2° Isn't something missing?
Jimmy si svegliò di scatto con una strana sensazione
che continuava a perseguitarlo.
Sentiva delle forti fitte al petto e non riusciva a capirne il motivo.
Si alzò dal letto in lavanderia, si sgranchì le ossa e si trascinò verso il bagno.
Osservò la sua immagine allo specchio, odiandola come non mai.
Si poteva dire che era da tanto, che si odiava, da quando aveva perso la ragione per cui
sorrideva di giorno in giorno.
Ma quella mattina era diverso.
Quella mattina...non poté fare nient'altro che odiarsi più del solito.
Aveva preso tra le mani la vecchia collana del suo migliore amico e l'aveva stretta
tra le dita come se potesse ricominciare a percepire qualcosa di lui.
-E' già passato un anno, amico mio.- Sussurrò il ragazzo dagli occhi azzurri,
sentendosi peggio del solito.
Quella mattina non avrebbe neanche fatto colazione. Avrebbe marinato la scuola e
si sarebbe sballato con quei pochi amici che si ritrovava.
I suoi migliori amici da una vita.
Dopotutto, erano cresciuti insieme.
Lo schifo della Black Rose, lo avevano vissuto facendosi forza a vicenda.
Sospirò amaramente, continuando a guardare la sua immagine allo specchio e cercando
di frenare i conati di vomito che gli premevano in gola.
Improvvisamente, non riuscì a frenarsi.
Frantumò le sue ginocchia al pavimento e vomitò l'anima e tutto il dolore che aveva dentro.
Tremante, dopo aver finito di rigettare l'anima, si asciugò il sudore dalla fronte con un asciugamano
e si sedette sul pavimento con gli occhi iniettati di sangue.
Aveva ancora quel proiettile tra le mani.
Ed ora aveva iniziato ad impazzire perché i suoi ricordi erano così nitidi,
e lui sperava di non dimenticarli mai.-Per sempre.-
-Sì, cazzo. Per sempre.-Quelle parole continuavano a frastornargli la mente ed iniziò addirittura a respirare
con fatica.
Era passato un anno e lui ancora non riusciva a farsene una ragione.
Così come non riuscivano a farsela i suoi migliori amici.
Zacky non aveva dormito per tutta la notte, Johnny aveva bevuto anche più del solito e non riusciva
neanche a reggersi in piedi per dirigersi verso il bar in cui si vedevano di solito quando avevano voglia
di marinare la scuola.
Matt aveva dormito con un maglione che non gli apparteneva ma che sapeva così tanto di sigarette
da ricordargli chi voleva ricordare.
Jimmy si alzò ben presto dal pavimento e si fumò una sigaretta mentre aspettava l'arrivo
della signora Venus.
Alla lavanderia c'era sempre un gran lavoro e la Venus gli aveva dato l'opportunità di seguire
le lezioni scolastiche di mattina cosicché si sarebbe occupato di lavorare nel pomeriggio.
Ma quella mattina i ragazzi si sarebbero ritrovati tutti al solito bar in fondo al vialetto.
Avevano bisogno di stare insieme, di parlare.
Volevano ritrovarsi.
***America si alzò di scatto dal letto e fermò il suono raccapricciante della sveglia
che continuava a risuonargli nella mente.
La ragazza si diresse velocemente verso il bagno e si lavò di fretta e furia riuscendo
a prepararsi con una velocità incredibile.
I suoi genitori erano già via e con loro ovviamente anche suo fratello Brandon.
Si diresse con agilità verso la cucina e dopo aver afferrato un succo di frutta al volo uscì
di casa chiudendone poi la porta a chiave.
America si riteneva una ragazza molto fortunata dato che aveva la V a pochi metri di distanza
dalla sua abitazione in modo da non dover prendere il bus.
Tuttavia, la ragazza iniziò a passeggiare per le strade di Huntington Beach pensando e ripensando
a ciò che era accaduto.
Non era riuscita a dormire per tutta la notte nel ricordare quello spiacevole equivoco
che aveva deciso di lasciar scivolare sulla sua pelle.
Non avrebbe mai dovuto schierarsi contro quelle ochette di cheerleader ed avrebbe cercato
di evitare ogni discussione e, soprattutto, Jasper.
La bionda varcò la soglia dell'istituto scolastico con l'insicurezza che continuava ad avere
dentro di sé e si ritrovò dinanzi al bellissimo biondo dagli occhi scuri che stava per avvicinarsi
a lei.
America decise di evitarlo facendo finta di non averlo visto e si ritrovò ben presto
nella sua aula d'arte.
Era così felice di sapere che alla prima ora di lezione si sarebbe interamente dedicata alla
sua materia preferita.
La professoressa Pocket stimava tantissimo America sia da un punto di vista artistico
che caratteriale.
Secondo lei, la giovane era davvero un grandissimo esempio di studentessa modello da imitare
in tutto e per tutto.
Ed America era felice di rendersi utile in qualche modo e di partecipare alla sua lezione d'arte
con costanza.
Non appena entrò nella classe, la ragazza si accomodò al solito banco mentre la professoressa si occupò di
darle la tavola di colori di cui avrebbe necessitato ed affidandosi al suo buon senso.
La professoressa dava l'occasione a tutti gli studenti di lasciarsi prendere dai propri pensieri
e dal proprio punto di vista, dando loro totale libertà su ciò che avrebbero poi riprodotto su quel cavalletto.
America osservò per alcuni istanti il suo foglio bianco e prese un pennello tra le mani nella speranza
di lasciarsi ispirare da qualsiasi cosa la circondasse.
Quella volta però, lei non riuscì a lasciarsi ispirare così facilmente.
Tutti i suoi compagni di corso avevano già iniziato a dipingere mentre lei era rimasta immobile
con i suoi pensieri.
Si sentì improvvisamente il cuore pesante.
Continuava a pensare all'accaduto del giorno prima fin quando poi, la professoressa, non ricordò ai suoi alunni
che potevano benissimo ascoltare un po' di musica dal loro lettore mp3 per potersi rilassare al meglio
e lasciarsi ispirare dalla musica.
America colse la palla al balzo e prese con velocità il suo Ipod dallo zaino, scorrendo tra le canzoni
nella sua playlist.
La ragazza indossò le sue cuffie per poi provare ad ascoltare delle canzoni a caso che avrebbero potuto
aiutarla a sbloccarsi.
Con il pennello tra le mani, iniziò ad ascoltare svariate canzoni che non riuscivano però a darle
l'effetto sperato.
America continuò a restare immobile e si limitò a fissare i suoi compagni creare delle vere e proprie
opere d'arte.
Che cosa le stava accadendo? Tutto ciò che aveva sempre desiderato era dinanzi ai suoi occhi
ed ora non stava sfruttando l'occasione per mostrare a tutti di che pasta era fatta.
Si era davvero bloccata.
Le mancava qualcosa e quasi non riusciva a respirare, pensandoci.
Così, decise di optare per una canzone degli Oasis.
Wonderwall iniziò a rimbombare nelle sue orecchie mentre chiudeva gli occhi e si lasciò
travolgere dalle sensazioni che le donava quella semplice canzone.
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Toccami l'anima.
FanfictionAmerica indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto belloquanto dannato potesse farle del male.-Devi andare via da qui o qualcu...