CAP 34 - PIANO SVELATO

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*MI SONO RESA CONTO CHE L'ULTIMA FRASE DEL CAPITOLO PRECEDENTE E' SCITTA MALE, PER EVITARE CHE ESCA DI NUOVO LA NOTIFICA DEL CAPITOLO PUBBLICATO, LA RISCRIVO QUI*

"che ignorai completamente"


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-Hai qualche problema? Sei per caso sordo?-  disse con disprezzo Jace -Jace, lascia stare, andiamo via- gli dissi sottovoce, così trascinai via Jace, per evitare che finissero per fare a botte o peggio, che uno dei due fosse espulso.

-Mi fa davvero incazzare, quello stronzo!- esclamò una volta in camera Jace -non credi? Vicky?- domandò per attirare la mia attenzione, mentre la mia mente era altrove, annuì una volta sentito il mio nome, ma non prestai molto attenzione a ciò che avesse detto -si, si, certo..- dissi distrattamente, egli sorrise e capì che non gli avevo prestato attenzione, si avvicinò a me e mi sfiorò il braccio -tutto ok?- domandò preoccupato -ma certo!- esclami sorridente, cercando di essere più credibile possibile e per evitare che mi leggesse la mente, distolsi lo sguardo e mi avvicinai all'armadio per cambiarmi -non devi distogliere lo sguardo per evitare che ti legga la mente Vicky? So che mi stai dicendo una bugia, anche senza dirlo- disse, mi voltai verso di lui -non capisco di cosa parli, te l'ho già detto che è un capitolo chiuso e inoltre, voglio solo andare a dormire adesso- dissi leggermente stizzita, afferrai con rabbia il pigiama e mi chiusi in bagno.

Non avevo nessuna intenzione di parlarne, avevo già abbastanza pensieri per la testa e parlarne con Jace, non mi avrebbe aiutata. Dopo essermi sfilata il vestito e indossato il pigiama, uscì dal bagno e andai direttamente nel letto -Vicky?- mi chiamò -che c'è?- risposi ponendo la testa sul cuscino -buonanotte- gli sorrisi e poi spensi la luce vicino al comodino e cercai di addormentarmi per non pensare troppo a quello che era accaduto alla festa e a lui.


Il mattino seguente, mi svegliai molto stanca, avevo dormito molto poco, mi sollevai dal letto e vidi che Jace non c'era, così mi alzai e sentì il suono della doccia, andai verso l'armadio per scegliere gli abiti di quella mattinata dato che ormai avevo saltato la colazione, poi qualcosa attirò la mia attenzione, sulla scrivania c'era qualcosa coperto, mi alzai per vedere di cosa si trattasse e vidi un biglietto e un vassoio con brioche e tazze di latte caldo che inondava la stanza, poi la porta del bagno si aprì e apparve Jace con solo l'asciugamano intorno alla vita, ancora gocciolante, per poco non mi strozzavo con il latte e iniziai ad arrossire come un peperone -tutto ok Davies?- emisi dei colpi di tossi e bevvi un altro sorso per farmelo passare, dopo di che mi calmai finalmente e mi ripresi dall'imbarazzo rispondendo alla domanda -ma certo!- dissi con molta naturalezza -ho usato la tua doccia, perchè non mi andava di andare nel mio dormitorio, spero non ti dispiaccia, scossi la testa ed egli mi sorrise, poi si avviò verso il suo letto in cui c'erano gli abiti della scorsa notte -figurati, non importa- aggiunsi -indosserò questi e poi andrò in camera mia a prenderne dei puliti- rispose lui -certo, anche io devo cambiarmi, le hai portate tu queste cose?- domandai, egli annuì -mi sono svegliato prima di te e visto che eri molto stanca, così sono andato in sala grande a prenderti qualcosa- gli sorrisi e lo ringraziai, egli ricambiò il sorriso e poi corsi in bagno -vado a lavarmi, ci vediamo dopo qui, ti devo parlare!- gli dissi egli annuì e poi mi chiusi dentro.


Decisi di indossare qualcosa di carino, ispezionai l'armadio e vidi sulla gruccia una minigonna molto morbida nera e un maglioncino di cashmere rosa, un abbinamento non molto usuale per me, ma decisi che avessi bisogno di qualche cambiamento e avrei potuto iniziare dai miei abiti

TI ODIO - Gioco di cuore (DRACO MALFOY)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora