11° I get drunk on jealousy.
Lei aveva gli occhi impastati dal sonno ed era domenica mattina.
Aveva indossato le sue pantofole ed era scesa dal letto con la gola
secca ed uno sguardo perso e spaesato.
America entrò in bagno e si lavò per ben due volte il viso, osservando
poi la sua figura allo specchio e toccandosi le labbra screpolate
con le punta delle sue dita.
Erano passate solo poche ore da ciò che le era accaduto e ancora
non riusciva a farsene una ragione.
Era stata baciata da un fantasma e la cosa che la faceva sentire peggio era sapere
che quel bacio lo aveva sentito nel cuore.
Non era un bacio da film o uno di quei baci passionali. Era un misero bacio a stampo
e se lo era sentito fin dentro le viscere.
Dopo essersi guardata allo specchio ed aver sentito l'acqua scorrerle sul viso, scese
giù in cucina per fare colazione con i suoi genitori e con grande sorpresa vi ritrovò
lì anche Mia.
-Ma buongiorno dolcezza, caffè?- Le domandò la cugina, porgendole una tazza di caffè che America
aveva rifiutato con un cenno di mano.
-Oh, tesoro, finalmente ti sei svegliata. Temevo che saresti rimasta a letto tutto il giorno.- Considerò
poi la madre, sedendosi a tavola ed addentando il suo buon cornetto al cioccolato bianco.
America avrebbe di sicuro preferito restarsene a letto ma non poteva permettersi di mancare
di rispetto anche a Mia che era venuta a trovarla per stare un po' insieme.
America si sedette accanto a sua cugina e dinanzi a suo padre, prendendo due o tre biscotti
a cioccolato ed addentandoli sospirando.
-Come ti sei svegliata questa mattina, cara?- Le domandò poi il padre, leggendo il quotidiano
e sorseggiando il suo buon caffè.
-Bene...- Sussurro America, continuando a mangiare i biscotti mentre Mia la stava osservando
già da un po'.
Aveva capito che c'era qualcosa che la turbava ma non aveva minimamente pensato di chiederle cosa
fosse.
Mia preferiva risollevare l'umore delle persone ma lasciare loro la propria privacy. Era fatta così.
-Mia, se non lo mangi tu quel pezzetto di torta, posso farlo io?- Le domandò il piccolo Brandon, spalancando gli occhi,
che avevano cominciato a somigliare a quelli di Bambi.
-Oh, certo Brandon, è tutta tua.- Rispose la ragazza, spingendo il piatto verso il bambino.
-Brand! Ma insomma, un po' di contegno...- Lo rimproverò America, sbuffando.
-Ma dai America, lascialo stare, è solo una fetta di torta.- Esclamò Mia.
-Sì ma non deve comportarsi in questo modo o potrebbe farlo anche con persone che non
appartengono alla nostra famiglia.-
-America, stai bene? Mi sembri stressata...- Considerò Mia, continuando a guardare gli occhi
di sua cugina.
-Sto benissimo...- Disse ancora America, pensando invece a ciò che era accaduto ieri.
Quella scena non voleva più uscire dalla sua mente e la stava perseguitando.
Brian la stava perseguitando.
Dio, quanto lo odiava ora.
Quel ragazzo sembrava essere proprio l'inizio della sua fine.
-America, perché non porti Mia al Luna park? Sarà attivo per i prossimi cinque giorni.- Disse la signora
Mcklain con decisione.
-Mh...si, può essere una buona idea ma non so se a Mia piacciono i Luna Park.- Considerò America, bevendo
poi un sorso di the con il latte.
-Non sono mai stata ad un Luna Park in tutta la mia vita...mi piacerebbe tanto vederne uno!- Esclamò poi la ragazza,
entusiasta.
-Okay...allora stasera andiamo al Luna Park. Avviso anche i ragazzi?-
-Sì...d'accordo.-
-I ragazzi chi?- Improvvisamente, il signor Mcklain riportò il suo sguardo verso quello
delle due ragazze.
-Ehm...i ragazzi...ehm...i miei nuovi amici, papà. Vengono a scuola con me e nulla, sono brave persone.- Spiegò
America, sudando freddo.
Che cosa sarebbe accaduto se suo padre avesse saputo delle sue amicizie della Rosa Nera?
-Come si chiamano? Potrei conoscere i loro genitori...-
Con il lavoro da amministratore delegato che svolgeva suo padre, conosceva ogni singola zona
di Huntington Beach e tutte le brave persone che ne facevano parte.
Gli bastava un cognome per sapere tutto.
-Sono bravi ragazzi papà e se li approva Mia vuol dire che potrebbero essere dei Santi!- Esclamò
America, quasi mentendo.
-Va bene ragazze ma ricordatevi di fare attenzione.-
Mia e America annuirono alle parole del signor Mcklain e, dopo la colazione, filarono subito in camera.
-America? Hai preso tu il mio intimo dalla valigia e lo hai messo sul tuo letto?- Domandò improvvisamente la cugina,
confusa nel vedere tutto il suo intimo sparpagliato sul letto.
Tra slip, tanga e reggiseni il letto era pieno.
-No...- Rispose America, facendo poi due più due -Oh...anzi, sì. Scusa, solo ora mi sono ricordata che...ehm...mi piace troppo questo reggiseno, me
lo regali?- Disse America tutto ad un fiato, prendendo tra le mani quel reggiseno leopardato che lei
non avrebbe mai pensato di indossare in tutta la sua vita.
-Se ti piace, puoi tenerlo.- Rispose poi Mia, sorridendo.
Basta. Quella storia doveva finire...
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Toccami l'anima.
FanfictionAmerica indietreggiò di scatto mentre vide il ragazzo serrare la mascella.In quel momento ebbe l'istinto di allontanarsi il più possibile. Aveva paura che quel ragazzo tanto belloquanto dannato potesse farle del male.-Devi andare via da qui o qualcu...