente troppo presto..

Finalmente arrivò Ayan. Non la salutai neppure. "Ayan credo di aspettare un bambino" le dissi a bruciapelo.

"Cosa?" gridò lei "Ma come fai a saperlo? Hai già fatto il test?" chiese poi.

"No, ma ce l'ho qui con me. Aspettavo te per farlo.."risposi

"E allora forza, dai così ci togliamo ogni dubbio" mi incoraggiò

Il test confermò le mie paure. Aspettavo un bambino!  

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora