Grazie al numero di cellulare salvato nella rubrica della vittima precedente, Louis era riuscito a visualizzare la posizione di quella successiva sul GPS in modo da non perderla mai di vista sul suo computer, avendo paura che lasciasse la città da un momento all'altro proprio come aveva tentato di fare Richard. Anche in quel caso, non volle che Harry lo aiutasse a "prelevarlo" dalla sua abitazione, ma sotto sua insistenza gli concesse di aspettarlo in macchina, per poi dirigersi insieme alla cascina. Era un passo in più, molto piccolo, che Harry stava facendo, e paradossalmente Louis si chiese se gli avrebbe fatto effetto vederlo trasportare un corpo inerme per poi legarlo e gettarlo nel suo bagagliaio, prima di ricordarsi che il riccio lo aveva visto accoltellare un uomo e che quel pensiero non aveva alcun senso.
Era semplicemente così assurdo, ai suoi occhi, che Harry lo avesse accettato davvero per ciò che era, che Louis si aspettava da un momento all'altro un segnale, un'indecisione, un attacco di panico improvviso da parte sua, qualcosa che gli facesse capire che si era solo illuso di poter andar bene. Ma quel qualcosa non arrivò.
<<Fai attenzione>> gli disse il riccio, mentre Louis lentamente faceva fermare la macchina poco prima della casa e spegneva il motore. Era notte fonda, non c'era anima viva per le strade.
<<Faccio sempre attenzione>> rispose con un sorriso quasi compiaciuto, che svanì quando si accorse di quanto fosse realmente preoccupato il riccio.
<<Andrà tutto bene>> aggiunse allora, prendendogli il mento tra due dita per girarlo verso di lui. <<Fidati di me.>>
<<Mi fido>> disse Harry senza esitare, e Louis si allungò al di sopra del cambio per dargli un fugace bacio sulle labbra.Scese dall'auto, chiuse lo sportello e lentamente camminò fino ad arrivare sotto il portico della casa, davanti alla porta d'ingresso. In tasca aveva una pinzetta per scassinare la serratura e una siringa contenente un forte sedativo, praticamente istantaneo. Quella parte della caccia era quasi automatica ormai; ogni uccisione in qualche modo appariva diversa, ma quella fase stranamente gli appariva sempre più monotona, per quanto le case o le colluttazioni - i tentativi, per meglio dire - potessero variare. Certo, il fatto che Harry fosse a pochi metri di distanza lo riempì di una nuova, febbrile energia.
Scassinò con facilità la serratura, come sempre, e poi si richiuse la porta alle spalle cercando di fare meno rumore possibile. Lasciarla aperta poteva destare sospetti, vista da eventuali passanti dal di fuori. Prese la siringa e la strinse tra indice e medio, pronto ad utilizzarla, la punta verso l'alto come una pistola carica, e lentamente iniziò a camminare in avanti, scrutando nel buio in ogni direzione e accertandosi di non avere angoli ciechi dai quali poter essere sorpreso.
Era un piccolo atrio, con due divani, un tavolo e una libreria, senza porte laterali dalle quali qualcuno potesse sbucare; l'unica direzione possibile era in avanti, lungo uno stretto corridoio che iniziava al di là del divano. Louis lo imboccò, percorrendolo a grandi passi finchè non si trovò a dover scegliere tra due porte chiuse.
Un rumore alla sua sinistra catturò la sua attenzione, e sorrise. Si voltò, strinse la maniglia con la mano libera e aprì la porta, facendo un singolo passo dentro una camera da letto apparentemente vuota. Ebbe appena il tempo di sentire la porta muoversi scricchiolando dietro di lui, che qualcosa di pesante lo colpì alla testa e tutto diventò più buio di quanto già non fosse.
~•~•~•~•
Prima di aprire gli occhi, la prima cosa che Louis pensò fu come avrebbe desiderato morire. Non ci aveva mai pensato davvero, il che era paradossale vista la facilità con cui dispensava la morte, eppure di colpo si ritrovò a non saperlo. Credendo di avere poco tempo per decidere, si disse che morire nello stesso modo in cui amava uccidere sarebbe stato giusto, poetico quasi. Come un cerchio che si chiudeva. Forse la morte naturale non era nel suo destino, era un lusso troppo grande, e Louis di lussi e cose non meritate ne aveva già troppi. Forse era così che doveva pagare per tutto il male che faceva.
STAI LEGGENDO
Amore e Oscurità
FanfictionLouis è un serial killer. Di giorno lavora come ematologo nella Squadra Omicidi di Miami; di notte uccide altri assassini per rispettare il codice di comportamento impostogli da suo padre per il suo bene. Ma quando incontra Harry, testimone chiave i...