•Devi diventare la sua ragazza post it.•
Agust D, è uno dei migliori produttori sul mercato. La sua fama lo precede, come anche il fatto che nessuno dei suoi assistenti riusciva a resistere per più di un mese insieme a lui.
Esigente, scontroso e pi...
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Il cerca persone accanto a Jieun, suonò per l'ennesima volta quel mattina, facendo desiderare alla ragazza, di buttarlo fuori dalla finestra.
In base alle regole e al fatto che Yoongi odiasse avere gente intorno, pensava che non sarebbe stato poi così male lavorare per lui. Invece no.
C'era sempre qualcosa da fare. "Prendimi del caffè. Nel mio bar preferito" che era ben venti minuti a piedi, lontano dalla casa discografica.
"Sistema questi documenti" "Devi organizzare meglio il mio calendario settimanale".
Iniziava a capire il perché in molti mollassero dopo un mese.
Entrò dentro lo studio di Yoongi, dopo aver suonato il citofono. Poggiando il suo caffè americano sulla sua scrivania.
Il ragazza, abbassò lo cuffie che si poggiarono sul suo collo.
-Si può sapere dov'eri, ti ho chiamata mezz'ora fa- le disse serio.
-A prendere il tuo caffè- rispose.
-E ci metti così tanto?-
-Hai la minima idea di quanto sia lontano il bar?- gli chiese lei alzando un sopracciglio.
-Non è un mio problema. Risolvilo. Quando ti chiamo, ti voglio qui- prese il bicchiere portandosi la cannuccia alle labbra, storse il naso, aprendo il tappo e osservando il contenuto. -Che schifo, è annacquato. Buttalo, prendimene un altro- le disse porgendole il bicchiere.
La voglia di buttargli il contenuto in faccia era così tanta.
-Hai i documenti che ti ho chiesto?-
Jieun glieli porse, vedendolo aprire la cartella e iniziare a sfogliare il tutto. Mosse freneticamente i fogli avanti e dietro. -Non si capisce un accidente. Li hai sistemati in base alle date esatte o no?-
-No, non ho avuto il tempo di...- iniziò a spiegare Jieun.
-Regola numero 4, odio le giustificazioni- le disse incenerendola con i suoi occhi. -Due settimane che sei qui e ancora non hai imparato le cose più basilari, tra cui le regole-
-Perché sono ridicole- rispose lei.
-Non me ne frega un accidente di quello che pensi tu- le disse Yoongi alzando la voce. -Non sei qui per esprimere giudizi, ma per svolgere il tuo lavoro- la indicò seriamente. -Ancora non capisco perché mia nonna abbia scelto te. Sei un incompetente- le tirò contro la cartella, aspettandosi che lei la prendesse al volo, cosa che Jieun provò a fare, dimenticandosi però che aveva che il bicchiere di caffè in mano.
La cartella colpì il bicchiere, che si riversò tutto sulla sua camicia bianca, per poi cadere per terra, insieme al resto dei fogli che si sparpagliarono, sporcandosi con il caffè che c'era al suolo.
