Diciannovesimo

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Come detto, cosí fatto.
Quando dico una cosa la faccio!
Buona lettura!♥️
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Il mare di notte era nero, fluttuante e profondo, come sempre. La luna vi si rifletteva sopra creando tremolanti giochi di luce che si fondevano con quelli generati dalle luci lontane della riva, puntini luminosi sparsi lungo l'orizzonte che ricordavano a Louis che la vita, intanto, andava avanti. Andava sempre avanti. Scorreva silenziosa come la corrente dell'oceano sotto la chiglia del suo motoscafo, trascinando con sé ogni singolo giorno in modo che si fondesse con gli altri, i precedenti e i successivi, creando un unico, eterno e ripetitivo flusso delle cose. Con le sue vittime era un po' lo stesso: nessuna di loro contava di per sé, singolarmente; era solo il tassello di un grande mosaico, la goccia di un'immensa distesa d'acqua.

Eppure, in quel momento, fu come se quel flusso irriconoscibile di eventi si fosse fermato, o avesse almeno rallentato, e Louis si rese conto che probabilmente non avrebbe mai dimenticato quell'omicidio perché c'era una variabile in più ormai, e quella variabile se ne stava seduta sul bordo del suo motoscafo proprio dietro di lui, osservandolo mentre guardava scomparire negli abissi l'ultimo dei sacchi neri che aveva portato con sé.

<<Lou?>> disse Harry, la voce quasi incerta, e lui si voltò, il vento che soffiò con forza tra i suoi capelli castani spettinandoli e scostandoli dalla sua fronte; quelli di Harry erano altrettanto scompigliati, così ricci.
Non si vedeva la linea dell'orizzonte; tutto era nero, nero, nero eccetto forse la pelle di Louis, di Harry e la barca. E gli occhi di Harry, il loro verde marino scintillante.

<<Sì?>> gli rispose Louis, la voce poco più alta del normale per sovrastare il rumore delle onde che sbattevano contro il motoscafo.
<<Come... com'è stato farlo per la prima volta?>>

La domanda colse il castano di sorpresa. Si era aspettato di dover rispondere a curiosità e perplessità espresse da Harry, ma forse non così presto, non in tono così diretto. Sul momento, il suo istinto gli disse di chiudersi tra spesse barriere e non rispondere, lasciar cadere la domanda, ma si rese conto che non voleva farlo davvero. La tentazione di darsi a Harry, di lasciare che sfogliasse tra le pagine della sua vita, era più forte che mai dopo ciò che avevano condiviso. Non si poteva più tornare indietro.

Prima di rispondere, tuttavia, la sua mente fece un breve viaggio all'indietro, come in un flashback, un nastro registrato. Tutti gli omicidi compiuti - niente nomi, niente volti, soltanto il rito segreto della morte che si ripeteva ancora e ancora e ancora - fino a tornare a quel momento, quel perfetto momento in cui gli piaceva credere di aver trovato se stesso. Non potè fare a meno di pensare anche a suo padre, l'unica persona oltre Harry ad aver tentato di capirlo, per quanto fosse sbagliato e difficile e straziante, e una fitta di dolore si impossessò del suo petto al ricordo. Quello che provava per Mark era forse la cosa più vicina all'amore alla quale era mai arrivato, e si chiese se con ilricco potesse essere in grado di arrivare oltre. Era una domanda a cui ancora non aveva dato risposta.

<<Non devi dirmelo per forza>> sentì dire, e solo in quel momento si rese conto di essere rimasto in silenzio più a lungo di quanto potesse essere ritenuto normale in una conversazione. Camminò in avanti, assecondando con il corpo il lieve oscillare dell'imbarcazione, fino a raggiungere Harry e sedersi accanto a lui sul bordo, inclinandosi per guardarlo.
<<Voglio farlo>> gli disse, le onde che li cullavano su e giù come le braccia di una madre che intonava una ninnananna. <<Ho solo un po' di paura.>>

Questa è nuova.

<<Paura? Tu?>>  chiese Harry, alzando un sopracciglio. Louis inspirò e si guardò intorno, come per cercare le parole da dire.
<<Quello- quello che ho dentro, Haz, è... è complicato, e folle. Ho paura che tu abbia paura. Di me.>>

...in effetti.

Harry lo scrutò per un attimo, sbattendo le palpebre, e soltanto dopo qualche altro secondo di silenzio parlò.

<<Hai detto che non mi accadrà mai niente>> disse, la voce flebile, come se avesse paura di essere smentito da un momento all'altro.
<<Ed è così>> rispose Louis con enfasi, alzando una mano d'istinto per curvarla intorno alla sua mascella e fissarlo negli occhi. <<Te lo giuro, Haz. Non permetterò che ti accada mai niente.>>
<<Allora non ho paura>> disse Harry sorridendo, la testa leggermente inclinata verso quel tocco. Si girò e baciò il palmo del castano, prima di coprirgli la mano con la sua per riportarle tra loro e intrecciare le loro dita. 

Louis emise un profondo sospiro.
<<Quando ho ucciso per la prima volta, non è stato un uomo. Era il mio cane, Mr Sheeran. Lui>>
<<Mr Sheeran?>> ripetè Harry, soffermandosi sul nome con un sopracciglio alzato tra la curiosità e lo scherno, e Louis roteò gli occhi.
<<Si, beh, avevo una certa fissazione. Comunque... un giorno l'ho trovato nella mia stanza, stava facendo a brandelli una rivista a cui tenevo molto. E davvero, è stata una cosa stupida, così stupida se ci penso adesso, ma ero... dio, ero furioso, Haz. Lo ero sempre, in realtà, da quando mia madre era morta; o almeno, per quello che riesco a ricordare. Avevo sempre voglia di fare del male, ma sapevo che era sbagliato, e non ne avevo il coraggio, finchè... finchè non l'ho sentito.>>

Louis fece una pausa, per permettere al riccio di assimilare tutto ciò che aveva sentito e fare qualche domanda se ne aveva voglia, ma Harry rimase in silenzio a guardarlo. Aveva l'espressione attenta, genuinamente interessata, ma non traspariva nessun'altra emozione se non quella, come se tutto fosse sospeso in attesa che il racconto finisse. Lo fece sentire leggermente sotto giudizio, ma in un modo quasi piacevole.

<<Lui... cioè, io lo considero un lui... mi parla sempre. So sempre cosa pensa, e cosa vuole, ma non- non è come se mi controllasse, non decide quello che faccio. Sono perfettamente cosciente e padrone delle mie azioni, voglio che tu lo sappia. Il che è un bene, perché fosse per lui ucciderei, uhm, praticamente sempre.>>

Eh si.

Amore e OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora