Capitolo 20: Goodbyee City....

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Pov's Christian

Esco incazzato nero da quella casa, mi fiondo nella mia per poi arrivare in camera.

Faccio un urlo e butto tutte le cose che sono sulla mia scrivania. Mi passò una mano fra i capelli, per poi sentire un rumore venire dalla finestra.

Guardo fuori, davanti a me c'è l'acida nel suo bagno, noto con stupore che la mia finestra e quella del suo bagno sono più o meno neanche a 2 metri di distanza. Non l'avevo mai notato, soprattutto perché la tapparella di solito è chiusa...

Osservo ogni suo minimo movimento, prede da un cassetto del bagno, delle cuffie.

È proprio disordinata, io odio il disordine!

Sarà anche vero, ma ti piace la persona che mette disordine...

....in che senso?

*sospira* nel senso che ti piace BIANCA!

A me?

No alla luna!-.-

Okay forse è vero....

... Non forse è vero!

Come dici tu, ma ora fammi osservare!

Indossa le cuffie, maneggia il telefono e si siede sulla piccola finestra. Inizia a canticchiare una canzone, credo sia Funking perfect di Pink. Non sono un suo grande fan quindi non ne sono certo.

Ascolta le parole della canzone tu sei perfetta!

Inizia a guardare di qua e di là come se avesse sentito il mio pensiero...

Mi allungo fino ad arrivare alla sua finestra, una volta arrivato in bagno, l'abbraccio da dietro. Avendo le mani fredde le provoco un brivido che le percorre la schiena. Si cerca di divincolare, ma la faccio girare verso di me. Vedendo che sono io si 'calma'.

<< c-come sei arrivato>> balbetta e le si colorano lentamente le guance di rosso.
<< la mia finestra è a pochi metri dalla tua....>>
<< oh>> diventa ancora più rossa
<<cosa vuoi ?!>> torna quella di sempre
<< questo>> mi avvicino per baciarla, ma mi tira uno schiaffo.

<< MI SONO ROTTO DEI TUOI SCHIAFFI, DEI TUOI MODI DA BAMBINA, DELLE TUE PRETESE! DI TUTTO! FANCULO!>> le urlo in faccia ed indietreggia un po'.

Apro la porta e faccio lo stesso percorso di prima.

Pov's Bianca

Ho le lacrime che cercano di uscire, maledette, chiudo tutte le porte, mi butto sul letto e cerco di piangere più in silenzio possibile.

Sono una cretina,ho fatto scappare ed odiare, anche dall'unica persona che forse mi voleva un po' di bene.

*La mattina dopo*

<< BIANCA SVEGLIATI!>> mi butta dal letto mia madre.
<< perché?>> mugolo
<< devi incominciare...>>
<< a far che?>> sbuffo
<< a prestare servizio nella villa..>> sbuffo e mi alzo.
<< la valigia?>>
<< te l'ho preparata io>> fa un sorriso sforzato.

Mi dirigo in bagno, dove sul lavello ci sono i vestiti che la mamma mi ha preparato. Prima di mettermi sotto la doccia chiudo per bene la finestra e la tapparella. Mi faccio una doccia ed inseguito mi vesto con un jeans blu, una maglietta grigia corta larga con sotto un lupetto a maniche lunghe nero e le converse bianche basse.

Esco dal bagno e do un ultima occhiata alla mia stanza ormai vuota e senza più niente di mio, vado in cucina dove saluto i miei e saliamo in macchina dopo aver sistemato le valigie con tutte le mie cose.

Credo che un po' mi mancherà questa città....

Una festa che cambiò la mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora