Capitolo 14: Intesa

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<< andiamo al parco>> mette in moto ed in meno di due minuti siamo lì.

C'è un venticello leggero,che mi crea dei brividi sulla schiena.

<< Tutto bene?>> mi mette una mano sulla spalla
<< si>> giro la testa verso di lui << andiamo a sederci vicino al laghetto>> andiamo e ci stendiamo.

<< da un paio di anni hanno incominciato a prendermi in giro.....>>
fa un gemito di disprezzo.
<< ....mi sentivo inutile e non sapevo che fare. Così ho provato a fare di tutto, non mangiare, non uscire più di casa, non parlare con nessuno e....>> il fatto dei tagli non riesco a dirlo
<< cos'altro?>> ingoio il groppo che ho in gola.
<< mi tagliavo.>> sgrana gli e mi afferra gli occhi.

Faccio un gemito di dolore, ancora i tagli mi fanno male. Alza la manica, li vede e mi abbraccia.

<< forse è meglio se...>>
<< non ti preoccupare, queste cose non le sa nessuno, quindi ho bisogno di sfogarmi>> mi stacco
<< Tutti erano bravi nello skate, quindi avevo deciso di batterli nel loro campo. Per mesi mi sono esercitata, sono caduta, fatta male, avuta cicatrici morali e fisiche....ma alla fine sono diventata molto brava e ho dato il mio debutto in una gara. Stracciando tutti quei palloni gonfiati, però facendo finta di esser Matt.>>
<< perché?>>
<< perché avevo paura di essere derisa.>>
<< ...il nome?>>
<< i miei se avessero avuto un altro maschio, lo avrebbero chiamato Matt.>> annuisce << avrei voluto partecipare allo Slame, ma non vendo una squadra non posso.>> mi sdraio
<< che ne dici, se ne facciamo una noi.>> lo sguardo storto
<< io e te?>> annuisce
<< dobbiamo essere almeno quattro!>> mi alzo e m'incammino
<< aspetta>> mi giro << quando è lo Slame?>>
<< tra 1 mese e mezzo.>>
<< perfetto,conosco due ragazzi della tua scuola che sono bravi, ma hanno un po' di lavoro da fare.>> mi giro nella direzione opposta per tornare a casa
<< non vuoi umiliarli e fargli mangiare la polvere>> sospiro
<< va bene, ma detto io le regole!>>
<< certo!>> gli faccio segno di avvicinarsi
<< prima regola: nessuno dovrà saperlo.
Seconda: ci alleneremo dopo la scuola, non in città o solo raramente.
Terza: rapporto professionale o al limite amici.
Niente baci e cose così. Ci stai?>>
<< Certo!>> sorridiamo
<< ora andiamo a casa.>> corro verso l'auto
<< chi ti dice che verrai con me?>>
<< siamo vicini di casa e me lo devi!>> gli prendo le chiavi della macchina per aprirla.

Entro dentro e chiudo la portiera.

Una festa che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora