Capitolo 10

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"Buongiorno" 

La luce che entrava nella stanza era fioca, ma abbastanza per illuminare il volto dei due ragazzi sdraiati insieme, sotto le coperte, un braccio del più piccolo arrotolato e stretto sul petto di Heeseung, mentre la mano libera del maggiore si alzava dolcemente per scostargli una ciocca di capelli dagli occhi, sorridendo piano ma contento; c'era una sorta di quotidianità e naturalezza in quel gesto che lo faceva sembrare giusto, legittimo, impossibile da negare. 

Niki in risposta seppellì il proprio volto addosso al ragazzo, avvicinandosi sempre di più come a voler divenire uno parte dell'altro e strusciando il naso sulla sua maglietta, inalandone il profumo. 

"Buongiorno" mugugnò in un sussurro addormentato.

Erano appena le sei di mattina, ma svegliarsi così era ormai diventata un abitudine. 

Nel trascorrere di quella settimana la vita sua e di Heeseung era completamente cambiata, alternandosi da notti passate insieme nel letto di uno dei due - dipendeva dal quale cedeva prima e sgattaiolava nella camera dell'altro in cerca di compagnia- e baci rubati nei momenti di solitudine.  

Quella mattina non era diversa dalle altre e, seppure il sogno di una relazione tranquilla e sincera fosse nelle priorità di tutti e due, la realtà era sempre presente, pronta a martellare quella sfera di cristallo in cui si rifugiavano e riportarli con i piedi per terra nel mondo.

"Devo andare lo sai?" Heeseung lasciò un delicato bacio sui capelli di Niki che in risposta borbottò qualcosa di incomprensibile quasi.

"Ancora cinque minuti" piagnucolò tra le braccia del maggiore mentre cercava di tenerlo stretto il più possibile a sé.

Non voleva quel momento finisse, non voleva doversi allontanare. 

"Cinque minuti sono anche troppi Riki, in più mi devo preparare" lo provò a convincere Heeseung accarezzandolo lungo la schiena, come si fa con i gatti, provocando brividi lungo tutta la sua pelle e fermandosi proprio sopra al fondoschiena "E anche tu, oggi torni a scuola ti ricordo" gli disse senza nascondere il crescente sorriso di malizia sulle labbra.

"Ti prego non me lo ricordare" Niki non era per niente contento.

Dopo una settimana di malattia aveva iniziato a sentirsi meglio e, sebbene la febbre fosse già sparita da diversi giorni insieme a tutti i diversi mali, era riuscito comunque a convincere la propria madre a ritardare il suo ritorno a scuola almeno fino a quel lunedì.

Ma il lunedì era arrivato e, per quanto gli dispiacesse, non sarebbe potuto starsene a guardare film sul divano mangiando schifezze in attesa del ritorno a casa di Heeseung. 

"E invece sì e sarebbe meglio anche che parlassi con Youngbin e Jay, ultimamente li ho visti molto in pensiero per te" a sentir nominare i propri migliori amici Niki alzò la testa, sollevandosi dall'abbraccio del maggiore per guardarlo negli occhi, ma senza allontanarsi da quel piacevole torpore. 

Intorno a loro la stanza era intrisa di un'aria gelida nonostante le finestre chiuse e quei pochi spiragli di luce che entravano dalle tapparelle lasciavano strisce luminose nell'atmosfera, creando ombre su di loro e illuminando appena il volto di Niki che sembrò quasi brillare.

Heeseung ne rimase esterrefatto, ma si trattenne dallo sporgersi per baciarlo.  

"Mh, ma non so cosa dirgli, sono sparito senza dargli delle valide motivazioni e ora tutto ad un tratto torno fuori così" disse Niki cercando di spiegare il suo punto di vista.

Erano passati mesi interi senza che avesse avuto la possibilità di parlare con Youngbin e Jay di quello che stava succedendo, troppo spaventato di come i due ragazzi avrebbero potuto prendere la situazione. 

Don't Look Away | HeeKiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora