Capitolo 17

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 SANEM

Toccavo il cielo con un dito! Non ero mai stata così felice.

Avevamo trascorso quei giorni in perfetta sintonia. Can era stato dolcissimo con me, pronto a soddisfare ogni mia richiesta ed io, finalmente, mi ero sentita libera, libera come non mai di essere me stessa, senza timore di essere giudicata per aver fatto qualcosa di sbagliato o inopportuno.

Perché non può esserci nulla di sbagliato nell'amare una persona che ricambia con tutta se stessa questo sentimento.

Dopo la partenza di Can mi recai a casa di Ayan. Avevo bisogno di confidarmi con qualcuno o sarei scoppiata, e chi meglio di lei poteva ascoltarmi?

Ayan, ancor prima di mia sorella, aveva capito quello che provavo per Can ed aveva sempre creduto nel nostro amore. Anche dopo la sua partenza mi aveva esortato a non perdere la speranza in un suo ritorno.

Quando mi vide mi salutò dicendomi:" Non ti ho vista né sentita per due giorni interi ed ora sei raggiante... se la matematica non è un'opinione e due più due fa quattro, direi che hai un sacco di cose da raccontarmi. Dai, entra e fammi un rapporto dettagliato. Voglio sapere tutto!"

Non potei fare a meno di ridere della sua esuberanza e l'accontentai anche se alcuni particolari li tenni per me!

CAN

Al mio rientro ad Istanbul chiamai subito mio fratello per comunicargli che, finalmente, io e Sanem ci eravamo riconciliati. Si congratulò con me e mi ammonì di non fare altre "cazzate".

Ero già impaziente di rivederla. Avrei voluto averla sempre accanto a me per toccarla, baciarla o semplicemente guardarla ogni volta che ne avevo voglia. I suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli ed il suo profumo erano diventati droga per me! Morivo dal desiderio di tenerla fra le braccia, accarezzarne la pelle, che rabbrividendo rispondeva al mio tocco, e sentire i suoi gemiti quando osavo di più.

La Sanem che avevo incontrato in quel teatro era cresciuta ma non aveva perso la spontaneità e la purezza che mi avevano fatto innamorare di lei.

Passai la settimana lavorando ad un nuovo progetto pubblicitario. Grazie al successo della campagna fatta per la famiglia di Ayca, la Friki Harika aveva acquisito nuovi importanti clienti ed io mi sentivo più carico che mai, con la testa piena di idee da realizzare. In agenzia nessuno sapeva ancora che il motivo di tanta energia fosse Sanem, perché lei voleva che fossimo insieme a dare la notizia della nostra ri-unione e mi guardavano tutti con sospetto pensando, probabilmente, che fossi impazzito.

Come se non bastasse Deren e Cey Cey mi sorprendevano spesso nel mio ufficio a sussurrare al telefono o a messaggiare ed io dovevo far finta di niente interrompendo improvvisamente le mie "conversazioni" con Sanem che, ne ero certo, si divertiva follemente a provocarmi. Ma gliela avrei fatta "pagare" poteva starne certa!

SANEM

Ero rimasta d'accordo con Can che sarei arrivata ad Istanbul col treno, nel pomeriggio di venerdì. Dalla stazione, poi, avrei preso un taxi e sarei passata in agenzia e da lì insieme saremmo andati alla tenuta dove lui era rimasto a vivere. Nei giorni successivi, prima della mia ripartenza, sarei anche passata dalla mia famiglia per metterla al corrente delle ultime novità.

Quella mattina ero in biblioteca e stavo riordinando alcuni libri quando arrivò Ferit.

Dopo l'inaugurazione non ci eravamo più visti perché lui aveva dovuto recarsi fuori città per lavoro ed aveva affidato la piccola Kira alla nonna.

"Buongiorno Sanem" mi salutò baciandomi sulla guancia come era solito fare " Hai un aspetto radioso... Merito di Can?" chiese sorridendo.

"E' così evidente?" risposi.

"Direi di sì , quindi avete fatto pace?" chiese ancora.

"Sì, ci siamo chiariti e, cosa ancora più importante, ha recuperato la memoria ..." gli confessai entusiasta.

" voglio darmi un'altra possibilità per essere felice con lui.. anche se ammetto di avere paura, per questo non l'ho seguito subito ad Istanbul come avrebbe voluto.."conclusi.

"L'amore FA paura Sanem, soprattutto quando è grande come il vostro perché ci rende vulnerabili.

Ma io correrei il rischio mille volte ancora se potessi..." disse Ferit.

Quelle poche parole spazzarono via ogni mio dubbio.

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora