9° God knows what is hiding in those weak and drunken heart.
Gli amori impossibili e quasi irrealizzabili sono quelli
che durano nel tempo e ti accompagnano fino alla morte.
C'è chi ama da sempre e chi non ha mai amato per paura di essere ferito.
Chi ama ma non lo dimostra. Chi ama senza sosta e vorrebbe urlarlo a tutti.
Ci sono così tanti amori al mondo che sarebbe difficile per chiunque capire
qual è realmente l'amore vero.
Era questo ciò che continuava a pensare America quella mattina mentre si preparava
per andare a scuola.
Non aver mai conosciuto l'amore per lei poteva significare non essere in grado di amare?
C'erano così tante persone nel mondo.
E se lei avesse incontrato già la persona giusta e l'avesse semplicemente evitata?
E se non avrebbe incontrato mai la sua anima gemella?
La vita è un ciclo continuo. Non sai mai dove può andare a finire quando
c'è un sentimento così forte nel mezzo.
Ma gli amori impossibili sono davvero quegli amori che ci sono ma non possono
realizzarsi?
No.
Gli amori impossibili possono anche sbocciare troppo in ritardo per essere compresi.
A volte, capisci davvero l'importanza di una cosa, di una persona...solo quando la perdi.
Ed America non riusciva a capire come identificare l'amore.
Forse doveva solo ancora trovare la persona giusta.
L'avrebbe trovata, certo, aveva tutta una vita davanti...ma come avrebbe fatto
a riconoscere la sua anima gemella?
I suoi pensieri vennero presto interrotti dal suono del campanello di casa che annunciò
l'arrivo di Erin.
Ormai, avevano deciso di fare la strada insieme tutte le mattine per farsi
compagnia a vicenda.
Inoltre, le due sembravano andare particolarmente d'accordo.
Brian non si era fatto ancora vedere ma America sapeva che aveva quella strana mania
di addormentarsi con lei la notte e scomparire al mattino.
Per di più, l'unica cosa che riusciva a ricordare della scorsa notte era di aver visto Zacky
farsi di cocaina ed aver rigettato l'anima.
Ma non si era permessa di giudicare Zacky perché in cuor suo sapeva che non era quella
persona dell'altra sera.
Era diventato così da quando Brian lo aveva lasciato e doveva pur sfogarsi in qualche modo.
Nel modo sbagliato, ovviamente, ma come fargliene una colpa?
America si sentì stranamente su di giri.
E se Erin non ne sapesse niente? In quel caso i due avrebbero finito per litigare ancora.
La giovane aprì la porta di casa e salutò l'amica che aveva un sorriso luminoso già da qualche giorno.
Da quando era tornata con Zacky sembrava essere la ragazza più felice dell'universo.
-Buongiorno bellezza, sei pronta per una nuova giornata di scuola?- Le domandò la ragazza con entusiasmo
mentre America stava cercando di chiudersi la porta di casa alle spalle.
-Sì. Non capisco come tu faccia ad essere così pimpante dopo la sbronza di ieri.- Disse la giovane mentre
si incamminavano insieme verso la scuola.
-Sono abituata a questo genere di cose!- Esclamò poi Erin, sorridente.
-Beata te. Io mi sento ancora nauseata.- Ammise America, sentendo dei conati di vomito
premerle di continuo in gola.
Aveva decisamente bevuto troppo.
-Prima sbronza?-
-Sì. Un disastro.-
-Ah beh, se vuoi partecipare alle feste di Johnny dovrai abituarti a questo genere di cose.-
-Io credo che la prossima volta me ne starò a casa. Ero piuttosto giù di morale per quello che era accaduto
con Jasper e pensavo di annegare tutto nel fondo di una bottiglia. Pessima decisione.- Continuò America, quasi
odiandosi.
-Sì, lo so. Ieri sera prima di iniziare a bere me ne hai parlato...è stato proprio un'idiota, ma ehi! Ho una
notizia che forse ti farà piacere sapere.-
-Quale?-
-Non chiedermi i particolari, so decisamente poco sull'argomento ma...Jasper ha avuto proprio una bella lezione!-
-Da chi?-
-Ti avevo chiesto di non chiedermi i particolari, no? Comunque so che qualcuno deve avergli spento una sigaretta
sulla mano e lanciato una bottiglia di birra addosso. Un vetro della bottiglia gli è stato conficcato nel braccio
e dopo avergli messo dei punti lo hanno rimandato a casa. Tutto questo è accaduto ieri mentre noi eravamo alla festa di Johnny.-
America sbarrò gli occhi, quasi incredula di ciò che era accaduto al ragazzo.
Un po' se ne dispiaceva, ma non più di tanto.
-Ma quindi...non si sa chi è stato?-
-No...lui dice che nella sua camera la luce si era spenta all'improvviso e lui non è riuscito
a vedere in faccia il suo aggressore anche se...continuava a ripetere che non sentiva la presenza di
nessuno in camera. Ah...questi sono brutti tempi per Huntington Beach.-
America restò in silenzio per tutto il tempo mentre in cuor suo aveva iniziato a capire chi aveva
fatto del male a Jasper.
Quasi respirava a fatica quando aveva provato a pensare a Brian come una persona così aggressiva.
Aveva quasi ricominciato ad avere paura di lui.
-America? Va tutto bene?-
-Hm, sì. Va bene...è solo che stavo pensando a ciò che è accaduto a Jasper.-
-Non deve dispiacertene, anzi. Meglio così. Colui che gli ha fatto del male merita la mia stima anche se...
un vetro incastonato nel braccio è...non voglio neanche pensarci!- Disse ancora Erin mentre l'espressione
sul suo viso diventava improvvisamente schifata.
Quando arrivarono a scuola, si salutarono per svolgere le proprie lezioni del giorno e America cercò
di ristabilirsi dopo essere entrata nell'aula d'arte.
Era così felice di poter svolgere la sua lezione preferita e presto iniziò a ritrarre ciò che le era stato
chiesto dalla sua professoressa.
Stava dipingendo un paesaggio innevato e lei amava disegnare quel genere di cose.
A fine lezione, la professoressa annunciò alla classe di dover svolgere un compito per la settimana prossima
che consisteva nel ritrarre il volto di una persona.
Di fare un ritratto.
Avrebbero avuto una settimana di tempo per fare ciò e America stava già iniziando a pensare
alla persona che le avrebbe fatto da cavia per un giorno.
Dopo le prime lezioni, America si ritrovò come al solito in sala mensa con i ragazzi ed Erin.
Ormai pranzavano sempre insieme. Era l'unico modo per parlarsi alla V dato che non tutti
seguivano gli stessi corsi.
-La festa di ieri è stata uno sballo!- Esclamò Jimmy, soddisfatto.
-Vorrei poter dire lo stesso.- Sbuffò poi Johnny, spalmando del burro di arachidi su di un toast.
-Perché? Che cosa ti hanno fatto quelle donne da strapazzo, Johnny?- Gli domandò Erin, roteando gli occhi.
Ormai tutti conoscevano l'odio represso di Johnny verso le donne.
-Niente. Ci sono andato a letto e le ho cacciate fuori come sempre.- Continuò il nano, soddisfatto.
-Io davvero non ti capisco...le donne non sono tutte uguali!- Lo rimproverò Matt, guardandolo con
poca comprensione.
-Quelle della Black Rose, sì.- Ribatté Christ, deciso.
-Ehi! Ti ricordo che faccio parte anche io della Black Rose!- Si lamentò Erin, sentendosi offesa.
-Beh, io ho sempre detto a Zacky di non rovinarsi la vita.- Continuò Johnny con ironia mentre
tutti scoppiarono a ridere tranne la diretta interessata che continuava a fare la finta offesa.
-Prima o poi troverai la ragazza ti farà perdere la testa e cambierai il tuo modo di pensare.- Disse America,
sorridendo al ragazzo che quasi le stava scoppiando a ridere in faccia.
-Molto divertente, America! Le donne sono tutte uguali.-
-Tranne lei, ovviamente.- Continuò Jimmy, indicando una ragazza che nessuno aveva visto prima d'ora.
Era una ragazza dai lunghi capelli rossi che se ne stava in disparte a mangiare la sua zuppa.
-Ancora che le vai dietro, Jimmy? Quella non uscirebbe mai con te. Sa che sei della Black Rose.- Continuò
Matt, frantumando tutti i sogni di James.
-Le ho provate tutte per parlarle. Cazzo, non cede!- Esclamò James, deluso.
-Chi è? Non l'ho mai vista qui...- Domandò America, curiosa.
-Tutto quello che sappiamo di quella ragazza è che si chiama October e che frequenta le lezioni
di musica. Nient'altro.- Rispose Zacky, tenendo Erin tra le sue braccia.
-E che Jimmy ha preso una brutta cotta per lei sin dall'inizio dell'anno scolastico.- Continuò
Matt mentre Jimmy avrebbe tanto voluto prenderlo a padellate in testa.
-Sì, mi piace. Però sembra che solo la mia vicinanza possa spaventarla.- Borbottò James, posizionando
un gomito sul tavolo.
-Beh è comprensibile. Anche io inizialmente avevo paura di voi perché sapevo che venite dalla Black
Rose ma poi ho capito che in realtà siete proprio delle brave persone.-
-America, il vero problema è che qui tutti sanno delle risse a cui partecipa James. Io ho avuto modo
di osservarla un po' a lezione di letteratura e sembra una ragazza molto tranquilla. Io e i ragazzi
l'avevamo vista al corso di musica ma poi me la sono ritrovata nella classe di letteratura. Non è in cerca
di guai e sembra essere per giunta molto fragile. Le bastò il tema di un mio compagno di classe che parlava
d'amore per emozionarsi. Aveva i lacrimoni.-
-Questo Matt vuol dire che è una ragazza molto sensibile. Ho paura che Jimmy dovrà abbandonare
un po' la sua vita "mondana" per conquistarla.- Continuò America, mentre il ragazzo dagli occhi azzurri
non faceva altro che sbuffare.
-E' che per ora non ho testa di fare nulla...- Sussurrò poi Sullivan, riferendosi probabilmente
a Brian.
-Parlando di altro, che si fa stasera?- Domandò poi Johnny.
-Un'altra festa a casa tua?- Propose Zacky, beccandosi un'occhiataccia da parte della sua fidanzata.
-Mh, dobbiamo organizzare qualcosa. America, pronta per un'altra sbronza?- Le domandò Jimmy, abbozzando
un sorriso.
-No, oggi arriva mia cugina dalla Francia e devo andarla a prendere all'aereoporto.- Continuò la giovane,
pensando a quanto era felice di riabbracciare la sua amata cugina.
-Hai una cugina che vive in Francia? Wow!- Esclamò poi Erin.
-Sì, ha diciassette anni ed è un po' snob ma simpatica. E' una brava ragazza.-
-Beh, allora perché non la fai venire alla festa di questa sera?- Domandò poi Johnny.
-Perché non è il tipo da festa e per vostra sfortuna si è documentata un po' troppo sulla Black Rose.-
-Ah, questa già mi sta sulle palle.- Sbuffò Christ, addentando il suo toast.
America, Erin e i ragazzi pranzarono insieme continuando le loro discussioni e parlando delle lezioni
che avrebbero dovuto continuare durante il giorno.
Dopo aver pranzato, si alzarono tutti dal tavolo e si salutarono.
-Ah, America, aspetta!- Zacky richiamò l'attenzione della giovane che si voltò verso di lui.
Zacky si avvicinò alla ragazza con fare imbarazzato ed iniziò a grattarsi la nuca con nervosismo.
-Ho buttato quella roba. Sì, è che...le tue parole mi hanno fatto pensare molto a Brian e...volevo
ringraziarti. Ti devo due favori ora.-
America sapeva che Vee le stava dicendo la verità e che era sincero. Glielo si leggeva negli
occhi che non stava provando a prenderla in giro.
-Non mi devi niente. Ti ho solo detto ciò che pensavo e...non mi piace sapere
che una persona a cui voglio bene debba farsi del male in questo modo.-
-Grazie ancora. Non dire niente ad Erin...non vorrei che si preoccupasse troppo inutilmente.-
Dopotutto, Zacky aveva iniziato da poco ad eccedere. Era abbastanza forte da essere in grado di abbandonare
quella roba.
-D'accordo. Ma ehi, Zacky?-
-Sì?-
-Non cacciarti più nei guai, d'accordo?-
-Certo! A dopo America!-
America sospirò, soddisfatta. Era riuscita ad aiutare anche Zacky e quasi non ci credeva.
Ora, poteva stare un po' più tranquilla del solito.
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Toccami l'anima.
FanfictionAmerica indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto belloquanto dannato potesse farle del male.-Devi andare via da qui o qualcu...