-America, è la quinta volta che ti chiamo, mi farai fare tardi a lavoro!-
La voce della signora Mcklain rimbombava nella mente di sua figlia, facendola sobbalzare.
-Oh mio Dio, ma che ore sono?- Domandò la ragazza dai capelli biondi, strofinandosi gli occhi.
-Sono le otto passate! Sbrigati, stanno per arrivare Mia e quella tua amica che non ricordo
mai come si chiama...- Disse la donna, aprendo la finestra della camera per lasciar passare
un po' d'aria.
-Erin, mamma. ERIN.- Ribatté America, alzandosi con velocità dal letto ed avvicinandosi
allo specchio per attaccarsi i lunghi capelli in una coda di cavallo.
-Sì, quella lì. Allora, posso stare tranquilla che non ti rimetterai a letto e che filerai a
scuola?-
-Certo, mamma, ma per chi mi hai preso?- Continuò la ragazza, sentendosi quasi offesa.
-Oh, hai ragione. Ci vediamo oggi tesoro.- La signora Mcklain lasciò un bacio sulla guancia
di sua figlia e corse al piano inferiore dell'abitazione, uscendo di casa con il piccolo
Brandon.
Suo padre doveva essere già a lavoro e lei aveva pochissimi minuti per prepararsi per
una nuova giornata scolastica.
America corse in bagno e dopo essersi fatta una doccia veloce, si occupò di indossare una
maglietta a strisce bianche e nere per poi passare al jeans stretto che la fece
saltellare fino al ritorno nella sua camera.
La ragazza indossò subito le sue converse e dopo essersi truccata con un filo di eyeliner
ed un ombretto grigio, scese le scale per ritrovarsi in cucina.
Prese una mela al volo dal vaso situato al centro della tavola e la addentò con gusto ritornando
con velocità nella sua camera e mettendosi lo zaino sulle spalle.
Dopo circa dieci minuti, qualcuno suonò al campanello di casa Mcklain e la giovane scese
nuovamente al piano inferiore della casa raggiungendone la porta.
-Okay, sono pronta!- Esclamò America aprendo la porta con affanno.
-Wow, calma tesoro, hai visto un fantasma per caso?- Ribatté Erin mentre America
la fulminò con un solo sguardo.
Brian non si era fatto ancora vedere.
-No, sono in ritardo!- Sbottò ancora la giovane, respirando con più profondità.
Ci mancava poco a farle esplodere un polmone.
-Tranquilla cugina, non sei in ritardo. Andiamo?- Propose poi Mia, sorridendole e dandole
tutta la sicurezza di cui aveva bisogno in quel momento.
-Sì, andiamo.- Disse poi America, chiudendosi la porta di casa alle spalle e camminando
di pari passo con le due ragazze.
-Oggi c'è un sole che spacca le pietre...- Nota Erin, accendendosi una sigaretta.
-E' vero! Quasi non riesco a credere che Johnny abbia deciso di marinare la scuola per restare
con me anche questa mattina!- Disse Mya, sospirando.
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Toccami l'anima.
Fiksi PenggemarAmerica indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto belloquanto dannato potesse farle del male.-Devi andare via da qui o qualcu...