Capitolo 6 Cameron

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Annabelle l'ha trovata.

Cerco di correre più veloce che posso, seguendo l'odore della lieve scia di sangue che mi annebbia i sensi, mi confonde e mi spaventa. Lo riconosco: è il suo sangue. Tutti i miei timori sembrano giunti all'apice. Un'unica certezza si fa largo dentro di me: devo raggiungerla prima che sia troppo tardi.
Odio me stesso per aver aspettato così tanto prima di averla rincorsa. Mi ero promesso di smettere di pedinarla nel momento sbagliato, e LEI ne ha approfittato.

Oltrepasso il cancello e l'odore di sangue si fa più intenso. Il viale è illuminato appena, gli alberi sembrano delle ombre scure. Supero a gran velocità tutto il percorso e mi blocco di colpo davanti la chiesa. La situazione è chiara davanti a me: sono arrivato tardi.
Nei grandi gradini di marmo giace esanime il corpo di Bella, mentre Annabelle cerca di succhiarle via quel poco di vita che le era rimasta. Stringo i pugni conficcando le unghie dentro il palmo della mano, sentendo una morsa pesante dilaniarmi il petto.

Annabelle mi percepisce e solleva il capo, mostrando i suoi canini insanguinati. Sento la rabbia aumentare dentro di me come un fuoco che brucia inesorabilmente. L'aria attorno a me diventa quasi rovente. Mi scaglio su di lei prima che possa scattare. Ma inutilmente. Subito balza in piedi, spostandosi a una velocità impercettibile, lontana dal corpo di Bella, lasciandola priva di sensi sul ciglio della chiesa. Mi fermo accanto ai gradini, guardando il suo corpo ricoperto di sangue. La ferita alla gola è molto profonda. Non riesco a sentire il suo battito e il suo respiro.
Gli occhi inizino ad appesantirsi e il fuoco dentro me aumenta a dismisura, prendendo il controllo del mio corpo.

Cieco dalla rabbia, mi scaglio ancora su di lei cercando di afferrarla. Riesce a evitare ogni mio tentativo, la sua agilità e la sua forza sono maggiori delle mie. Lei è una vampira molto vecchia, ma sta notte io sono più arrabbiato. Cerca di attaccarmi, usando i suoi artigli come lame, ma la scanso e le afferro il polso. Si libera subito e scompare. Improvvisamente c'è il vuoto davanti a me. Ai miei piedi un ombra si muove come fumo cullato dal vento.
Mi sento stringere il collo da un braccio fatto di ombra, avverto subito un gran gelo. Non è da sola.

Il gelo mi penetra dentro. Stringo la mano attorno al braccio che sta cercando di strozzarmi, cercando di liberarmi, ma mi costringe ad abbassarmi, inginocchiandomi ai suoi piedi. Mi sento mancare. Annabelle riappare davanti a me con un ghigno beffardo, la bocca ancora sporca di sangue. Il sangue di Bella.
Mi basta questo per raccogliere tutta la rabbia e trasformarla in fuoco, ancora.
Tutto il mio corpo adesso brucia.
Il braccio che mi stringe il collo allenta la presa.
Con uno scatto afferro la spalla di Annabelle inchiodandola al mio volere.
Sento la rabbia che esplode in ogni mia cellula. Adesso non può più sfuggirmi.
La tengo ferma conficcandole le unghie sotto la sua pelle. Con l'altra mano l'afferro per la gola tirandola verso di me.

L'ombra che si era impadronita di me assume la sua vera forma: un uomo alto ed esile, con lunghi capelli bianchi.
Un vampiro con l'abilità dell'ombra mi guarda con occhi gialli sgranati. Stupito dal mio potere.

Sposto lo sguardo sulla figura agonizzante davanti a me. Con un rapido scatto faccio uscire i miei canini  «Ti succhierò via tutto il sangue finché non rimarrà più nulla di te» dico a denti stretti, ringhiando. La voce che sento non sembra nemmeno la mia.

Dai suoi occhi traspaiono più sentimenti, ma nessuno di essi sembra essere la paura. Sa che sta per essere uccisa, ma ciò non sembra turbarla.
Un sorriso beffardo prende largo sul suo viso. La guardo in cagnesco.
«Fallo...» sibila «...Mostrami la tua vera natura» il suo sorriso si allarga ancora di più.
«No!» supplica il vampiro davanti a me. Un'altra pedina nelle sue mani, ammaliato dalla sua bellezza e stregato dalle sue volontà.
Lo guardo torvo.
"Chissà quanto ci metterai a capire la sua vera natura". Ho perfino compassione per lui.
«La ragazza è ancora viva» dice supplicante alzando le mani. Il sorriso sul volto di Annabelle scompare all'istante cercando di voltare la testa per guardare nell'altra direzione.

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