Chapter 24.

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4 days later... 31 dicembre 2013.

Uno schifo, già, proprio così. Erano già passati 6 giorni e tutto era come prima. Nulla era cambiato. Roberta, che era in coma, non si era ancora risvegliata.

《Dai zio, devi venire con noi! Tutti stiamo male per Roberta; tu, Zine, anche io.. ma non puoi rimanere a casa, e poi all'ospedale troverai il pronto soccorso pieno per via dei fuochi d'artificio.. andiamo, su.》Mi spronò Riccardo.

《Olda non mi va, te l'ho già detto..》Ripetei per l'ennesima volta, sospirando.

《E allora cosa fai? Te ne stai a casa, da solo?》Continuò.

《Non lo so.. ma non voglio venire a ballare, me ne andrei subito.》Continuai, incrociando le braccia.

《Sappi che se non vieni tu non vengo neanch'io.》Mi sfidò, e si mise nella mia stessa posizione.

《Sei proprio un bastardo, lo sai?》Sbuffai.

《No, sono solo un tuo amico.》Sorrise.《Vieni, allora?》

Scossi la testa.《Non preoccuparti, so cosa fare.》

Lo salutai e me ne andai. Erano le otto, tra un po' avrebbero cominciato già a sparare i fuochi d'artificio ed era pericoloso rimanere in strada. Per fortuna avevo incontrato Olda sul portone del mio palazzo, perché tornavo assieme a Stefano dall'ospedale. Lui voleva parlarmi, così suo fratello era tornato a casa e io ero rimasto di sotto. Ma non potevo andare a festeggiare, non me la sentivo.

《Stefano, sono io.》Bussai più volte a casa della Roby.

《Ale, finalmente.》Sorrise debolmente.《Temevo te ne fossi andato.》

Gli avevo promesso che ci saremmo fatti compagnia a vicenda quella sera. I nostri genitori, chi per lavoro, chi per voler proprio, erano rimasti all'ospedale, ma ci avevano proibito di stare con loro. 《Andate a casa,》aveva detto mia madre《guardate un film, fate qualcosa. Ma qui non ci potete stare.

《No, tranquillo.》Sorrisi ed entrai.

Aveva solo 13 anni, chissà come si sentiva. Mi aveva detto quel giorno all'ospedale che lui non sopportava il peso della malattia di sua sorella, che per lui era troppo. Faceva male a me, che ero quasi maggiorenne, figuriamoci lui.《Senti, la mamma mi ha detto dove sono le varie cose da mangiare, e altra roba.. ci prepariamo qualcosa?》

《Sai cucinare?》Gli chiesi.

《Mi sottovaluti.》Rise, prendendo due spatole in mano a mo' di grande chef professionale.

《Staremo a vedere.》Risi anch'io, e presi un'altra spatola.

Cucinammo assieme quattro cavolate, ma tutto sommato ci divertimmo. Almeno, quel poco bastò a farci passare un paio d'ore senza pensieri, preoccupazioni.《Non sei male.》Sorrise.

《Neanche tu.》Gli diedi una pacca sulla spalla, continuando il mio piatto.

《Posso chiederti una cosa? È da tanto che vorrei saperla..》Posò la forchetta nel piatto, guardandomi.

《Sì, dimmi pure.》Immaginavo di cosa si trattasse.

《Come.. hai capito di amare mia sorella?》A quel punto smisi anch'io di mangiare.

《Non lo so.》Spiegai.《Con lei stavo bene, poi ho cominciato ad avere quelle che qualcuno chiama le farfalle nello stomaco, e avevo sempre bisogno di vederla, e niente.. sto rimpiangendo troppo quello che non ho avuto il coraggio di fare prima, Stefano, non fare la mia stessa fine.》Sussurrai, e mi alzai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2015 ⏰

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