Capitolo 1 Isabella

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Non mi sono mai chiesta quale sia il senso della vita o cosa ci sia oltre la morte.
Credevo che ciò che la vita mi avesse dato finora, fosse tutto quello che il destino aveva in serbo per me... ma forse mi sbagliavo. Dentro di me ho custodito per anni dei ricordi.
Ricordi imbrattati di rosso cremisi, come il mio sangue.

-"Molti hanno paura della morte, io ho paura della vita".

Da qualche settimana le giornate a Mystery Lein sono diventate cupe e fredde. Dalla finestra aperta le folate di vento mi gelano la schiena, procurandomi un fremito.
L'estate è ormai finita e la scuola iniziata. Ultimo anno, finalmente.
L'estate dei miei diciotto anni segna l'inizio della fine del percorso delle superiori. Manca ancora molto, ma ho già ansia del futuro, di ciò che sarà e delle decisione che dovrò prendere.
«Bella dovresti chiudere la finestra» si lamenta mia madre entrando nella mia stanza.
La guardo mentre si avvicina all'armadio per sistemare i vestiti appena stirati.
È una donna alta e magra, i suoi capelli sono biondi lunghi fino al mento.
Quando si volta per guardarmi i suoi occhi azzurri mi lanciano uno sguardo di rimprovero, ricordandomi ciò che mi aveva appena detto.

Mi alzo dal letto seccata e chiudo le imposte. Tutte le volte che mi avvicino alla finestra sento addosso quella strana sensazione, che là fuori, qualcuno mi stia osservando, come se fosse in agguato.
Ogni volta che guardo fuori, lungo il viale, non è solo il vento a farmi venire i brividi.

Nelle strade si intravede il passaggio di poche auto. Non è una città molto popolata, dovremmo contare circa 3500 abitanti. È una piccola città lambita dal mare e disseminata da chiese antiche, di cui alcune sono state chiuse da molti anni.

Mi lascio cadere sul letto ammirando distrattamente il soffitto. Dovrei studiare per l'interrogazione di storia, ma conosco già ogni singolo dettaglio della vita di Alessandro Magno che preferirei andare in libreria a comprare nuovi libri e sentire il profumo delle pagine mentre li sfoglio. Oggi però non posso, devo aspettare che gli uomini di casa rientrino.

Scendo in cucina ad aiutare mia madre con la cena e sento che dall'ingresso principale mio fratello, mio padre e il mio ragazzo sono già di ritorno da una battuta di pesca. Mio fratello è al terzo anno, ed è la fotocopia sputata di nostro padre: entrambi alti, massicci, mori e gli stessi occhi azzurro cielo. Quando si avvicinano per salutarci, l'odore pungente del pesce appena pescato mi travolge facendomi arricciare il naso.

«Ehi, Bella» esclama Thomas non appena si accorge di me. Si avvicina con un ghigno sul viso cingendomi la vita.
Cerca di darmi un bacio ma mi allontano facendo una smorfia, disgustata dal pungente odore di pesce. Questa scenetta fa scoppiare a ridere mio fratello, già pronto a prenderci in giro.
«Prima datti una ripulita» dico ridacchiando.
Anche lui fa una smorfia prendendomi in giro mentre si allontana verso il bagno.

Lo guardo allontanarsi, ha le spalle davvero larghe, ultimamente sta mettendo su tanta massa grazie alla palestra. È sempre stato al centro dell'attenzione a scuola, molte ragazze lo hanno sempre trovato un tipo interessante e anche appetibile. I capelli biondi rasati ai lati della testa e gli occhi scuri gli danno un aria da cattivo ragazzo, cosa che mi ha colpito molto quando ci siamo conosciuti.

Stiamo insieme da quasi quattro anni; non ho avuto altre storie oltre la nostra. Non so se possa considerarsi 'ex' qualcuno con cui sono stata per sole ventiquattro ore, e con cui ho condiviso solo un piccolo bacio. Posso dire con fermezza che Thomas sia stato proprio il mio primo amore, e nonostante i nostri problemi, non potrei immaginarmi con nessun altro.

Dopo cena ci sistemiamo in salotto.
«Vi va di guardare un film su Netflix?» dice mio fratello accendendo la tv. Io e Thomas lo raggiungiamo sedendoci sul divano.
«Certo!» esclamo sorridendo.
«Klaus, basta che non sia "Tutte le volte che ho scritto ti amo"...» si lamenta il mio ragazzo «...tua sorella me lo ha fatto guardare già due volte».
Lo guardo torvo e gli do un piccolo schiaffo sul braccio facendolo sghignazzare per poi abbracciarmi dolcemente.
«Vi va bene "Friend Request"?»
Alzo gli occhi al cielo. Un horror. Thomas annuisce contento, io mi porto la mano sulla fronte.
«Non mi farete dormire!» piagnucolo
«Dai sorellina, non sei un po' cresciuta per avere paura dei film horror?» borbotta Klaus mentre fa partire il film.

Ricordi imbrattati di RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora