Chapter 2.

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《Roberta?》Sussurrò un bel ragazzo dagli occhi verdi e un sorriso sgargiante, divertito.

《Alessandro?》Ripetei a mia volta.

《Vi conoscete già?》Domandarono all'unisono le nostre mamme.

《Un inconveniente al parco, non molto tempo fa. Te l'avevo detto che ci saremmo rivisti.》Rise.

《Già.》Sorrisi.

《Piacere, io sono Michele.》Sorrise il probabile fratello e sorrisi a mia volta.

《Venite a tavola, che è pronto!》Ordinò Patrizia/Patty.

Alessandro si sedette accanto a me e non faceva altro che fissarmi. Odiavo questo tipo di pranzi anche quando li facevamo a casa con i parenti, con degli sconosciuti ancora peggio.

《Parlaci un po' di te, Roberta.》Propose Michele.

No, non mi va.

《Ho diciassette anni e mi piace disegnare.》Spiegai.

《Ti piace? Ma se sei bravissima!》Cominciò mia madre, mettendomi in imbarazzo.

《Ho avuto modo di vedere, confermo.》Mi fece l'occhiolino Alessandro.

Gli diedi un pizzico sulla coscia e lui sussultò. Ridacchiai in silenzio, senza farmi notare.

《Che scuola frequenterai, qui a Milano?》Chiese Patrizia.

《Un istituto tecnico.》Fulminai mia madre con lo sguardo.

Se ero riuscita a sviluppare maggiormente le mie doti era anche grazie alla scuola che frequentavo con molto piacere. Ma adesso ero costretta a cambiare, e per di più con un tecnico.

《Il Feltrinelli?》S'intromise Alessandro.

《Esatto, proprio quello.》Rispose mia madre.

Io non avevo la minima idea di come si chiamasse la mia nuova scuola e neanche m'interessava.

《Oh, allora sei tu la ragazza nuova che deve arrivare!》Rise.《Saremo in classe insieme, d'ora in poi.》Mi informò.

《Almeno conoscerò qualcuno.》Sorrisi.

《Però devi sapere una cosa.. sarai l'unica ragazza in classe. Siamo tutti ragazzi.》Mi morsi il labbro. Si cominciava proprio bene, si. Che odio.《Vabbe, guarda il lato positivo. Ci sono io.》Ridacchiò e sua madre scosse la testa, ridendo.

Finimmo di mangiare e dopo il pranzo mia madre e Patrizia sparecchiarono, mentre Alessandro mi portò nella sua stanza.

《Questa è la mia dimora.》Risi alla sua affermazione.

《Wow, bella!》Annunciai, guardandomi intorno.

《E immagino anche una ragazza bella come te sia fidanzata, ovviamente.》Che c'entrava adesso? Arrossii di colpo, mentre lui attendeva una risposta. Allora diceva sul serio.

《No, grazie, ma non lo sono.》Tagliai corto perché non avevo voglia di raccontargli tutta la storia.

《Oh, scusami, ero convinto di si.》Guardò in basso.

《Tranquillo. E immagino che uno come te sia fidanzato!》Lo imitai, per allegerire la tensione che era quasi palpabile, in quel momento.

《Perchè, come sono io?》Rise non smettendo di fissarmi.《Non ci conosciamo nemmeno.》Affermò, ma era sereno.

《Be'.. non saprei. Allora, lo sei o no?》Sviai il discorso.

《No, sono libero. Da poco.》Spiegò, sorridendo ma con un velo di tristezza in volto.

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