13° If you change your mind I'll come, come, come

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13° If you change your mind I'll come, come, come.

















Molte volte le persone continuano a chiedersi il perché ci si mostri così deboli dinanzi agli occhi 
delle persone che ci amano.
L'amore dà vita a tutte quelle debolezze quasi spiegabili che non si crede possano esistere 
nei cuori delle persone, soprattutto quelle più dure e forti.
Ma a volte, proprio quelle persone più dure e forti...dimostrano di essere
dotati di una certa sensibilità che a volte le disintegra.
Non ci si aspetta mai di vederle piangere o soffrire per qualcuno perché loro amano farlo in silenzio.
Amano farlo quando nessuno può vederli o può semplicemente permettersi di giudicarli.
Sono queste le persone più fragili che hanno delle ferite nel cuore che non mostrano
a nessun altro.
Il più delle volte, queste stesse persone quasi si odiano per quelli che sono diventati con
il tempo. Per tutte le ferite che sono state loro inferte, gli errori commessi ed i comportamenti
eccessivi che avrebbero semplicemente potuto evitare.
Difficilmente finiscono per ammettere di essersi incantati totalmente in altre persone,
magari anche diverse da loro.
Sanno come stanno ma preferiscono non pensarci. Preferiscono sopprimere i propri sentimenti,
fuggire dalle situazioni, odiarsi fino a reprimere tutto ciò che li circonda.
Come può crescere decentemente una persona nata senza aver mai conosciuto alcuna forma d'affetto?
Come può sperare di salvarsi una persona del genere?
Semplicemente, finisce così come è finito Brian.
Perché Brian è una persona così.
Fatta per morire giovane e costruita di rimpianti che fabbricava il padre.
Ma Brian stava solo cercando un rifugio e per la prima volta era riuscito a trovarlo
in una persona completamente diversa.
Il mondo stava cominciando a pesargli sulle spalle.
Si era esonerato da tutto quell'odio che stava costruendo attorno a sé ed era finito per capire
che quei muri che stava costruendo gli erano persino crollati addosso.
Lui era già morto una volta ma, in qualche modo, America stava riuscendo a farlo rinascere di continuo.
Era strano come un singolo sorriso di quella ragazza potesse sanare tutti quei dolori che aveva dentro
e che non riusciva più a portarsi dietro.
Brian aveva ormai capito che lui non aveva più voglia di essere il ragazzo temuto da tutti
alla Black Rose.
Aveva capito che lui era molto di più di quel ragazzino tormentato ed ingenuo che scopava
e si ubriacava di continuo tutte le sere.
Si era stancato di bere. Aveva solo tanta voglia di ridere e d'innamorarsi.
Si occupava di lasciarsi sballare dai sorrisi di America, di ubriacarsi dei suoi occhi così bui
quasi quanto i suoi e di drogarsi fin dentro le vene di ogni suo respiro.
Lui ne aveva bisogno.
Aveva capito finalmente che non serviva ubriacarsi senza sentire il bisogno di farlo per qualcuno. 
Non voleva più essere il nemico di sé stesso. Voleva solo capire che cosa provava ogni volta
che poteva solo sfiorare quella ragazza senza neanche riuscirla a toccare.
Poteva considerare un sentimento tutto quello che gli accadeva senza toccare la pelle soffice
e morbida di America?
Poteva davvero sentirsi il cuore in fremito per ogni suo respiro, sorriso, sguardo? 
Sì, poteva.
Aveva finalmente capito che non era importante tutto ciò di cui si rifaceva quando era in vita
e non uno stupido spirito.
Prima guardava il culo delle ragazze, le loro tette, il loro bel fisico curato...dopo aveva imparato
a soffermarsi di più sugli occhi delle persone.
Aveva imparato che gli occhi potevano essere molto di più che delle semplici pozze colorate.
Aveva imparato anche che non desiderava alcun contatto fisico con nessuna se non un abbraccio che
non poteva dare.
Non voleva sesso, non voleva scopare. Voleva solo addormentarsi al fianco di America e vederla svegliarsi
al mattino tutta struccata mentre debolmente cercava di alzarsi dal letto.
Non voleva dirle nulla di troppo scontato. Voleva semplicemente tenerle la mano e, quando non poteva, si accontentava
di posizionarla sulla sua pur non riuscendo ad acciuffarla.
Stava imparando a godersi il presente senza pensare a quel passato burrascoso che continuava a violare
la sua mente.
Adesso che aveva conosciuto quella ragazza, tutto ciò che voleva era solo godersi ogni singolo attimo con lei.
Si stava accontentando.
Lui, Synyster Gates, si stava accontentando di una ragazza qualunque. Si stava accontentando di restarle
accanto a qualsiasi altra cosa.
Che cosa gli stava succedendo? Quasi non si sentiva più nel pensare a lei perché ormai era quello
che faceva di continuo.
Ma dopotutto...era questo il dramma delle persone come lui.
Persone forti, sì.
In gamba ed in lotta contro il mondo.
Ma che quando davano il cuore, lo facevano per davvero.
Sono le persone come Brian, che non dimostrano nulla, ad essere i più sinceri quando tengono
realmente ad una persona.
Non ci si aspetterebbe mai di vedere una persona del genere provare dei sentimenti, ma Brian era pur sempre buono.
Non aveva mai dato il suo cuore a nessuno e mai lo avrebbe fatto. O almeno, pensava fosse così
prima di incrociarsi con la strada di quella ragazzina.
Così, quando si sentiva troppo preso da America, scappava da Morrigan ma senza più scoparci.
Non riusciva più a fare un passo verso quella quarantenne perché semplicemente finiva col pensare
sempre alla sua piccola America.
Morrigan trascorreva il tempo a toccargli i capelli e lui fissava il vuoto consapevole di quanto
odio represso aveva dentro di sé.
Aveva fatto così anche quella sera in cui America tornò da scuola dopo essere stata in compagnia di Ray...













-Dove sei stata?- Domandò Brian ad America, tamburellando le dita sulla
scrivania.
-A scuola, dove vuoi che sia stata?- Rispose la ragazza, posando la borsa sul letto.
-Sì...ho visto.-
-Cosa?-
-Come ti divertivi con il tuo nuovo amichetto.-
-Beh? Qual è il problema?-
-Oh, nessuno. Eravate così carini quando stavate cercando di disegnare insieme, davvero,
mi sono quasi commosso.- Sbottò il ragazzo, sorridendo con nervosismo.
-Brian, dove vuoi arrivare?- Continuò America, osservando lo sguardo del ragazzo che quasi
diventò rosso di rabbia.
-Da nessuna parte. Avete già pensato a dove scopare? O forse preferisce aspettare
così da farti credere di essere un ragazzo serio?-
-Brian, smettila...-
-Sto solo dicendo la mia.-
-Nessuno ha chiesto il tuo parere.-
-Oh certo. Quasi dimenticavo di essere solo uno stupido fantasma per te.-
-Brian...questo non è affatto vero.-
-Ah no? Dimostrami il contrario allora...-
-Che cosa dovrei fare?-
-Smetterla di fare la preziosa con quel tipo. Cazzo, possibile che tu vada da ogni singola
persona che ti offra un po' di affetto?!-
-Mi stai accusando forse, Brian? No perché a me sembra di non aver fatto nulla di male!-
-Com'è toccare le mani di qualcuno? Scommetto che ti sarai divertita un mondo nel giocare con 
le tempere...o forse, ti sei divertita ancor di più a stare con quel Ray?-
-Senti, io non ci sto a farmi offendere di continuo da uno come te. Anzi, quasi non ti capisco
più! Prima ti comporti dolcemente nei miei confronti e poi mi dici queste cose che stranamente
riescono a ferirmi...Brian, io sono una persona. Un essere umano. E da tale, le tue parole riescono
a farmi del male.-
-Perché devo essere sempre io a farti del male? Perché non riesci a capire semplicemente che vorrei
essere io l'unico a toccarti o a starti accanto nel miglior modo possibile?- Sbottò Gates, urlando.
America si sentì morire nel sentire le parole di Brian e decise di esitare.
Non riuscì a rispondere. Brian era un'anima ma aveva dentro molto più di quanto lei potesse
credere.
Brian si pentì immediatamente di averle detto quelle cose e decise di scomparire nel nulla.
-Brian? Brian, dove sei?- America continuò a chiamare il nome del ragazzo ma lui aveva deciso
di fuggire come amava fare da sempre.
Il suo sguardo puntò sulla rosa viola posizionata come sempre sulla scrivania.
Un sospiro. 
Brian non si fece più vedere per quasi un mese.


























Brian non tornò più da America e lei si era ormai rassegnata.
Dio, se lo stava odiando.
Lo stava odiando con tutta sé stessa perché lui aveva deciso
di scomparire nel nulla ed abbandonarla.
Nel frattempo però, il mondo attorno a lei non si fermò neanche per un istante.
America aveva conosciuto October, la nuova fidanzata di Jimmy ed insieme avevano 
scoperto che quella cara ragazza aveva dei parenti morti alla Black Rose.
Tra Erin e Zacky vi erano i soliti battibecchi ma i due stavano seriamente
iniziando ad amarsi.
Matt faceva come sempre da padre a tutti borbottando le sue parole di saggezza. 
Mia e Johnny non si erano ancora fidanzati ma ormai ci erano vicini ed infine America
non faceva altro che trascorrere il suo tempo un po' con i suoi nuovi amici ed un po'
con Ray.
Sembrava essere proprio il ragazzo perfetto.
La faceva stare bene anche se lei non riusciva mai a trascorrere un solo giorno
senza pensare a Brian.
Un pomeriggio decise persino di andare a trovarlo con i ragazzi al cimitero della Rosa Nera
ma lui non si era fatto vedere neanche lì.
Quando non aveva da studiare, America preferiva restarsene a dipingere quei fiori con nostalgia
ed alcune volte finiva per buttarsi sul letto e insultarlo di continuo.
Non poteva più fare altrimenti.
Brian era scappato da lei e aveva deciso di non tornare più.
E lei iniziò a sentirsi vuota.
Non mangiava più, non dormiva più, non studiava più.
Quasi faceva fatica ad uscire ma non voleva che i suoi nuovi amici si preoccupassero
per lei così cercava di accontentarli come meglio poteva.
Lei, Erin, October e Mia erano ormai diventate inseparabili. America stava trascorrendo
dei momenti assurdi con loro ma non riusciva a goderseli in alcun modo.
Ogni singola cosa le ricordava quel ragazzo dai capelli sparati in aria e gli occhi tormentati.
Lui tornava di continuo nella sua testa. Non ce la faceva quasi più a vederlo ovunque.
Ma la verità era che Brian aveva deciso di non seguirla più da un po'.
Voleva smettere di farsi del male e stava cercando di restare accanto ai suoi migliori amici
il più possibile.
Era felice di vedere come le cose stavano migliorando dinanzi ai suoi stessi occhi. Era così fiero
di loro che avrebbe tanto voluto abbracciarli.
Ciò gli accadeva soprattutto con Jimmy che, a fine giornata, finiva sempre con lo scoppiare
in lacrime.
Era più forte di lui ed anche se lui non poteva vedere Brian...egli gli restava accanto lo stesso
e cantava con lui il pezzo di una canzone dei Pantera che tanto amavano.
Ma un giorno accadde un qualcosa di particolare che fece smuovere del tutto l'animo di Brian che
stava quasi per perdersi nella grande voragine dell'odio e del tormento.
-Oh...cos'è quella faccia, ragazzaccio?- Gli domandò Morrigan, vedendolo seduto accanto alla sua lapide
con la testa all'indietro e lo sguardo rivolto verso il cielo.
-Quale faccia?- Domandò di rimando Gates, sospirando.
-Stai ancora pensando a lei, vedo. Devo ricordarti che lei è viva e...-
-Ed io sono morto, sì Morrigan, lo so.-
-Che cosa ti sta succedendo, piccolo mio? Che cosa ti ha fatto quella ragazza?-
-Lasciami in pace. Vai a cercare rogne da qualche altra parte.-
-E' da un po' che non mi degni neanche di uno sguardo. Non mi tocchi neanche più...e questo
è grave per uno come te.-
-Non ho semplicemente voglia di scoparti, Morrigan.-
-Non lo fai da quando c'è lei nella tua mente.-
-Non dire cazzate.-
-Quindi...a te di lei non importa proprio nulla?-
-No. Nulla. Perché dovrebbe importarmi, scusa?-
-Beh...allora non ti importa neanche di sapere che questa sera è stata invitata al cinema
da quel ragazzo, come si chiama? Oh...Ray. Sì, sono sicura che si chiami proprio così.-

Brian si voltò di scatto verso la donna nel momento stesso in cui aveva sentito il nome "Ray" fuoriuscire
dalle sue labbra.
Aveva sentito delle fitte al petto che quasi gli impedirono di respirare.
-Esce con Ray?- Le domandò il ragazzo, sentendosi bruciare dentro.
Stava quasi tremando.
-Sì ma...a te non interessa quindi non servirà a nulla dirti i particolari.-
-Quando vuoi sai essere proprio una stronza. Comunque sì, hai ragione. Non mi importa
un cazzo di lei. Che scopasse con chi vuole! Che esca pure con cani e porci. Provo
solo pena per lei.-
 Sbottò Brian, accendendosi subito una sigaretta per tranquillizzarsi.
-Io direi che tutto ciò che provi è semplice gelosia. Guardati, ti dà fastidio solo il pensiero
di saperla con un altro.-
-Ti sbagli. Io sto bene anche senza di lei.-
-Va bene. Voglio crederti. Comunque sia...andranno al cinema. Lui sembra riuscire a farla
ridere con poco. Non mi stupisce. Sembrano quasi fatti per stare insieme. Ma se a te non interessa...
beh, questo è un altro discorso.- Morrigan si allontanò da Brian mentre continuava a fissare il vuoto
e a provare un senso di fastidio dentro di sé.
Di quel passo sarebbe finito per impazzire.
Ma per cosa? Dopotutto...lui diceva che non gli importava.


























***




















-Allora, che film preferisci vedere?- Domandò Ray ad America mentre entrambi stavano entrando
nel cinema.
America aveva distorto il labbro mentre stava pensando con attenzione a quale film 
vedere attraverso le varie locandine.
-Che ne dici di "Il tempo delle mele?" è un remake piuttosto famoso.- Continuò Ray, vestitosi
di tutto punto. 
Aveva deciso di indossare una camicia bianca con un golfino blu tenuto alle spalle. Era davvero molto casual.
-Ma...è incredibile! Qualunque altro ragazzo avrebbe preferito un film splatter o un semplice horror...
sono stupita.- Esclamò America, soddisfatta.
-Con te riesco a dare libero sfogo al mio lato romantico. Allora, ci stai?-
-E me lo chiedi? Certo che sì!- Annuì la ragazza con entusiasmo.
-Allora io vado a prendere i biglietti e qualcosa da mangiare. Tu aspettami qui, torno subito.- Le disse
Ray, sorridendole per poi lasciarle un bacio sulla guancia.
America era diventata rossa come un peperone ma aveva apprezzato tantissimo il gesto del ragazzo
che sembrò farla sentire una persona migliore.
Sapeva sempre come trattarla e dopo un mese di scuola insieme aveva ormai imparato
a conoscerlo bene.
Sì insomma, il film romantico era un colpo basso ma più che entusiasmante.
America restò dinanzi alla sala ad aspettare Ray prendendo poi il suo cellulare tra le mani.
Le era appena arrivato un messaggio da parte di Erin che le diceva di "colpire forte".
America aveva riso al messaggio e senza risponderle si limitò a sospirare.
Era molto agitata di trovarsi al cinema con Ray ma si era ripromessa di restare tranquilla
e non lasciarsi prendere troppo dall'ansia.
-Il ragazzo perfetto ha deciso di fare un salto di qualità portandoti al cinema? Ma che meraviglia,
Dio, sto impazzendo di felicità per te.- Sbottò improvvisamente Brian, apparendo alle spalle
di America che quasi tremò di paura.
La ragazza stava respirando a fatica.
-Tu!- Esclamò America con tono accusatorio, incenerendo il ragazzo con un solo sguardo.
-Sì, proprio io. Ti sono mancato?- La stuzzicò Brian, sorridendo con fare beffardo.
-Ma io non posso crederci!- Esclamò ancora la ragazza, posizionandosi le mani sui fianchi con rimprovero
mentre gli istinti omicidi iniziavano a farsi sentire.
Lo aveva odiato così tanto e lui aveva deciso di farsi vivo solo in quell'occasione.
-Neanche io. Al cinema con uno sfigato del genere, ma dai! America, mi deludi...- Considerò Brian,
prendendo in giro la ragazza, divertendosi un po'.
-Chiudi il becco, disgraziato che non sei altro! Un mese...un mese sono stata senza
di te ed ora ritorni proprio quando ho deciso di accettare un appuntamento di Ray?!-
Sbottò America con il fumo che quasi le fuoriusciva dalle orecchie.
-Dovresti saperlo che c'ho la tendenza a distruggerti gli appuntamenti con gli sfigati.-
-Brian, sei stato via per un mese...vedi di farlo per il resto dei miei giorni, okay?-
-Sì, hai ragione, sono stato via per un mese. Ma ora avevo semplicemente pensato di divertirmi
un po' e quale occasione migliore di questa, no?-
-Brian...io ti giuro che se ti permetti di fare qualche mossa azzardata...-
-Cosa? Cosa puoi farmi, America Mcklain?- Ribatté Brian, avvicinandosi alla ragazza
con pericolosità.
-Perché vuoi rovinarmi la vita in questo modo? Che cosa ti ho fatto di male?-
-Assolutamente niente, America. Non ti farò niente di male, lo prometto.-
-Non mi fido di te.-
-Hai ragione. Fai bene a non fidarti di me.-

-Perché sei andato via senza dirmi nulla? Perché hai deciso di scomparire ancora?
Non hai idea di quanto io ti abbia odiato.-
-Perché mi hai odiato?-
-Perché mi hai abbandonata. Ed ora torni pretendendo di rovinare tutto ciò che sto cercando
di costruire!-
-Tu non stai costruendo un cazzo, America. Ti stai solo convincendo di trovare l'amore in qualsiasi
persona ti dimostri un po' di affetto in più. Ed io non voglio che tu stia con lui, stasera.-

America sbarrò gli occhi alle parole di Gates.
Quasi non riusciva a credere a ciò che le stava accadendo.
-Cosa puoi saperne tu? Non puoi darmi ordini. Io sono libera di fare
ciò che voglio e tu non hai nessun diritto di irrompere in questo modo nella mia vita.-
-Forse hai ragione. Ma non voglio comunque che tu ti innamori di Ray.-
-Ma perché? Sai almeno spiegarmi il motivo di questi tuoi comportamenti? Prima sparisci e poi ritorni
credendo di poter prendere posizione nelle mie scelte. Ti odio Brian...ti odio da morire.-
-Ho semplicemente dovuto adattarmi. Far finta che tu non esistessi per me. L'ho fatto
per un mese ed ora rieccomi qui. Implorandoti di non restare con lui e di venire via con me, almeno
per questa sera. Non ti costringerò se non vuoi...anzi, scomparirò di nuovo se può farti sentire meglio.
Ma non entrare in quella sala con Ray. Perdona la mia rabbia ma non sono infuriato con te. Non lo
sono mai stato. Sono arrabbiato solo con me stesso. Con me stesso perché non faccio altro che pensare a te.
E sto male perché mi ero ripromesso di non volere più sapere dov'eri o che cosa facevi. Ma forse
hai ragione tu. Se sono scomparso una volta...devo cercare di farlo per sempre. Perdonami per averti urtato.
Non ti infastidirò più. Buona serata.- 
Brian sussurrò queste parole e la sua figura di dissolse
nel nulla, nuovamente.
America stava deglutendo di continuo. Il suo cuore aveva emesso un boato e lei lo aveva sentito
bene ma stava cercando di evitarlo.
Ormai Ray era davanti a lei con una maxi porzione di popcorn al caramello e i due biglietti
per vedere il film.
-America, ma con chi stavi parlando?-
La ragazza aveva gli occhi lucidi e continuava a fissare la parete rossa e blu dinanzi ai suoi occhi.
-Nessuno.-



























***






















America e Ray si sedettero insieme sulle poltroncine del cinema ed
il film iniziò subito dopo le varie pubblicità.
Ray cercava qualsiasi pretesto per avvicinarsi ad America
ma lei era troppo presa dal film e dai popcorn per rendersene conto.
Nel cinema tutte le coppiette si tenevano per mano e si tenevano vicino al cuore
mentre Ray stava solo cercando il momento giusto per prendere una mano della ragazza.
Voleva provare un approccio particolare ma era davvero difficile. Non sapeva
come prenderla ma ci sarebbe riuscito a tutti i costi.
America continuava ad affondare la sua mano nel cartoccio di popcorn fin quando poi
una voce non la fece rabbrividire.
-Se pensavi che me ne sarei fatto una ragione...beh, sappi che non ho alcuna intenzione
di dartela vinta.- 

America iniziò a guardarsi intorno, impaurita.
I suoi occhi schizzavano da una parte all'altra. Come aveva potuto essere così ingenua
da credere alle parole di Brian?
-BOOOOO!- 
Brian apparì improvvisamente dinanzi agli occhi di America, facendola spaventare ed urlare
a squarciagola.
Tutte le persone all'interno del cinema la avevano rimproverata di fare silenzio mentre lei
stava cercando di recuperare il respiro perso.
-America, ma cosa ti è preso? Va tutto bene?- Le domandò Ray, sussurrando.
La ragazza cercò di riprendersi in fretta ma tutto ciò a cui pensava era al modo più atroce
per fargliela pagare a Brian per averla spaventata in quel modo.
-Sto bene...scusa, era l'emozione per il film...- Si giustificò, quasi odiandosi
per quella stupidissima scusa.
Ray annuì e riprese a vedere il film così fecero tutti gli altri.
Nel frattempo, America non fece altro che guardarsi intorno senza fare troppa
attenzione al film.
Ray stava cercando di prenderle la mano ma finì "accidentalmente" per versarle addosso il cartoccio
di popcorn.
-Oh...merda. Scusami America, non l'ho fatto apposta!- Disse il ragazzo, mortificato.
Eppure, la ragazza aveva visto bene una mano tatuata muoversi contro quel cartoccio di pop-corn
affinché si rovesciasse sul suo vestitino nuovo di zecca.
-No...tranquillo Ray, non è successo nulla di grave.- Borbottò America, irritata da ciò
che le stava facendo Brian.
Doveva ammettere che quello spirito ribelle se le stava davvero giocando tutte per cercare
di rovinarle l'appuntamento.
-Scusami ancora...- Disse il ragazzo, di nuovo, cercando di aiutare America a ripulirsi da tutti quei popcorn
e riporli nel cartoccio senza fare troppo rumore.
-No, davvero Ray, è tutto okay. Può capitare.- Gli sorrise la ragazza, offrendogli fiducia
e facendo così innervosire ancora di più Brian.
Se non altro...Gates era riuscito ad evitare che i due potessero avvicinarsi troppo.
Se la stava ridendo come un matto mentre America avrebbe voluto prenderlo a schiaffi.
Dopo alcuni istanti, i due cercarono di riprendere a vedere il film con tranquillità.
Ma Brian non si era ancora arreso alla situazione.
Il film si interruppe improvvisamente e la lampada dietro al maxi schermo sembrava quasi
essersi fulminata.
Tutte le persone iniziarono ad arrabbiarsi mentre America restò immobile sulla sua sedia, prevedendo
il peggio.
-Oh cavoli...ma come è potuto succedere?- Continuava a domandarsi Ray, incrociando le braccia
verso il petto, sbuffando.
-Ed ora che si fa?- Domandò America, innervosendosi sempre di più.
-Ed ora...ci dovranno rimborsare i soldi dei biglietti.- Rispose il ragazzo, amareggiato, mentre si alzava
dalla sedia per uscire uscire dalla sala, probabilmente diretto alla cassa.
Ma, ovviamente, qualcosa doveva andare storto anche in quel preciso istante.
Il bicchiere di coca di Ray finì anch'esso addosso ad America che imprecò imbestialita.
La solita mano.
La solita mano tatuata aveva spinto il bicchiere nel momento stesso in cui Ray aveva provato
ad alzarsi dalla sua sedia.
-Oh no!- Esclamò America, sentendosi bagnata fradicia.
-Cazzo...America...oddio...sono mortificato...-
-Non...importa. Adesso vado in bagno, mi asciugo e poi ce ne andiamo da qui, intesi?-
-D'accordo...mi dispiace tanto.-
-Sì, sì, okay. Vai alla cassa, io ti raggiungo quando ho finito.- Continuò la giovane più stressata che mai
mentre si avviò verso il bagno del cinema.
I capelli in testa sembravano esserle drizzati mentre aveva uno sguardo spaventoso
stampato sul viso.
Se solo quel bastardo di Brian sarebbe apparso dinanzi ai suoi occhi...gliene avrebbe dette
così tante da fargli rimpiangere di averla conosciuta.
America aprì con rabbia la porta del bagno femminile e si avvicinò all'asciugamani elettrico che si occupò
di fare il resto.
Le sue mani si ritrovarono in un attimo tutte appiccicose.
"Non male come appuntamento, direi" si disse con sarcasmo, sbuffando di continuo.
-Ne vuoi ancora? Guarda che ho altri assi nella manica...- Brian ritornò dinanzi ai suoi occhi, stuzzicandola
di continuo mentre ghignava come un idiota.
-Come hai potuto farmi una cosa del genere?! Io pensavo che tu fossi davvero dispiaciuto...-
-Sì che lo ero. Ma appunto, "ero" è un verbo al passato. Ora non lo sono più.-
-Io ti detesto! Ma hai visto come si sentiva mortificato Ray?-
-Sì, ho visto. Ed è stato fottutamente divertente.-
America gli mostrò uno sguardo del tutto schifato e, stranamente, Brian smise di ridere.
Forse quella volta aveva davvero esagerato. Aveva fatto di tutto per tenersela tutta per sé ma se
prima aveva qualche occasione per restarle accanto...ora aveva perso tutto.
-Continua pure a ridere, Brian. Io so solo che ti stai comportando come un idiota. Ma che cosa
stai cercando di dimostrarmi? Che cosa diavolo ti prende? Cos'è che ti fa agire in questo modo?- Domandò
la ragazza, dopo essersi asciugata il vestito.
-Io...ho solo tanta paura di perderti, America.-
-Come?-
-Mi hai sentito.-
-Stai cercando di prendermi di nuovo in giro? Basta Brian...non ci casco più.-
-Ti sto dicendo la verità, America. Scusami se sto solo cercando di non perderti. E' che tu sei così
bella e...ed io sono questo che vedi. Ma ti prego, non odiarmi solo perché provo un'invidia
fottuta per tutti coloro che possono toccarti. Per tutti coloro che possono averti o abbracciarti.-

America sospirò ancora. Quasi pendeva dalle labbra del ragazzo mentre lo osservava avere gli occhi
lucidi.
Brian le stava dicendo la verità quella volta.
Aveva davvero avuto paura di perderla e non voleva. Sapeva di non meritarla ma la voleva
più di ogni altra cosa al mondo.
Ed America lo aveva ormai capito.
-Tu però non andare più via da me. E' tutto buio quando tu non ci sei ed ho paura.- Disse la ragazza,
desiderando solo di stargli accanto.
-Sono stato un idiota, hai ragione.-
-Però...è stato divertente tutto quello che hai escogitato per sabotare il mio appuntamento.- Ammise
poi America, abbozzando un sorriso.
-Ho un certo debole per questo genere di cose.- Esclamò Gates, ricambiando il sorriso della ragazza.
-Lo sai che ti sto odiando ancora, vero?- Ridacchiò America, rilassandosi.
-E tu lo sai che dovresti smetterla di sorridere in questo modo?-
-Ma...perché?-
-Perché mi sta venendo una fottuta voglia di baciarti e tu sai che non posso.-
Poi, il silenzio.
Ray richiamò l'attenzione di America, chiamandola dal corridoio adiacente al bagno femminile.
-Vai...ti sta aspettando.- Sussurrò Brian, spostando lo sguardo verso il pavimento.
America annuì e ritornò da Ray.
Il ragazzo la riaccompagnò a casa e si scusò ancora per ciò che era accaduto al cinema.
America lo salutò cercando di rassicurarlo ma prima che potesse scendere dall'auto del ragazzo...ci fu qualcos'altro
ad attenderla.
Ray l'aveva baciata.
Le aveva dato quel bacio che Brian non era riuscito a darle.
America scese dall'auto imbarazzata l'attimo dopo e prima di rientrare in casa si toccò il cuore.
Aveva iniziato a sentire le farfalle nello stomaco ma non per il bacio che le aveva dato Ray.
E' che aveva semplicemente capito che il bacio di Brian era stato così vero da averle toccato l'anima, il cuore, il corpo e 
la mente.
Cosa che il bacio di quel ragazzo non era riuscito a fare.











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