SCARS ☽

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Natan

«Dovremmo davvero alzarci» mormoro, abbracciando Laila e mordicchiandole l'orecchio. Lei sorride e scuote la testa contro il cuscino.

«Ancora cinque minuti...»

«Va bene, vorrà dire che saremmo gli unici ad arrivare in super ritardo al compleanno di Rose» scoppio a ridere e lei si infuria, saltando in piedi ed iniziando a cercare freneticamente i vestiti.

«Perché non me lo hai detto prima? Le avrei preso qualcosa!»

«Rose me l'ha fatto promettere» dico, incrociando le dita in modo solenne «Probabilmente non voleva metterti in difficoltà»

«Sbrigati Natan»

Sfodero il mio solito sorriso sghembo, sbadiglio e mi stiro le braccia prima di alzarmi. Infilo la prima maglia pulita che trovo e dei jeans scuri.

Laila invece è praticamente bellissima, pur nella sua totale semplicità. Ha addosso dei leggins con una maglia a tre quarti. Senza riuscire a trattenermi, mi avvicino e le prendo il volto tra le mani, chinandomi per baciarle le labbra.

Lei sembra quasi confusa.

«È questo per cosa era?»

«È perché sono felice» dico, stupendomi delle mie stesse parole.

Ho visto spesso questo tipo di sentimento riflesso negli altri. Nei membri del branco che a poco a poco trovavano la propria compagna, un lusso che non credevo mi fosse concesso.

E invece ora quella pace, quella tranquillità, quella piccola parte di felicità è arrivata anche per me.
E non lascerò che Laila si allontani.

Non più.

La vedo rabbuiarsi, guardando un punto sulla mia spalla, come se i suoi occhi potessero chiaramente vedere oltre la mia t-shirt.

So che sta pensando alla cicatrice del suo morso.

«Scusa per ieri...» Mormora, pentita «...non so davvero cosa mi sia preso...»

Si è lasciata andare ed io l'ho adorato.

«È normale, Laila»

«No, non lo è...» si tormenta le mani in un modo che mi fa tenerezza.

«Credi davvero di avermi ferito?»

«Non lo so...Ti fa male?»

Allunga la mano verso la mia spalla e io, afferrandola, la sposto all'altezza del mio cuore.

«Mi fa questo» mormoro, cercando il suo sguardo viola. Pieno di dubbi e di domande. Pieno di paure.
Più si avvicina, più il rumore inizialmente costante del mio cuore inizia a farsi concitato e frenetico.

So che lo sente, perché sorride e si accoccola contro il mio petto, con la testa posata proprio sulla mia spalla.

«Ogni cosa che fai, mi fa questo effetto, Laila»

E lo so che ci sono ancora tante incognite, così come so che nulla è perfetto...Eppure questo istante è tutto quello che cercavo. La cercavo senza saperlo e l'ho capito solo trovandola. Non sono io che ho salvato lei, ma il contrario.

LONE WOLF - NATANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora