Trentatreesimo

125 16 11
                                    

<<Harry?>> disse in un sussurro, gli occhi spalancati. Stan era ancora vivo ai suoi piedi e la lama gocciolava ancora e le sue labbra e la sua pelle ancora pizzicavano dove l'altro vi aveva poggiato le sue. <<Da quanto sei qui?>>

Harry lo fissò, in piedi un poco più in là della porta dalla quale Stan stesso era entrato, un'espressione sconvolta sul viso. Ma Louis capì che non era soltanto per lo scenario che si era trovato di fronte, e infatti il riccio rispose: <<Abbastanza.>>

<<Haz, io->>

<<Perché l'hai ucciso?>> lo interruppe il riccio, facendo il suo ingresso nella stanza e fermandosi a qualche centimetro dal corpo di Stan, i suoi rantoli e respiri strozzati che riempivano l'aria facendosi a poco a poco più deboli, più inutili. <<Perché l'hai ucciso se pensavi che fosse meglio di me? Se l'hai baciato?>>

Louis si rese conto che Harry non aveva sentito tutto, non aveva potuto sentire Stan sussurrargli quell'ultima frase nell'orecchio.

<<Voleva uccidere te>> disse allora, camminando anche lui per raggiungere il riccio. Stan ora era dietro di loro, come una pedina caduta su una scacchiera e ormai dimenticata. <<E non- non l'ho baciato. Lui ha baciato me ed io- ero così confuso, pensavo che non saresti più venuto, Haz->>

<<E perché non hai lasciato che mi uccidesse? Così avresti avuto al tuo fianco l'unica persona al mondo che ti poteva capire, non era quello che volevi?>> disse Harry, e Louis non capì se la domanda fosse ironica o se il riccio pensasse davvero che ne sarebbe stato capace, che avrebbe sacrificato la sua vita per realizzare i suoi desideri.

<<Perché non potrei mai, te l'ho detto!>>

<<Perché no? Cos'è che ti lega a me se io sono->>

<<Perché ti amo! Ti amo, Harry!>>

Il riccio aprì la bocca ma rimase in silenzio, la sua rabbia che lentamente svanì come una tempesta appena conclusa che lasciava spazio alla brezza marina, e Louis ne approfittò per continuare a parlare.

<<Ti amo anche se non sei come me, anche se non potrai mai capire, ti amo. Sei la parte migliore di me, sei l'unica cosa che mi rende umano. Non- non voglio diventare come lui, ho sbagliato, perdonami. Ti prego.>>

Gli occhi del riccio brillarono di lacrime inespresse, e in un secondo le sue braccia furono intorno alle spalle di Louis, stringendolo con forza. Harry seppellì il viso nel suo collo e inspirò.

<<Ti amo anch'io>> disse, e Louis tirò un sospiro di sollievo e lo strinse a sé a sua volta, lasciando cadere il coltello dietro la sua schiena mentre gli cingeva la vita. <<E sono fiero di te.>>

<<Per cosa?>> chiese il liscio, accennando un'amara risata. Non c'era niente per cui qualcuno potesse essere fiero di lui.

<<Per aver fatto la scelta giusta, per aver scelto me. Lo so che ci hai pensato. Anche se solo per un attimo, hai pensato a come potesse essere stare al suo fianco, non mentire.>>

Louis si ritrasse in modo da poter guardare l'altro negli occhi, ma senza sciogliere l'abbraccio.

<<Sì, ci ho pensato>> disse annuendo, gli occhi limpidi e sinceri. <<Ma lui- lui mi avrebbe fatto diventare un mostro ancora peggiore, Haz. Avrebbe tirato fuori la parte più brutta di me, quella che non ha limiti, ci stava già riuscendo. Mentre tu... tu sei la mia ancora. Sei l'unica cosa per cui ucciderei oltre che per me stesso. Sei l'unica cosa per cui morirei.>>

Il riccio si avvicinò e lo baciò dolcemente, e fu giusto, così giusto che il fantasma di quel bacio ricevuto poco prima sembrò ancora più ridicolo al confronto. Perché Louis amava le cose sbagliate, amava le ferite che non si rimarginavano e guardare sacchi neri di plastica sparire nell'oceano, amava la morte e il sangue e la sensazione di una lama affilata che squarciava la pelle, ma amava Harry di più.

<<Alla fine sono venuto>> disse Harry quando le loro labbra si separarono. <<Ho preso la mia decisione.>>

Louis si rese conto soltanto in quel momento di ciò che significava, il vortice di eventi di quella notte che sembrava averlo sballottato a tal punto da rendergli difficile formulare un pensiero logico e coerente.

<<Sei- sei sicuro?>> disse, la voce fin troppo speranzosa.

<<Sì>> rispose Harry sorridendo, prima di baciarlo sulla guancia. <<Ci ho riflettuto, ho immaginato di farlo a qualcuno che non conosco, senza alcun legame. E voglio farlo. Non so perché, non so cos'è che mi spinge adesso che loro sono tutti morti... forse è ciò che sono, ma non ho avuto occasione di rendermene conto prima. Forse... a mio modo, sono uguale a te.>>

Louis sorrise. Non era mai stato così felice di aver fatto la scelta giusta.

Quella notte, il riccio uccise un uomo che non aveva mai conosciuto, che non gli aveva fatto nulla di male e contro il quale non nutriva alcun rancore. E dopo non se ne pentì.

Amore e OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora