PACK ☽

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Stefan

Osservo mio padre, a terra e ferito.
Sono venuto qui per vendicarmi, per dimostrargli quanto sono diventato forte, anche senza di lui.
Stefan...

Mi aspetto di sentire la sua voce che si intrufola nella mia mente, perché è questo che accade quando c'è un legame di famiglia.

Eppure questa è la voce della donna fuggita dai randagi. Laila.

«Non ascoltarla, è una traditrice»

So come ti senti.

Non sai niente. Niente!

So che ti senti solo. Credimi, mi sono sentita sola per tutta la mia vita e ho cercato nei posti sbagliati una comprensione che non ho mai ricevuto. Ho cercato l'affetto della famiglia che non avevo più...
E so anche che tuo padre ti ama più di ogni altra cosa. Ma non è stato facile per lui...

Stavolta rido, in modo amaro.

Pensi che per me lo sia stato?

No. Ma non devi lasciare che il passato ti definisca...

Valt mi sferza il braccio con gli artigli, per impedirmi di parlare con Stefan.

Lo sento ringhiare.

«Lasciala stare»

«Pensaci bene, ricorda cosa ha fatto tuo padre, ricorda quanto ti sei sentito solo...»

Ed è in quel momento che oltre alla voce di Laila sento anche quella più debole di mio padre. Ormai stremato.

Perdonami. Stefan...
Ti voglio ben...

Le parole si fermano e Valt si scaglia su di lui, con le zanne dirette alla gola. È una scelta di pochi secondi e forse è la più sbagliata della mia vita ma mi getto anche io nella stessa direzione, contro Valt che finisce schiacciato a terra sotto il mio peso e mi azzanna il braccio per liberarsi.

«Sei uno stupido...» ringhia, stringendomi il collo.

«E morirai da solo, come il bastardo randagio che sei...E come tuo padre e la sua puttana...»

Guardo Laila, il modo in cui accarezza i capelli a mio padre e il modo in cui prova a far rimarginare le sue ferite e a tenerlo al caldo con la sua pelliccia. È ferita, stremata eppure ha trovato il suo posto.
E sarò anche un illuso ma forse quel posto, da qualche parte, esiste anche per me.

Chiudo gli occhi, immaginando come sarebbe potuta essere la mia vita con Natan e Laila. Attendo che Valt colpisca ma qualcosa lo colpisce e lo fa finire a terra.
Stavolta il suo corpo è esanime e la sua gola è lacerata laddove gli artigli dell'Alfa lo hanno colpito.

Mi guardo attorno e c'è tutto il branco.

«Ciao, Stefan. Io sono Kael, tuo zio e ti ringrazio per aver impedito a Valt di ucciderli...»

Indica Natan e Laila e poi di nuovo me.

«Sei parte della famiglia» dice «Lo sei sempre stato»

LONE WOLF - NATANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora