Capitolo 29: Finalmente la pace

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Si avvicina pericolosamente a me<< c-cosa v-vu-vuoi?>>
<< solo parlarti, ti prego....non ti farò niente te lo giuro.....ti assicuro che non ti darò....MAI PIÙ UNO SCHIAFFO!>>

Forse quel particolare l'avevo leggermente rimosso, ma solo LEGGERMENTE! Giusto?!

Mi torna alla mente quel momento, come se stesse avvenendo in questo momento!

***

Era il giorno del mio diciottesimo compleanno, mi ero appena svegliata per colpa di suoni molto forti, provenire da un'altra stanza. Erano davvero volto forti, perché abituata a non andare a scuola mi svegliavo molto tardi, così decisi di alzarmi a controllare. Ancora assonnata guardai l'orologio, scoprendo con stupore l'ora. CHI È IL FIGLIO DI PUTTANA CHE HA OSATO SVEGLIARMI ALLE SEI DI MATTINA?! SOPRATTUTTO È IL MIO COMPLEANNO PORCO DUE! Pensai all'istante

I rumori aumentarono ancora d'intensità, mi avvicinai alla finestra e guardai fuori, dal cielo cadevano gocce di pioggia.

Ho sempre amato la pioggia, accompagnata da un bel libro, una tazza di cioccolata calda e una coperta. Pensai,sorridendo.

Quello sarebbe stato il mio paradiso......

Ad interrompermi, dai miei pensieri, fu il rumore di qualcosa di vetro che si ruppe a terra.....

Presi le pantofole ed una piccola coperta, cercando di coprirmi perché come pigiama avevo usato una maglietta '' lunga'',che arriva alla metà della coscia.

Impugnai la maniglia della porta, che aveva una temperatura molto inferiore alla mia,che mi provocò dei piccoli brividi lungo la schiena.

Escì dalla camera ed identificai da dove arrivavano quei rumori, dall'ufficio di Cris.

Vado o non vado? Questo è il dilemma! -Pensai-

Che voi imità a Shakespeare?-.-' - rispose la mia amata coscienza-

Ma shhhh! Che dici vado? - affermai-

Fai quello che vuoi! Adesso famme dormì! - mi rispose in malo modo essa-

Perchè secondo te io non ne ho? - esclamai innervosita-

Shhh! -concluse ella-

Mi avvicinai alla porta, allungai la mano per bussare, ma la ritrassi subito.

La porta si spalancó davanti a me<< BIANCA SVEGLIATI!>> urlo Cris, non mi guardo ed infatti non si accorse della mia presenza.

<< non ti preoccupare mi hai già svegliato!>> replicai,abbassò la testa e mi vede
<< oh>> fece una pausa << ho fatto così tanto casino?!>> domandó ed io annuii

<<Entra dai!>> mi disse e lo guardai storto e sospirai
<< giuro che non ti urlerò in faccia!>> concluse lui e mi fece spazio ed entrai.

La maggior parte delle cose erano a terra, alcune di essere erano parzialmente o interamente distrutte.

<< Siediti,che ti spiegherò una cosa, molto difficile per me >> disse,rimasi in silenzio ed aspettai che incominciasse a parlare.

<< beh, ti ricordi quello che ti dissero i tuoi genitori su tuo nonno, lo strozzino eccetera?!>>annuii << in teoria, lo strozzino era mio nonno ed il 'contratto che firmò il tuo, diceva espressamente che tu saresti dovuta andare al servizio del suo diretto successore: mio padre.>> disse ed abbassai lo sguardo
<< eh quindi? Perché sono qui?>> domandai
<< perché a lui fino a poco tempo fa, non importava niente di questo, ma ora che ti ha vista, ti rivuole indietro>> terminò lui il mio cuore si spezzò in due.....

Una festa che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora