BACK TO ME ☽

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Laila

È notte fonda quando lo trovo. Nel cielo c'è appena uno spicchio di luna e lui è in forma di lupo, sulla cima di una rupe.

C'è una lunga scia di animali morti nel tratto che ci separa e l'odore di sangue è così forte da confonderne le tracce.

Lo sento ringhiare mentre si volta verso di me.

Che non mi abbia riconosciuta?
Infondo non mi ha mai vista in forma di lupo.

So che non mi farebbe mai del male, ma il suo aspetto ha qualcosa di davvero spaventoso.

Le sue zanne sono insanguinate e i suoi versi sembrano essere totalmente selvatici e istintivi.

Muove lentamente una zampa verso di me, puntandomi addosso le iridi verdi.

Sento gli artigli graffiare il terriccio e resto immobile.

Proprio nel momento di maggiore pericolo, la lupa che è in me decide di abbandonarmi e, come una sorta di pericoloso monito, la cicatrice sul fianco inizia a pulsare.

In poco meno di un minuto, forse per via di tutte le energie spese nella lunga corsa verso la cima della montagna, le mie zampe cedono e crollo sulla roccia.

Anche la mia pelliccia lascia lentamente posto alla mia pelle liscia e pallida...

Una volta tornata in forma completamente umana inizio a sentire freddo e mi rendo conto di non avere idea di come fare a tornare nello stato animale, né di come poter sopravvivere alla notte in queste condizioni.

Natan, del resto, sembra continuare a fissarmi come se fossi un'estranea, una minaccia, qualcuna che lo ha ferito.

Digrigna i denti e fa un altro paio di passi verso di me, annusando l'aria.

Mi stringo le ginocchia al petto e tremo.

Lui ulula e apre la bocca, rivelando le zanne affilate, le stesse che non hanno avuto scrupoli nel distruggere la vita di tutte queste creature senza motivo. Un conto è la caccia...Ma questa...Questa è una carneficina.

«Natan»
Il suo respiro si congela in una nuvola e si disperde nel buio della notte.

La mia voce lo immobilizza per qualche istante, forse richiamando qualcosa di umano in lui. Qualcosa che ha sepolto a fondo.

«Natan...Devi tornare» continuo, con la voce ridotta a un sussurro tremolante.

Il lupo nero ringhia in modo rabbioso. Come a dire che sono stata io a fargli questo.
Mi fa male vederlo così.

Mi alzo, cercando di conservare le ultime forze per quel gesto. Mi alzo e mi muovo verso di lui, con il palmo della mano in avanti, verso la sua testa.

Malgrado tutto, resta immobile.
Potrebbe azzannarmi ma lascia che io mi inginocchi accanto alle sue zampe e gli accarezzi il muso, con incertezza.

La sua iniziale rigidità si scioglie e si poggia contro il mio palmo, chiudendo gli occhi e respirando piano.

Si calma. Come fosse un mare in tempesta su cui smette di soffiare il vento.
Si sdraia a terra e lascia che io continui ad accarezzare la sua pelliccia, attirandomi a sé con le zampe. Malgrado gli artigli, non mi ferisce. Non mi graffia neanche. L'unica cosa che sento è il calore del suo corpo che scalda il mio.
E in questo momento il mio istinto è più forte di tutte le ombre che Valt ha gettato sulla mia vita. Sento disagio e imbarazzo, ma in un modo diverso...

In un modo normale. Come quello di chi non è mai stata così vicino ad un maschio. Soprattutto se si tratta di quello per cui ha avuto l'imprinting.

Mi rilasso, come se avessi trovato il mio posto e in quel momento la voce di Natan si intrufola nella mia testa, facendomi sobbalzare. È in forma di lupo ma lo sento, sento la sua voce.

So che puoi sentirmi Laila.

Che...Che stregoneria è questa?

Lo penso soltanto, eppure lui risponde. Come una specie di telepatia.

È il legame tra compagni. Se puoi sentirmi significa che...

Non significa niente.

Il lupo sbuffa e io immagino la faccia di Natan contorcersi in un ghigno divertito.

Quindi sei venuta qua, rischiando di farti azzannare o di morire di freddo...Per niente?

Ti dovevo un favore.

È assurdo quanto sia facile parlare in questo modo.
Capirsi.

La sua zampa mi avvolge attorno ai fianchi, lentamente, come se si stesse sforzando di essere delicato.

Quindi siamo pari?

Pari.

Sorrido e sono sicura che se non fosse in forma di lupo lo farebbe anche lui.

La sera che ti ho trovata...Ho temuto di perderti.

Gli dò una gomitata, colpendone la pancia pelosa. In tutta risposta la sua lingua ruvida mi lecca il fianco nel punto dove c'è la cicatrice.

Mi avvicino ancora di più a lui e ne accarezzo la pelliccia.

Di solito non sono così...spontanea...Eppure, dopo la trasformazione il mio istinto sembra avere ancora la meglio su tutto il resto.

Anche io ho avuto paura stasera...

Lo so, ho perso il controllo scusami...Ma non ti avrei mai fatto del male, Laila...

Scuoto la testa.

Non era per me che ero preoccupata. Ho temuto di...Perderti, Natan.

A quelle parole, Natan mi sorprende riprendendo la sua forma umana.
Potrei spostarmi, potrei dirgli di tornare un lupo, ma la verità è che non voglio fare nulla di tutto questo.

Se chiudo gli occhi e metto a tacere ogni altro rumore eccetto che la sua voce, sento che questo è ciò che il mio cuore desidera più di tutto il resto.

Ancora per un po'...

Chiudo gli occhi e inspiro il suo odore.

So che no può durare, ma voglio approfittare di questo piccolo istante perfetto in cui siamo fuori dal mondo, in una dimensione in cui esistiamo solo io e lui e tutto sembra possibile.

Solo per questa notte.

Natan si muove con cautela. Sento ogni parte del suo corpo: il braccio muscoloso che mi avvolge la vita, il torace scolpito, la linea squadrata e coperta di barba della mascella e le gambe atletiche, che si allacciano alle mie.

«Ho portato una tenda»

Sussurra, baciandomi lentamente la linea del collo e lasciandomi senza fiato.

«Sai, nel caso in cui la mia compagna si fosse decisa a venirmi a riprendere»

Mi aspetto dei brividi, dei ricordi orribili, ma non arriva nulla di tutto ciò. C'è solo Natan, la luna e la mia stupida voglia di fingere che tutto possa andare bene.

«Non sono la tua compagna» borbotto ridendo, mentre Natan mi solleva tra le braccia, facendomi un leggero solletico.

«Ah no?»

Scuoto la testa con un sorriso.

«Allora devo essermi addormentato e questo è tutto un sogno»

«Sì» sussurro, prendendogli il volto tra le mani e baciandone le labbra.

«Un gran bel sogno»

LONE WOLF - NATANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora