Capitolo 1

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AVVISO: DAL MOMENTO CHE MOLTI DI VOI LETTORI NON LEGGONO FINO ALL'ULTIMO CAPITOLO E MAGARI ABBANDONANO PRIMA PERCHE' DELUSI DAL FINALE, AVVERTO CHE QUESTA E' SOLO LA PRIMA PARTE DELLA STORIA. LA SECONDA PARTE LA TROVATE IN VENT'ANNI DI NOI...

Buona Lettura!!!


 SANEM

Arrivai in stazione mentre veniva annunciato l'arrivo del treno che mi avrebbe portato verso una nuova vita. Mi affrettai a fare il biglietto e poi mi diressi verso il binario indicato.

Non era stato facile decidere di andarmene ma gli ultimi avvenimenti mi avevano convinto che questa era la cosa migliore da fare per me, per lui e per la mia famiglia che da più di un anno a questa parte mi vedeva soffrire ogni giorno.

Prima il ritorno improvviso di Can dopo 12 mesi di assenza, al quale era seguito un nostro lento riavvicinamento, poi l'incidente ed infine la sua perdita di memoria, avevano messo a dura prova il mio equilibrio ed ora mi sentivo stanca. Avevo lottato con tutte le mie forze per fargli ricordare il nostro amore; quell'amore che era tatuato nel mio cuore e che nemmeno i farmaci e l'ospedale, dove ero stato ricoverata per diverso tempo avevano cancellato, ma era stato tutto inutile.

Lui non ricordava. Ogni volta che lo guardavo negli occhi alla ricerca di un segno, vedevo solo il vuoto, un'ombra di tristezza e la silenziosa supplica di perdonarlo perché non riusciva a trovare dentro di sé nessuna traccia di me e di quello che eravamo stati l'uno per l'altra.

Ma io non ero arrabbiata con Can, non più. Lui non aveva colpe di quello che gli era accaduto; piuttosto ero arrabbiata con il destino che, ancora una volta, ci aveva voltato le spalle.

Il mio cuore e la mia anima sarebbero sempre appartenute a Can, ma era giunto il momento di lasciarlo libero e di concedere a me stessa una seconda possibilità. Lui era un Albatros ed avrebbe spiccato di nuovo il volo verso mete lontane ed io ero una Fenice che , ancora una volta, sarebbe rinata dalle sue ceneri.

Con questa consapevolezza, salì sul treno e mi lascia Istanbul alle spalle.

CAN

Stavo aspettando Sanem da 10 minuti, ormai, per andare insieme al lavoro in agenzia, come facevamo tutte le mattine da un po' di tempo, ma di lei nessuna traccia. Era strano perché era sempre puntualissima. Pensai che si fosse alzata prima e che fosse andata in ufficio da sola ancora arrabbiata per la discussione che avevamo avuto la sera precedente. Mi aveva sorpreso con Ayca ed un gruppo di ragazzi mentre progettavamo una spedizione sul K2 e quando mi aveva chiesto in che veste avrebbe dovuto accompagnarmi, se come amica, fidanzata o collega, io non avevo saputo rispondere, perché semplicemente non lo sapevo. L'avevo ferita, di nuovo, ma era la verità. Io non riuscivo a capire cosa provavo per lei. Per quanti sforzi facessi non riuscivo a ricordare nulla del nostro passato insieme.

Chiamai la Fikri Harika per vedere se Sanem fosse lì, ma mi risposero che non l'avevano vista. In quel momento sopraggiunse Mihriban che porgendomi una busta mi disse:" Immagino che tu stia aspettando Sanem, ma lei non verrà. Se ne è andata e mi ha lasciato questa per te, Can".

Presi la busta visibilmente sorpreso e con uno strano presentimento del quale chiesi tacita conferma a sorella Mihriban che proseguì: "nella lettera troverai tutte le risposte alle tue domande, Can. Non essere impulsivo, prendi tempo e solo quando sarai sicuro di quello che vuoi veramente agisci di conseguenza. Almeno questo glielo devi!"

Sapevo che Mihriban aveva ragione eppure mi sentivo ferito come se il torto lo avessi subito io.

Estrassi la lettera dalla busta contrassegnata da una C maiuscola ed inizia a leggere...

Can, amore mio

questa volta sono io a decidere per entrambi, e decido di andarmene e di lasciarti libero di seguire la tua strada. Ho provato a riportarti a me in tutti i modi, ma non ci sono riuscita e giunti a questo punto credo sia meglio per entrambi allontanarsi. Ti amerò sempre Can. Sei stato il mio primo ed unico amore, ma l'amore non va supplicato, né preteso. L'amore semplicemente nasce contro ogni previsione e logica, come è accaduto a noi. E talvolta finisce...Non fraintendermi, io non rinuncerò mai a te, Can, il mio cuore ti apparterà sempre perché io so che non potrò mai innamorami di nessun altro. Ma amare significa anche e, soprattutto, mettere l'altro prima di se stessi ed è per questo che faccio un passo indietro e ti lascio andare. Se il destino lo vorrà le nostre strade si incontreranno di nuovo, in caso contrario mi ritengo comunque fortunata perché con te ho vissuto una bellissima storia d'amore.

Ti chiedo solo un favore Can, smettila di sentirti in colpa e non cercarmi. Vivi pienamente la tua vita e lascia che io faccia altrettanto.

Tua Sanem

Ripiegai la lettera e telefonai nuovamente in agenzia per avvertire che quel giorno avrei lavorato da casa. Avevo bisogno di stare solo e di riflettere su quanto era appena accaduto

UN AMORE DIMENTICATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora