Epilogo

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31 dicembre, Seoul, Casa di Youngbin

Niki spinse la porta del balcone di quella struttura a lui nuova, sentendo il vento abbattersi sul suo viso e farlo rabbrividire; le luci della festicciola continuavano ad accendersi e spegnersi, pulsando di una vita propria e donando una nuova atmosfera a quella notte speciale.

Non appena ebbe messo piede all'esterno, gli occhi di Youngbin, che era ancora preso a sistemare delle bibite sul banchetto del buffet, saettarono verso di lui, fermandosi e sorridendogli.

Ci vollero pochi istanti perché il maggiore si ritrovasse con le braccia strette intorno alla sua piccola figura e Niki non poté trattenersi dal sorridere grato, risentendo il calore della sua stretta e della sua vita di prima.

"Dio mio Niki, guai a te se ci lasci così senza preavviso ancora" Youngbin lo guardava con apprensione sul volto, ma anche tanta tenerezza.

"Heeseung?" chiese poi, non vedendo l'altro invitato arrivare.
Niki scosse le spalle.

"Non lo so, mi ha chiamato prima dicendo che si doveva fermare un attimo da suo padre in azienda e poi sarebbe venuto, arriverà a breve credo" spiegò poi senza lasciare andare dall'abbraccio il suo migliore amico.

"Siete tutti qui?" domandò Niki guardandosi intorno.

Le luci illuminavano quella terrazza che dava sulla parte vecchia di Seoul, scintille di augurio di un anno nuovo sparse da tutte le parti e le urla di gioia e di festa che si alzavano da ogni luogo.

"Sì, ci sei mancato, davvero tanto" Youngbin lasciò andare il ragazzo dall'abbraccio e subito Niki sentì l'aria gelida della sera colpirlo in pieno, si afferrò i gomiti cercando protezione,

"Quando Taki ci ha dato la notizia, pensavamo davvero di non vederti più" proseguì Youngbin riferendosi alla notizia del contratto che Niki aveva scoperto essere arrivata a tutti tramite il suo amico.

Quando glielo avevano detto si era subito sentito in dovere di ringraziarlo; era stato per merito suo se finalmente, dopo fin troppo tempo, aveva ritrovato la ragione per ricominciare sulla giusta strada.

"Ho sbagliato a non dirvelo, ma per fortuna qualcuno mi ha fatto rendere conto dello sbaglio che stavo per fare" disse Niki pensando a Heeseung, che ancora non era arrivato, ma che rimaneva fisso nel suo cuore.

Quando erano tornati a casa non era stato facile per loro due accettare le domande e gli sguardi interdetti dei genitori, ma piano piano la cosa si stava normalizzando e, a parte qualche battutina a riguardo per smorzare e qualche flirt di troppo durante le cene insieme, tutti in famiglia avevano imparato ad apprezzare quella nuova atmosfera che si era venuta a creare, senza però perdere del tutto l'imbarazzo iniziale.

"Tuo padre come l'ha presa?" Youngbin domandò sistemandosi il colletto della camicia.

Niki notò che era vestito di tutto punto, come se volesse quasi fare colpo su qualcuno, sebbene entrambi sapessero che ormai non c'era più motivo per tirarsi a lucido così.

Youngbin era però sempre stato un amante dell'eleganza e forse, semplicemente, aveva voluto dare il meglio di sé per non mostrare quanto l'idea della sua partenza lo stesse in realtà logorando.

Niki scosse le spalle di nuovo.

"Meglio di quanto pensassi" disse senza troppi filtri, "Non era felicissimo del fatto che volessi tornare in Corea, ma ha comunque acconsentito a tenere i contatti, in più mi ha promesso che verrà a fare un salto qua quest'estate" e c'era un sorriso sincero sul suo volto.

Suo padre non aveva dato di matto come aveva immaginato sarebbe successo, ma aveva cercato di comprendere il suo comportamento e di capire le sue intenzioni e le sue volontà.

Don't Look Away | HeeKiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora