Avevo promesso a me stesso, che non l'avrei mai toccata con queste mani dannate. E per l'ennesima volta mi ritrovo a gettar via ogni singola briciola di controllo che posseggo.
Questa ragazza ha la straordinaria capacità di mandarmi in corto circuito il cervello.
Dovrei staccarmi adesso e liberarla dalla mia presa ferrea. Ma non riesco, non mentre ricambia i miei baci e intreccia la sua lingua con la mia facendomi assaporare ogni centimetro della sua bocca.
Non sento nemmeno il pavimento sotto i piedi, come se non fosse più la gravità a tenermi a terra, ma lei.
La sento piccola fra le mie braccia, il suo sapore è dolce, non riesco a fermarmi e vorrei toccarla ancora di più, in posti coperti dal tessuto dei suoi jeans. Le mie mani tracciano un percorso immaginario lungo i suoi fianchi, arrivando fino al suo fondoschiena, afferrandola per tirarla su. La sento sobbalzare al mio tocco, ancora con la bocca attaccata alla mia.
Ci stacchiamo un attimo e me ne pento immediatamente. La stringo ancora a me mentre lei prende fiato tutta rossa in viso.
"Chissà quanto riuscirei a farti arrossire se adesso io non mi staccassi".
L'accenno ai miei pensieri perversi, mi fa capire che è l'ora di mettere un po' di distanza fra i nostri corpi.
«Scusa...» sussurro allontanandomi piano.
Lei si appoggia al muro.
«Non...» cerca di dire «Perché ti stai scusando?»
«Ti sono saltato addosso come un animale» dico con una punta di ironia.
Lei distoglie lo sguardo.
«Anche io» sussurra imbarazzata.
Si porta una mano sulla bocca, ma riesco a vedere chiaramente che si sta mordendo le labbra.
D'istinto mi avvicino di nuovo, non mi importa più nulla del senso etico, voglio baciarla ancora.
«Mi stai invitando a baciarti ancora?» dico beffardo con un ghigno stampato in bocca.
Lei mi guarda senza dire una parola. Il suo sguardo sembra supplichevole. Le afferro di nuovo i fianchi avvicinando il suo corpo al mio.
«Fratellino» Jerome irrompe nella stanza come un tornado, facendoci sobbalzare. Mi stacco da Bella in un attimo, mentre lei si nasconde il viso fra mani.
«Interrotto qualcosa?» dice ironico il moro con un sorrisetto compiaciuto. Serro la mascella, vorrei prendere a sberle quel suo bel faccino.
«Stavamo parlando» dico infastidito.
«Oh, perdono» dice in maniera teatrale «Ma non mi presenti la tua nuova amichetta?» mi punzecchia voltandosi verso di lei.
Bella si schiarisce la voce.
«Ciao» dice tesa, è chiaramente a disagio.
«Sono Jerome, il fratello maggiore adottivo di Cameron» dice in maniera teatrale con un inchino.
«Isabella»
«Ma che immenso piacere per me finalmente conoscere una delle ragazze di Cameron. Di solito le tiene nascoste in camera e per noi è difficile vederne una»
«Ah sì?» dice lei stupita. Io alzo gli occhi in cielo.
Perché deve farsi prendere a pugni oggi?
Jerome scoppia a ridere, io serro la mascella.
«Sto scherzando!» dice ridendo «Di solito non le porta mai in casa» continua lanciandomi uno sguardo di sfida.
Io cerco di fulminarlo con lo sguardo, ma sembra che la cosa lo diverta ancora di più.
STAI LEGGENDO
Ricordi imbrattati di Rosso
VampireMystery Layn è sempre stata considerata come "la città silente", una piccola cittadina lambita dal mare e costellata da chiese antiche. Una splendida città turistica, ricca di storia. Ormai sono rimasti in pochi in città a ricordare ciò che si cela...