Capitolo 6 - Un imprevisto di nome Liam

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BURAK

Nel pomeriggio dopo aver salutato Asli, sono andato ad acquistare un'automobile, ho scelto una Nissan Qashqai color rosso fuoco, nel frattempo però ne ho noleggiata una da utilizzare fin quando non arriva la mia, per non dover prendere taxi in continuazione. Sono un tipo molto indipendente e il dover programmare la mia quotidianità, in base agli orari del taxi è una cosa che mi irrita terribilmente. Il navigatore mi indica che mancano 2 minuti per arrivare a casa della mia amica.  "Sono Liam, stiamo organizzando il matrimonio" Gne gne gne, ma chi si crede di essere questo buffone! Ho tirato un sospiro di sollievo, quando ho scoperto che erano solo colleghi. Mentre parcheggio sotto casa di Asli ripenso a quel fastidioso ragazzo. Tra la mia casa e quella di Asli c'è una brevissima distanza, forse un paio di chilometri. Scendo dall'auto e cerco Koçer sul citofono, che è il suo cognome. 

<< Secondo piano porta a destra>>. Mi dice lei. Non è un grandissimo palazzo, ha 2 piani e 4 appartamenti, nel mio invece ce ne sono 10 di appartamenti. 

Quando apre la porta la abbraccio nuovamente, mi è mancato tanto il suo contatto, il suo profumo.

Mi fa accomodare in sala, mentre lei ritorna in cucina, non vuole assolutamente che nessuno intervenga in suo soccorso quando sta cucinando. Così mi metto a curiosare. noto che prende il suo cellulare, poiché il suo telefono ha emesso il suono della notifica di un messaggio. Sperò proprio non sia Liam. Lui sicuramente è interessato a lei, si vede da come la guarda e dal fatto che cerca sempre una scusa per toccarla. Certo è un uomo notevole, solare, divertente, da una prima impressione. A chi non farebbe perdere la testa? Vederla li con lui ha mandato il mio cervello in tilt, non mi aspettavo questo imprevisto, perché per me lui è cosi, un fastidioso imprevisto. Una cosa è certa, non la deve toccare e non si deve mettere neanche in fila, perché quando la conquisterò, farò in modo di renderla talmente felice, da non desiderare nessun altro. Ho mentito dicendo che mi hanno trasferito, ma ho dovuto farlo, se voglio che sia mia, devo andare per gradi. Non posso dirgli tutto d'un fiato: "sono innamorato di te e ho chiesto il trasferimento", la farei scappare. Perché lei è così, fugge dalle situazioni che la spaventano, che non aveva previsto. Certo, questo tizio non mi renderà semplici le cose, ma non ha ancora capito che quello che provo io non è una cotta momentanea, io la amo da sempre. Ricordo quando ebbe il suo primo fidanzato, aveva 17 anni lei.
Volkan si chiamava il cretino. La conquistò solo perché voleva portarsela a letto, ma per fortuna lei non è mai stata ingenua e lo lasciò, prima di compiere un passo di cui si sarebbe sicuramente pentita.
Lui non voleva arrendersi perché era il classico tipo del "non devo chiedere mai", cosi Asli gli mentii e gli disse che lo lasciava perché si era innamorata di me ed io ovviamente non potevo che reggerle il gioco, in fondo ero felice che la sua prima volta non fosse stata con quello stronzo. A proposito, da quando è qui chissà se ha avuto qualche avventura. Spero proprio di no. Mi piacerebbe che la sua prima volta fossi io, anzi vorrei proprio che fossi la sua prima ed unica volta. <<No Liam non te lo permetto!>>.
<<Permetti cosa?>>. Caspita non pensavo di aver dato voce ai miei pensieri.
<< No niente, pensavo ad una causa e mi son detto, che non permetterò al mio avversario di vincere>>.
<< Sei incorreggibile!>>mi dice Asli, ma noto che non ha finito di parlare,
<<Sei appena arrivato e pensi già alla tua prossima causa?>>. E vorrei davvero che fosse cosi, perché è da quando è andata via che non riesco a concentrarmi come dovrei.
<< Che vuoi farci sono il miglior professionista!>>.
<<E anche il miglior modesto a quanto vedo. Vieni a sederti è pronta la cena, spero ti piaccia questo tipo di pasta, paccheri vongole e pesto >>.
<<Non l'ho mai mangiata durante il mio soggiorno in Italia, ma so che sei un'ottima cuoca>>.

Mi piace quando si imbarazza per un complimento, ma comunque ho detto la verità. Ad Istanbul Emel, lavora per l'intera giornata, così lei si è dovuta armare di buone intenzioni e ha dovuto imparare a cucinare. Spesso le ho fatto compagnia durante il pranzo ed ecco perché posso affermare che è bravissima.

<<Mi sei mancato tanto Burak!>>.
<<Anche tu, ma vedo che hai già trovato un sostituto!>>
Provo a dire in tono scherzoso, ma vedo lei accigliarsi e forse son stato scoperto.
<<Sei geloso?>>. Come immaginavo, mi son tradito da solo, ma non voglio confessarle i miei sentimenti cosi, voglio rendere speciale quel momento.
<<Ma cosa vai a pensare, solo che oggi ho visto il modo in cui ti guardava quel tuo collega>>.
<<Sei il solito esagerato!>>.
<<Ma può essere non ti accorgi mai di nulla quando si tratta di te? Ti guardava come uno che voleva mangiarti>>.
<<Io e Liam siamo amici, anzi colleghi a dir la verità, ci conosciamo da poche ore per poter dire di essere amici>>.
<<Come da poche ore? Sembrava ci fosse molta sintonia tra voi>>.
<<Temo che il viaggio ti abbia fatto male! Liam è arrivato stamattina dalla sede di Venezia e il mio capo ha voluto che collaborassimo insieme su questo matrimonio>>.
<<Comunque forse per te sarà solo un amico per ora, ma io sono un uomo e certi sguardi so riconoscerli>>, le dico perorando la mia causa, deformazione professionale d'altronde.
<<Vedremo, ma a me veramente poco importa, è un bel ragazzo, ma nulla di più>>.
Ecco lo trova attraente e la cosa mi innervosisce, perché se ci sa fare il ragazzo, l'attrazione da fisica può anche diventare mentale.
<<Non dev'essere stato semplice lasciare Istanbul, tu ami stare li, a proposito hai dovuto lasciare qualcuno li?>>, mi chiede inarcando un sopracciglio.
In realtà io amavo stare li, ma con lei. Quando se ne andò, mi sentii maledettamente solo. È proprio vero, casa è dove ci sono le persone che ami e io non potrò mai essere felice in un posto dove non ci sia Asli.

<<Lo sai che con il lavoro che faccio ho poco tempo per la vita sentimentale e sai anche che non è facile farmi innamorare. Comunque alla fine mi son detto che cambiare mi avrebbe fatto bene, poi qui ci sei tu, non sono solo>>.
<<Stai forse dicendo che debba farti da baby sitter?>>.
<<Uff non capisci mai quello che uno vuole dire>>.
<<Sempre il solito permaloso, lo sai che scherzo. Io sono felicissima che tu sia qui>>. Mi sorride, ed è meravigliosa!

SEI DA SEMPRE NEL MIO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora