Alle 20:00 a casa mia, non accetto scuse, ci sarai.
Erano le sette e mezzo di sera ed Heeseung era ancora in camera sua seduto alla scrivania.
Le sue mani continuavano a passare delicatamente sui due ciondoli che aveva tra le dita, facendosi ripassare la catenella lungo le falangi.
Erano belli e sapeva che Niki li avrebbe apprezzati sicuramente, erano quelli che aveva guardato con tanta luce negli occhi quel giorno a Busan, non potevano non piacergli.
Eppure sarebbero rimasti lì, a prendere polvere in un cassetto, senza poter trovare i propri proprietari, destinati a stare lontani da quella che era la loro reale utilità.
Con un sospiro ripose i due ciondoli luccicanti nella loro confezione, ricordandosi della faccia contenta e soddisfatta della venditrice quando le aveva dato la conferma che fossero per loro due; gli diede solo un ultimo sguardo e poi rimise il tutto nel cassetto della scrivania, chiudendolo con un gesto secco come a volerli allontanare dalla sua vista per sempre.
Era sera ormai e lo sapeva, sapeva che Yeji lo stava aspettando, eppure era difficile lasciar andare via quei pensieri continui legati al minore.
Cercando di dare il meglio di sé si alzò, afferrò la giacca da sopra al letto ed uscì da quella camera, un tempo ordinata ma che ora ricordava una scena teatrale abbandonata nel tempo, oggetti ovunque, il letto disfatto, libri aperti ma nemmeno toccati.
Era un caos un po' come la sua mente ed il suo cuore.
Quando scese le scale trovò Yinori seduta sul divano, aveva sulle gambe un pezzo di sciarpa fatta a mano e lavorava destreggiandosi abilmente con due ferri ed un gomitolo di lana.
Heeseung apparve per un attimo sulla porta, i capelli spettinati e le occhiaie sotto gli occhi che ricordavano due cerchi di trucco neri.
La richiamò con un colpo di tosse e la donna si fermò guardandolo, preoccupazione nello sguardo.
"Esco" annunciò soltanto.
In quei giorni le cose non erano andate nel migliore dei modi e c'era parecchia tensione in quella casa, ma Heeseung lo sapeva, sapeva perfettamente che Yinori era a conoscenza della sua ex relazione con il figlio e non capiva esattamente se stesse cercando di ignorare la cosa o semplicemente aspettava il momento giusto per intervenire.
"Dove vai?" aveva una voce sottile, ma delicata ed Heeseung, sospirando, si trovò costretto a parlare.
"Da Yeji, mi ha chiesto di vederci" fu breve e rapido, ma la donna sembrò non volerlo lasciare.
Appoggiò i ferri ed il suo lavoro sulle gambe e gli rivolse un sorriso mortificato.
"Heeseung posso parlarti?" era esitante, ma la disperazione del suo tono non passò inosservata al ragazzo che si ritrovò a pensare velocemente a come evitare la situazione e prevenire la formazione di ulteriori problemi al momento.
Poi nella sua testa si illuminò una lampadina che lo riportò in fretta con il piedi alla realtà.
"Devo essere da Yeji tra venti minuti, possiamo parlare quando torno?" chiese cercando nel modo più educato possibile di rimandare un inevitabile discorso che prima o poi sarebbe dovuto avvenire.
Yinori non poté fare a meno di sospirare sconfitta e riprendere in mano i ferri che aveva lasciato da parte qualche minuto prima.
"Certo" lo congedò ritornando al proprio lavoro ed Heeseung le fu grata per aver capito.
Forse non era una donna così male come l'aveva sempre pitturata nel suo immaginario, forse qualche possibilità di andare d'accordo ci sarebbe stata poi.
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Don't Look Away | HeeKi
FanfictionHeeseung e Niki avevano sempre avuto un rapporto un po' complicato. Sin dall'inizio del primo anno di scuole medie, sopportare la presenza l'uno dell'altro era stato come un obbligo che non potevano lasciarsi alle spalle. Non era facile, proprio p...