A BEAUTIFUL DREAM ☽

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Natan

Un gran bel sogno, sì.

Laila sorride e si protende per baciarmi. C'è qualcosa di diverso in lei ora, dopo la trasformazione. Gli occhi viola brillano e tutto in lei è governato dagli istinti.
So cosa significa.

Le prime trasformazioni sono state così anche per me: un po' come essere ubriachi. O semplicemente più veri e sinceri che mai...

Le sue labbra sfiorano le mie e basta quel semplice contatto a mandarmi in tilt, così tanto che per i primi istanti resto immobile, quasi incredulo.

Laila è dolce, più di quanto vuole dare a vedere, più di quanto avrei mai pensato.

Mostrarsi forte è solo la sua corazza. Ma con me può mettere via le armi...Non è più sola. Non lo sarà mai più.
In qualsiasi modo mi voglia, per lei io ci sarò.

Mi sfiora la mascella, passando sul sottile strato di barba ispida di appena qualche giorno.

Io sono più irruento, ma cerco di essere dolce, di esserlo per lei e lei soltanto...

Avvicino la sua testa alla mia, accarezzandole la nuca e faccio pressione sulle sue labbra. Mi faccio spazio, la rivendico e la lascio senza fiato, fino a farle sfuggire un gemito.

Un suono che vorrei sentire per sempre, all'infinito.

Si sta bagnando, lo sento.

Ma non sarebbe giusto forzare le cose: ci sono ancora molte ombre. Ho intenzione di cacciarle via tutte. A poco a poco...

Quando si stacca da me, con le labbra leggermente gonfie e gli occhi ancora chiusi, è la creatura più bella che io abbia mai visto.

Mi chiedo come sarebbe dopo essere venuta...Ma poi mi sforzo di ricacciare via quel pensiero.
Non è ancora il momento.

La tenda non è grande e condividere quello spazio con lei significa starle praticamente addosso.

La vicinanza del mio corpo nudo, chiaramente eccitato, le provoca imbarazzo.

Non posso farci niente per quello. Mi basta averla accanto vestita per avere voglia, figuriamoci vederla ora che è nuda...e che non sembra avere nessuna intenzione di coprirsi.

Distoglie leggermente lo sguardo e sulle sue guance, normalmente pallide, compare una nota di rosso acceso.

Mi muovo cauto, attento a non fraintendere, attento a non farla spingere troppo oltre.

Ma siamo già oltre.

«Hai deciso di torturarmi?»

Le dico, con una leggera ironia,

Lei è più tesa di quanto voglia dare a vedere. Si sforza di sorridere, ma con la mano nasconde la cicatrice cercando di coprirla.

Vederla così mi fa male.
Mi fa venire voglia di uccidere Valt...

«Vorrei tanto avere addosso il tuo morso. Non...il suo» Mormora.

È la prima volta che si mostra davvero vulnerabile ai miei occhi.

Resto in silenzio, consapevole di quel dono prezioso che è la sua fiducia, e mi avvicino, chinandomi per spostare la sua mano dalla cicatrice.

Mentre le mie dita scorrono su quel segno, tracciandone la linea, lei chiude gli occhi e trema leggermente.

La sento trattenere il respiro e mi chiedo se tutto questo non sia troppo.

La bacio di nuovo, con una dolcezza impacciata e quasi rotolo su di lei, tenendomi sui gomiti.

«Natan...»
Sospira, alzando e abbassando il petto in modo agitato.
I suoi occhi viola mi uccidono.

«Si, dimmi»
Le accarezzo i capelli e vedo una lacrima rigarle il viso.

«Aiutami a cancellare i ricordi di quella sera...Per favore»
Trema ancora, mentre la sua mano incerta mi sfiora il bicipite e mi invita a toccarla.

Inspiro, cercando il poco autocontrollo che mi rimane per capire cosa cosa sia giusto fare.

Il mio lupo vorrebbe davvero assecondarla. Muore dalla voglia di accoppiarsi con la sua compagna.
Di marchiarla.
Di avere dei cuccioli con lei...

Ma non sarebbe giusto farlo in questo modo.
La nostra prima volta.
La sua prima volta.

Voglio che sia speciale. E non che sia eclissata dalle ombre del dolore...

«Laila...» sposto la mano dal suo corpo esile e sinuoso, ancora nudo e di nuovo mi odio per questo. «Non voglio che accada così»

Lei si rabbuia e si copre in fretta, infilandosi sotto il sacco a pelo. Si sottrae dal mio sguardo come se si sentisse a disagio.
Crede di essersi spinta troppo oltre...
Di non piacermi...

«Scusa» Mormora, mortificata. Sembra improvvisamente lontanissima da me.

È qui, nella stessa tenda, ma allo stesso tempo è come se fosse altrove.
Ha nuovamente alzato le sue difese.

No, no, no...Non voglio che ritorni a nascondersi dietro il suo muro di ghiaccio.
Cazzo...

Continuo a sbagliare con lei, anche quando cerco di fare la cosa giusta.
Il mio amico là in basso protesta. Aveva altri piani.

«Non devi scusarti» le dico, cercando di sfiorarla.

Laila si ritrae e si volta dal lato opposto al mio. Si sente rifiutata e non sa quanto sia lontana dalla verità, da ciò che sento.

Potevo averla.
Sarebbe stato semplice.
Sarebbe stato bello.

Invece ho finito per farla sentire sbagliata.

«Ehi» cerco di farla girare, ma lei scuote la testa e si allontana il più possibile. Finendo contro il bordo della tenda.

«Laila, cazzo, guardami!»
Sbotto, esasperato.
Sono nudo, eccitato e perso per lei. È così palese.
Eppure lei affonda la testa nei capelli e chiude gli occhi.

«No» borbotta, a voce così bassa che se non fossi un lupo forse non l'avrei neanche sentita.

La raggiungo, la cingo da dietro e le tolgo via da dosso il sacco a pelo. La stringo forte, con tutta la mia disperazione. Con tutta la mia frustrazione. Con tutto quello che vorrei dirle e farle capire se solo mi ascoltasse.

Lei si volta piano, ancora ad occhi chiusi e quando li spalanca sono rossi, pieni di lacrime.

«Lo capisco se non mi vuoi in quel modo» sussurra, dopo un silenzio lunghissimo in cui la mia mano e la sua si sono sfiorate, raggiunte e poi intrecciate forte insieme. È una strana connessione quella tra noi, va e viene. Ma quando c'è, riesco a vedere chiaramente dentro Laila.
E lei riesce a mostrarsi, con tutte le sue paure.

«Non devi fingere che io ti piaccia...» Mormora, cercando di divincolarsi.
Non la lascio andare. Non stavolta.

«Ti voglio da impazzire»
Stringo più forte.

«Credi davvero che sia per quella cicatrice che io mi stia trattenendo?» dico, sinceramente sorpreso.
Lei annuisce.

«Credimi, quando lo faremo ti lascerò addosso il mio odore così tanto che non rimarrà traccia di quello di Valt...»

Il mio membro è teso alla sola idea di affondare dentro di lei.
La voglio da impazzire.
Come cavolo ha potuto pensare anche solo per un secondo di non piacermi?

LONE WOLF - NATANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora