Capitolo 14 - Il matrimonio

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ASLI

Ed eccomi qui, nella più bella chiesa di Firenze, o almeno lo è per me. La chiesa di Santa Maria Novella, dove al centro è situato in un imponente crocifisso. È molto ampia, ma mi piace soprattutto perché è una chiesa antica, trasmette calore, al contrario delle chiese moderne.

<<Sono arrivata!>>, dichiaro ai miei collaboratori. Ovviamente il primo che vedo è Liam. Si avvicina con passo incerto. Vedo che vuole provare ad aprire una conversazione con me, ma non è ne il luogo, ne il momento adatto, perciò con passo svelto mi dirigo verso l'altare con la scusa di controllare se l'addobbo floreale è sistemato come lo schema che mostrammo al fioraio, al momento della prenotazione. Con la coda dell'occhio noto la sua delusione, mentre abbassa il capo, ma dopo ciò che ha fatto non può davvero pretendere che io riesca di punto in bianco a ridere e scherzare come al solito. Se lui non mi rispetta, non rispetta la mia storia con Burak, è inutile anche restare amici.

Una volta controllato che tutto è al posto giusto, non ci rimane che attendere l'arrivo della sposa.

Lo sposo è già arrivato. Lo vedo molto emozionato, ma essendo un giorno importante per lui, credo sia più che normale. Poi è un ragazzo molto riservato. Ricordo quando andammo a scegliere il completo per lui, arrossiva come un adolescente e quando mi alzai per sistemargli la cravatta, arrivò all'apice del rossore, un peperone a confronto di David è anemico.

Non si può dire la stessa cosa della sposa, una ragazza dolcissima Aurora e allo stesso tempo frizzante, per nulla ansiosa. Nonostante provenga da una famiglia benestante, non ha un comportamento da snob. La sua tranquillità riusciva ad alleggerire anche la mia tensione.
Mentre David ha scelto un completo dal color avorio lucido, con camicia bianca e scarpe nere lucide.
Lei ha scelto un abito a sirena, bianco, ricoperto da un pizzo floreale e un velo meraviglioso.

La cerimonia sta per iniziare, poiché Aurora fa il suo ingresso. Mentre sorride al suo futuro marito, intravedo qualche lacrima di commozione. 

Mentre il sacerdote celebra la messa, mi capita di tanto in tanto di immaginare me su quell'altare, insieme a Burak ovviamente. Non c'è nessun'altro che vorrei al suo posto.

La cerimonia finisce, tra gli applausi e i sorrisi degli invitati, che non perdono tempo ad abbracciarli e congratularsi. E anche io corro verso di loro per augurargli sinceramente, una gioiosa vita insieme.
Non appena mettono i piedi fuori dal portone principale, vengono sommersi da riso e petali, in seguito fanno alcune foto, con pose sceniche, suggerite dal loro fotografo e io decido di iniziare a riprendere tutte le mie cose e attendere l'arrivo del mio fidanzato. D'improvviso sento sulla mia spalla, il tocco di una mano e sono già irritata perché immagino di chi sia. Così mi giro, non sorpresa di ritrovarmi davanti un Liam con sguardo triste. 

<<Liam sta arrivando Burak non è proprio il momento e comunque non credere di impietosirmi con quella faccia. Anzi sorridi siamo ad un matrimonio non ad un funerale>>, cerco di sdrammatizzare un pò, ma continuo. <<Se fai questo lavoro, devi tenere i problemi personali da parte e cercare di essere sempre allegro>>.

<<Non mi pare che tu, abbia tenuto i nostri problemi fuori da questa giornata>>, mi rimbecca lui.

<Liam la situazione è molto diversa, tu mi hai baciato, per la miseria!>>

<<Asli, non so davvero come rimediare, è che quando mi hai detto di esserti messa con Burak io ho provato gelosia e allo stesso tempo bramavo le tue labbra, cazzo! >>

<< Come puoi parlare di gelosia, ci conosciamo da pochissimo>>.

<<Avrei pensato anche io la stessa  cosa prima di incontrarti, devi credermi Asli, io non ho mai provato sensazioni simili trovandomi vicino a una persona>>.
E gli credo, nel suo sguardo leggo sincerità, ma per quel che mi riguarda con me non ha nemmeno una piccola speranza, non voglio prenderlo in giro e glielo dico schiettamente.

<< Ascolta Liam, sei un ragazzo fantastico, gentile, divertente e molto bello. Ma il mio cuore appartiene a lui. Anzi per essere più precisa, è stato sempre il suo, non voglio darti false speranze>>. E proprio mentre finisco di dire le ultime parole, scorgo in lontananza la sua auto avvicinarsi, per cui mi appresto a salutarlo.
<<Devo proprio andare Liam>>.
<<Riuscirai mai a perdonarmi?>>
<<Ci devo pensare, non è facile>>.
decido comunque di fargli un accenno di sorriso per salutarlo.
Mentre mi appresto a scendere gli scalini, vedo Burak scendere dall'auto.
Mi metto una mano sulla fronte.
Come ho fatto a pensare che non gli avrebbe fatto una scenata?
Corro veloce verso di lui abbracciandolo stretto a me.
<<Burak ti prego, non possiamo fare una scenata davanti a tutti è il mio lavoro e soprattutto siamo davanti una chiesa>>.
Riesco a farlo rilassare un po' ma comunque non demorde. Avanza lentamente verso Liam.
<< Senti un po' principe di Venezia, non voglio fare scenate per ora, davanti una chiesa e poi rischierei di mettere in imbarazzo Asli, ma non ti avvertirò una terza volta, come ben sai sono un avvocato e se provi ancora a toccarla, non solo perché sta con me, ma soprattutto contro il suo volere, allora ti tolgo ogni avere, non sfidarmi Liam, non iniziare una guerra che sai non potrai mai vincere>>.
Lo amo per il suo modo di saper affrontare con diplomazia ogni cosa. Lo vedo che è accecato dalla rabbia, ma sa che se facesse una sfuriata potrei rimetterci il lavoro e sa anche quanto rispetto io abbia verso i luoghi di culto.
<<Mi stai minacciando?>>, continua un insopportabile Liam.
<< Scegli tu che nome dare a questo avvertimento>>. Detto ciò, mi prende per mano e ci incamminiamo verso la sua macchina, sotto lo sguardo torvo di Liam.
Se vuole il mio perdono, deve prima imparare la parola rispetto ed evitare di provocare continuamente.

Saliamo in macchina e Burak mi dice di avere una sorpresa per me.
Adoro le sorprese!




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