Capitolo 21: Slave

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Saranno ore che siamo in macchina! Quando cazzo arriviamo?!

<< ci vuole ANCORA?!>> sbotto incazzata
<< stai calma! Siamo quasi arrivati!>> mi fulmina dallo specchietto retrovisore mio padre!

Mi rinfilo le cuffie e rimetto la riproduzione casuale della playlist. La canzone che capita è 'Give me love' di Ed Sheeran.

Mia madre,mi tocca il braccio e mi giro verso di lei. Ha uno sguardo un po' cupo, mi tolgo le cuffie per sapere cosa vuole. << tesoro, siamo arrivati>> mi fa un sorriso sforzato ed io annuisco.

Mio padre parcheggia davanti ad un cancello verde enorme, rivestito con foglie rampicanti. Esso racchiude insieme alle sue alte mura una grande villa a due piani, bianca e marrone, rivestita all'esterno di statue antiche.

Scendo dalla macchina, per prendere le mie due valigie. Ad un tratto il cancello si apre, si avvicina così un uomo di mezza età vestito molto elegante.

Mi abbasso per prendere i bagagli << signorina si fermi!>> mi giro nella sua direzione << dia a me i bagagli, sono Antony, il maggiordomo del signorino Cristian>> prende i bagagli

<< non si preoccupi, riesco a portarli>> gli sorrido e continuo << comunque io sono Bianca>>
<< molto piacere, ora mi segua!>> vedo un piccolo sorriso sotto quei baffoni bianchi.

Se verrò uccisa saprete chi è stato..

Ma hai qualcosa contro i maggiordomi?

Beh, diciamo che vorrei rimanere viva per i prossimi anni...

Posso ballare sulla tomba?!

NO!!!

Saluto i miei, mi dirigo con Antony verso l'abitazione, dietro di noi si chiude il grande cancello. Arrivati alla porta principale, si ferma << signorina, lei salga queste scale e suoni a quella porta laggiù.>> indica una grande porta di legno massello, alla fine della scalinata << io andrò a posare i suoi bagagli nella sua stanza.>> mi giro verso di lui per ringraziarlo, ma era sparito.

Inizio a salire gli scalini, che sono alti più o meno 10 cm, ma mi vuole morta? Non faccio due metri per cambiare canale,quando il telecomando non funziona, figuriamoci una scalinata di 15 scalini ognuno di 10 cm!

Alla fine riesco ad arrivare, la porta si apre da sola. Cosa sarebbe la casa di qualche film horror!?

<< è permesso? C'è nessuno?!>> entro piano piano

<< signorina Bianca!>> mi sento toccare il braccio e faccio un piccolo urlo.

Qualcuno apre la luce, vicino a me c'è una donna bassina di circa quarant'anni, con una divisa da governante. << s-salve>>
<< scusami se ti ho fatto spaventare.>> mi sorride << anzi scusatemi se vi ho appena dato del tu!>>
<< non si preoccupi signora, anzi le chiedo di chiamarmi sempre Bianca e non signorina>> mi sorride.
<< allora tu farai lo stesso, io sono Doremy, la governante e moglie di Antony.>> mi sorride dolcemente.
<< ora vieni con me, ti farò vedere la casa>>

É una casa molto grande, dall'esterno sembra antica, ma in realtà all'interno è rivestita ed ammobiliata in modo moderno. Ha due grandi giardini uno anteriore dove c'è una stalla, con credo dentro dei cavalli e uno anteriore, cioè quello che ho attraversato per entrare.

<< Doremy, ma in quella 'stalla' ci sono cavalli?>>
<< Sisi, ma forse è meglio che non ci vai, il Signorino Cristian non vuole.>> annuisco.
<< appropisito del signorino, dov'è?!>> domando imbarazzata
<< fuori per qualche giorno>> annuisco
<< vado a fare un giro ciao Doremy>> mi saluta con una mano.

Senza farmi vedere, esco dall'abitazione e mi dirigo verso la stalla.

Dove vai, hai sentito Doremy!?

Taci due minuti!

Apro la porta di esso ed osservo i cavalli all'interno, non sono molti, ma tutti bellissimi. Uno in particolare mi colpisce per il suo aspetto, è un purosangue marrone con una macchia a forma di fulmine sulla fronte.
Mi avvicino, cerco di aprire il suo box, ma non ci riesco ed inizia ad innervosirsi. Non sapendo cosa fare prendo una carota da una sedia vicino e gliela do, inizia a calmarsi e l'accarezzo.

<< BIANCA COSA STAI FACENDO QUI?!>> mi giro sentendomi urlare contro,davanti ai miei occhi,a pochi centimetri di distanza c'è Cristian arrabbiato nero.
<< i-io l-lo stavo solo ac-accarezzando>> mi prende per un braccio e mi trascina in una stanza dentro casa.

<< SENTIMI BENE! DA ORA IN POI TU FARAI QUELLO CHE VOGLIO IO, QUANDO VOGLIO IO E SE VOGLIO IO. STUDIERAI TRE ORE AL GIORNO INSIEME A ME, NON POTRAI USCIRE SE NON CON ME. DOVRAI RIMANERE IN CASA O SOLO NELLA TENUTA! CHIARO?!>> urla incantato nero.

<< non sei il MIO capo!>> esco da quella stanza e corro verso quella che dovrebbe essere la mia.

•spazio autrice•

Scusate la bruttezza del capitolo, ma quello che avevo fatto wattpad me l'ha eliminato:(

Una festa che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora