<Cosa? Niente scuola?> Gioii dentro di me.
<Proprio così. Vedi quanta neve c'è in strada? La scuola ne è circondata, non si riesce ad entrare. Per strada poi non può circolare alcun mezzo, nemmeno la mia moto.> Ridacchiò.
<Oh, una bella notizia finalmente.> Risi.
<Vuoi tornare a dormire? Vuoi salire tu o scendo io? Ci facciamo compagnia.>
<Salgo io.> Sorrisi anche se non poteva vedermi.
<Va bene, vieni quando vuoi.> Staccò.
Che barba.. mi ero svegliata alle 06:15, lavata, vestita e la scuola era anche chiusa a causa di quella forte tempesta di stanotte! Meglio, avremmo saltato il compito. E poi ero pronta per salire da Alessandro, dato che erano le 07:30 e tra poco sarei uscita e avrei preso la moto con lui. Mi assicurai di aver preso le chiavi e prima di uscire lasciai un post-it alla mamma.
《La scuola è chiusa per la neve, sono sù da Alessandro.》
Lo attaccai al frigo e mi avviai verso casa di Ale. Portai con me anche il block notes e i colori perché avevo in mente di fare una cosa, più tardi. Bussai al campanello e mi venne ad aprire in due secondi.
<Buongiorno!> Sorrise, ma quando mi vide sembrò smettere. <Ma.. hai un viso strano! Successo qualcosa?>
<Non ho dormito molto, nulla di che. Cosa si fa di bello?> Entrai sorridendo.
<Mi dispiace.. è stato per il temporale?>
<Credo di si.>
Mi invitò a sedermi sul divano e lo presi in parola. Oltre ad offrirmi roba da mangiare di tutti i tipi, mi spiegò anche tutto quello che aveva fatto in studio il pomeriggio precedente, il che mi faceva piacere. Non penso che l'avrebbe detto a chiunque, doveva fidarsi davvero tanto di me.
<E lui mi ha detto che devo ricoverarmi.> Scosse la testa, e io scoppiai a ridere.
<Be', non ha tutti i torti.> Gli feci una linguaccia.
<Bene, questa me la segno.> Fece il finto offeso.
<Okay, okay.> Ridacchiai.
<Che ridi tu eh? Posso farti ridere bene anch'io.> Sorrise maliziosamente e cominciò a farmi il solletico.
<Ale e dai su!> Quasi piangevo dalle risate.
<A te piace fare la spiritosa? A me piace molto vendicarmi.> Si placò, abbracciandomi mentre rideva. <Ah, devo chiederti una cosa.>
<Cosa?> Aveva totalmente cambiato espressione, non sapevo se dovevo preoccuparmi o meno.
<A Zine.. a Zine farebbe piacere se tu u-uscissi con lui, s-si.> Mi fece un sorriso tanto forzato che era orribile.
<Oh..> A me non piaceva Zine, cavolo. L'avevo visto una sola volta e, si, era simpatico.. ma non mi convinceva! Il ragazzo di cui ero innamorata mi sedeva accanto.
<Mi aveva già pregato di chiedertelo ieri sera.. ma era tardi, e poi preferivo dirtelo di persona. Allora? Accetti?> Sorrise ancora, in modo più sciolto.
<Dipende.. che uscita è, Ale? Una passeggiata tranquilla fra amici o lui cercherà di baciarmi o flirtare con me?>
<Immagino.. la seconda.> Ridacchiò. <Lui vorrebbe portarti a ballare m..>
Lo interruppi. <Non posso. Sai bene che quando si tratta di ballare..>
<Se mi facessi terminare la frase.. ha detto che se per te non va bene potete anche solo fare una camminata.> Mi informò.