3° Hello heartache.
La sera seguente, alla Black Rose, l'unica casa che sembrava lasciarsi
mangiare dalla musica era proprio quella dei Seward.
I ragazzi avevano dato una festa a casa di Johnny, cosa che facevano da tempo
per sgretolarsi ancor di più.
Avevano tanto bisogno di bere, di farsi del male.
E dando delle feste alla Black Rose, potevano permettersi il meglio.
L'unico a non essere stato invitato come al solito era proprio Brian che iniziò
a fissare l'abitazione con ribrezzo.
Tempo fa era anche lui un tipino sballato ma negli ultimi tempi aveva imparato
a darsi una calmata.
Lui già si odiava di suo.
Osservava di continuo quella casa che vibrava al suono di tutta quella buona musica.
Si aggiustò il colletto del giubbino nero in pelle ed affondò le mani nelle tasche dei suoi jeans strappati
entrando in casa Seward con fare altezzoso.
All'entrata sapeva già cosa aspettarsi. Quando varcò la soglia della porta, fu sommerso da una scarica
di brividi e da un'adrenalina indiscussa.
Tutto il fumo sparso nell'aria non gli permise di vedere granché se non delle persone che continuavano a ballare
tra di loro come se si stessero scopando.
La canzone "Tainted love" di Marilyn Manson continuava a rimbombare nelle menti di tutti i presenti che si muovevano
a ritmo.
Alcune ragazze si allontanavano con altri ragazzi iniziando a spogliarsi dinanzi a tutti.
Brian aveva gli occhi arrossati per tutto il fumo che gli si presentava dinanzi agli occhi e si immerse
nella miriade di persone nella casa.
L'abitazione sembrò restringersi sempre di più mentre delle luci rosse si sparpagliavano ovunque illuminando
le mura bianche.
Due ragazze si posizionarono dinanzi agli occhi di colui che nella Black Rose veniva chiamato Synyster Gates ma
senza avere intenzione di strusciarsi.
Un anno fa l'avrebbero fatto di certo con piacere. Soprattutto se avessero avuto l'opportunità
di rivederlo dinanzi ai loro stessi occhi.
Le luci si spensero improvvisamente e la musica iniziò a farsi più pesante. Diventò più alta.
Il cuore del ragazzo batté a mille mentre si ritrovò nel buio totale.
Quando le luci si riaccesero, Brian si era già seduto sul pavimento intento ad osservare quelle gonne
sguizzanti di qua e di là.
Egli si inginocchiò ed iniziò a fumare la sigaretta mentre le persone si infrangevano su di lui.
Brian aspirò il fumo come se non lo facesse da secoli.
-Dobbiamo trovare Johnny. Quello ci resta secco.- Quando udì la voce di Jimmy, il suo migliore amico, si voltò
di scatto come scosso.
Il ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo ed i capelli neri corvini fece scendere dalle sue gambe una ragazza
che stava giocherellando con la sua cravatta rosa e si alzò di scatto dal divano bianco su cui era seduto.
Stava parlando con Matt.
-Avrà esagerato ancora?- Domandò Matt a Rev, aggiustandosi la cravatta ed il colletto della camicia nera leggermente
stropicciata.
-Non ne dubito.- Continuò Jimmy, tenendo la sigaretta tra le labbra mentre si lasciava superare da Shads.
Brian si alzò dal pavimento e decise di seguire i suoi amici continuando a tenere quella sigaretta tra le labbra
piccole e sottili.
Gates capì subito le intenzioni dei suoi migliori amici e li seguì verso il piano superiore dell'abitazione.
La musica non tacque neanche per un istante ed i tre ragazzi entrarono di scatto nella camera del loro amico Johnny,
interrompendo le sue urla.
Accanto a lui c'era una ragazza nuda dai capelli corti di un fucsia acceso ed un rossetto color prugna sbavato sul mento.
Stava piangendo.
-Fuori di qui!- Urlò Christ, facendo scappare via la ragazza con i vestiti tra le mani.
Johnny sbuffò e bevve dei lunghi sorsi di birra dinanzi agli occhi dei suoi migliori amici.
-Fammi indovinare, hai deciso di spaventare anche lei?- Gli domandò Jimmy con sarcasmo mentre gli altri
abbozzarono una risata.
-Sono tutte uguali. Cazzo, delle troie nate!- Sbottò Johnny con un tono di voce troppo diverso dal solito.
Aveva davvero esagerato con l'alcool ma era del tutto normale nel suo caso.
Johnny aveva da sempre un serio problema con l'alcol. Si poteva dire che era cominciato quando il padre scappò
con una prostituta poco dopo il suo tentato suicidio, dovuto al fatto che la madre lo lasciò poco dopo averlo partorito.
Fu da allora che provò un intenso odio nei confronti delle donne. Da quando sua madre abbandonò lui e suo padre.
Da quando si nascondeva sotto al letto per non vedere suo padre farsi del male. Da quando quella prostituta lo portò
via con sé e lo costrinse ad abbandonare suo figlio.
Era una situazione davvero difficile la sua.
Alla Black Rose esistevano solo situazioni difficili.
-Ehi Christ, datti una calmata adesso.- Disse Matt, avvicinandosi al suo amico e prendendogli dalla mano
la bottiglia di Heineken.
-Io sono calmo, cazzo!- Urlò ancora il ragazzo dalla cresta scura e l'altezza di uno gnomo.
-Lo stiamo vedendo.-
-Tu chiudi il becco, Jimmy!-
-Basta Johnny, hai bevuto troppo per oggi.- Borbottò ancora Matt, prendendolo sotto braccio aiutato poi da Rev.
A momenti non riusciva neanche a reggersi in piedi.
-Dove cazzo è finito Vee? Doveva essere qui un'ora fa!- Esclamò Matt, guardandosi intorno.
Brian restò sulla soglia della porta mentre continuava ad essere ignorato da quelli che considerava suoi amici ma ben presto
decise di svoltare verso la camera accanto.
Sapeva bene cosa stava facendo Zacky e se avesse potuto, lo avrebbe fatto testa e muro con grande piacere.
Brian entrò nella camera successiva e vide il suo amico dagli occhi acqua marina fumare quella canna
come se stesse quasi giungendo in Paradiso.
Gates rimase schifato da ciò che vedeva ma non aveva la possibilità di fare nulla per aiutarlo.
Gli si avvicinò e scorse una piccola bustina di plastica in cui vi era della polvere bianca che aveva riconosciuto
fin troppo bene.
-Non ti starai facendo di cocaina, spero.- Sussurrò Brian all'amico, vedendolo poi ignorarlo e continuando
a fumare con goduria.
-Cazzo Zacky, chi sei diventato?- Continuò Brian, volendo quasi prenderlo a pugni.
Non poteva più sopportare di vedere il suo Vee in quello stato.
Quello sembrava proprio essere il suo sfogo. E come biasimarlo...lì le cose facevano realmente così schifo come sembravano.
Brian ne approfittò per prendere da quel cassonetto quella merda di cocaina e se la mise in tasca non appena Vee
sentì i ragazzi chiamare il suo nome.
Quando Zacky si voltò iniziò a diventare di tutti i colori.
Non trovava più la sua roba.
-Cazzo...ma dove l'ho messa...- Continuava a sussurrare con nervosismo, guardandosi intorno e sfasciando
mezza camera.
Quando non la trovò, iniziò a toccarsi i capelli con nervosismo ma si controllò ben presto quando decise
di uscire da quella camera e raggiungere i suoi amici in corridoio.
-Wow, è già ubriaco.- Osservò Vee, ridendo.
-Aiutaci a portarlo fuori!- Esclamò Jimmy mentre anche Zacky si univa a loro.
Usciti dopo un po' dall'abitazione, si diressero verso la fine del quartiere.
Brian sapeva che si sarebbero ritrovati al solito muretto ed in parte questa cosa lo rendeva felice.
Egli rimase sulla soglia della porta di casa e gettò la cicca della sigaretta sul giardino adiacente ad essa.
Ma poi qualcuno, decise ben presto di fargli compagnia.
-Li hai proprio distrutti.- Osservò Morrigan con una sigaretta tra le dita.
Era comparsa alle spalle del ragazzo da circa qualche secondo.
-Non possono più andare avanti così. E nemmeno io.-
-Chi nasce alla Black Rose muore alla Black Rose, ricordi?-
-Cazzate, Morrigan. Avrebbero dovuto concentrarsi su qualcosa di migliore.-
-Questa è la tua sorte, Brian. Puoi guardarli, puoi sentirli. Ma non potrai fare più niente
per riaverli indietro.-
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Toccami l'anima.
FanfictionAmerica indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto belloquanto dannato potesse farle del male.-Devi andare via da qui o qualcu...