Capitolo 7

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Niki girò le chiavi nella serratura, spingendo la porta come suo solito e levandosi le scarpe subito all'ingresso come era ormai abitudine fare. 

"Sono a casa" erano le sei di sera, la giornata era continuata tra chiacchiere e racconti, Youngbin che spiegava a Jay cos'era successo e poi qualche accenno di parola carina da parte di Jake nei confronti di Niki che aveva completamente rivalutato.

Niki ne fu immensamente felice, consapevole che almeno una parte del suo piano era andata a buon fine nonostante il disastroso finale e che almeno, sotto una certa prospettiva, le idee degli altri nei propri confronti fossero cambiate in positivo. 

"Heeseung?" chiamò, vedendo le scarpe del fratellastro appoggiate accanto alle sue, i soliti lacci ben riposti con calma e perfettamente allineate sul tappetino. 

Ci fu un rumore proveniente dalla cucina e Niki si sbrigò ad andare verso la sua direzione con il cuore che gli batteva nel petto a ritmo irregolare.

"Sono qui" si sentì chiamare.

Nella voce di Heeseung non c'era fretta ne arroganza, tanto meno sembrava far trapelare la volontà di essere cattivo o severo.

Era solo una classica frase, senza espressioni o emozioni, vuota nell'insieme.

"Ciao" lo salutò Niki entrando.

Era titubante, ma abbastanza tranquillo.

Si morse il labbro, mentre il fratello lo scrutava.

"Ciao" gli rispose di rimando Heeseung.

Aveva i capelli neri scompigliati che gli ricadevano un po' sugli occhi, sembrava non tagliarli da parecchio e Niki ci fece caso solo ora.

Indossava una semplice maglia a mezze maniche e il più piccolo riuscì solo ad immaginare quanto freddo potesse provare eppure Heeseung non diede segno di interesse a riguardo.

"Senti per quanto riguarda ieri sera volevo dirti che" provò ad iniziare il discorso Niki, fallendo nello stesso momento in cui Heeseung lo interruppe serio.

Una scia di brividi lungo tutto il corpo che gli tirarono via il fiato. 

"Dammi solo una valida motivazione per la quale non dovrei incazzarmi a morte per quello che hai fatto ieri sera" fu secco, coinciso e severo.

Non c'erano altri fini nella sua voce, Niki lo sentiva; sentiva perfettamente la sua necessità di capire, di avere spiegazioni, di poter comprendere, quasi come se stesse cercando una motivazione valida per rimettere insieme i tasselli di un puzzle che a lui risultavano tutti uguali.

"Non pensavo sarebbe finita così" fu però l'unica cosa che Niki, abbassando la testa in segno di pentimento, riuscì a dire.

"Non pensavi finisse cosi!?" Heeseung aveva alzato la voce, sputando quelle parole come se gli facessero ribrezzo anche al solo pensiero, si sentiva in parte preso in giro "Spero tu stia scherzando Riki, perché davvero sto cercando di trattenermi il più possibile dal non mandarti a fanculo" aggiunse poi sollevandosi dalla posizione appoggiata sul mobile in cui si trovava e mettendosi retto sulle gambe come se volesse avvicinarsi ma si stesse, per qualche motivazione, trattenendo. 

Niki sperò la smettesse. 

"E fallo, dai, tanto lo so che non aspetti altro" soffiò fuori, lasciando che i suoi pensieri fluissero da soli e che la sua insopportabile voglia di capire il perché Heeseung si stesse trattenendo così tanto giungesse alla propria fine.

Non voleva vederlo trattenersi, aveva bisogno che gli urlasse contro, che gli dicesse qualcosa di orribile e irrimangiabile, che la smettesse di fare la faccia da angelo con lui, che si facesse odiare, che gli desse tutti i motivi per farsi odiare. 

Don't Look Away | HeeKiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora