Chapter 10.

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<Ho detto di nooo!> urlacchiai per la centesima volta.

Zine e Olda erano arrivati già da un pezzo, e tutti e tre volevano che giocassi alla Playstation. Ma non ne avevo per niente voglia.

<Dai! Giochiamo io e te contro di loro, siamo forti noi!> tentò Alessandro.

<Dai Ale lasciala stare.. si vede che ha paura di perdere!> rise Zine. Ovviamente scherzava.

<Se volete la guerra.. che guerra sia. Dammi il joestick, compagno.> ordinai e lui scattò, ridacchiando.

Facemmo una partita da sballo, alla fine vincemmo noi ma per pochi punti. Ci divertimmo tantissimo, tutti e quattro. Olda avevo già avuto modo di conoscerlo ma neanche tanto.. Zine lo vedevo per la prima volta, ma adesso capivo perché Alessandro era così simpatico. A frequentare due tipi come loro!

<Vaiii hai visto?> rise Alessandro, abbracciandomi.

<A calcio so giocare solo per finta.> risi per sdrammatizzare.. ma in realtà non c'era nulla da ridere.

<È già un qualcosa.> rise Olda.

<Ale mi faccio un panino!> urlò Zine, dirigendosi verso la cucina.

<Si, Zine.. certo che puoi farti un panino!> rispose lui, e noi ridemmo. <Conosco questi due babbi da una vita.. dai tempi delle elementari. Ormai casa mia è anche casa loro, e viceversa.> mi spiegò. <Sono sicuro che diventerete anche voi ottimi amici.> mi cinse il fianco con il braccio.

<Anche a me è venuta voglia di mangiare, ti raggiungo Zio!> e anche Riccardo si precipitò in cucina.

<Ti sei divertita?> domandò sorridendo.

<Si, molto. Ho passato un paio d'ore in modo.. diverso. Grazie di tutto.> lo abbracciai.

<Figurati Roby. È sempre un piacere.> faceva scorrere le sue mani sù e giù lungo la mia schiena.

Furono Zine e Olda ad interromperci perché, a quanto pare, avevano già preparato i loro "spuntini". Sembrava avessero svaligiato un supermercato! Zine aveva fatto un panino anche per me, Olda aveva portato le patatine in busta e qualche altra schifezza.

<Anche io a Firenze avevo delle amiche dalle elementari.. ma di certo non sapevo in che mobile tenessero le patatine.> ridacchiai.

<Ma quindi sei tu Roberta? Quella Roberta?> domandò Zine, cominciando a mangiare.

<Sono io.. ma quale Roberta?> ero confusa.

<Ma come Zi.. l'hai capito solo adesso? L'abbiamo detto già prima quando siete arrivati!> sembrava imbarazzato e non poco.

<Scusami è che sono stupido.> ridacchiò Zine.

<Tranquillo.> sorrisi. <Comunque non lo voglio il panino, grazie.. l'abbiamo già mangiato prima. Tieni Ale.> glielo porsi ma mi guardò cagnesco.

<Ho capito che vuoi mantenere la linea. Ma non fa nulla se ne mangi un altro.> incrociò le braccia.

<Ma figurati, non è mica per quello! Solo non mi va.. anzi, mangio qualche patatina.> risi e cominciai a mangiarne qualcuna.

<Scema.> sussurrò ma abbastanza ad alta voce, per consentirmi di sentire.

<Cosa hai detto?> mi voltai verso di lui.

<Ehm.. qui siamo tutti e tre specializzati in solletico. Ti conviene dargli ragione, Roberta.> ridacchiò Olda.

<Oddio il solletico no! Si hai ragione sono molto scema.>

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