Chapter 20.

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Quel martedì mi sentivo peggio del solito. Non che stessi bene nei giorni precedenti, ma sentivo che c'era altro che non andava. La serata era finita bene, tranne per un piccolo litigio con mia madre.. a pensarci mi si faceva un grosso magone allo stomaco. Mi aveva umiliata davanti a tutta la famiglia Casillo, tutta, Alessandro compreso e secondo lei non aveva fatto nulla di male. Mi alzai dal letto caldo e mi vestii subito. Non avevo voglia di stare in casa, soprattutto se c'era anche mia madre. Sinceramente non sapevo cosa le fosse preso, ma quello che aveva detto mi era bastato per indurmi a scavare una buca e sotterrarmici. Il maglione bianco di Stefano mi portava una sorta di malinconia, ma mi piaceva indossarlo. Presi il block notes e tutto l'occorrente, assieme alle cuffie. Avrei continuato il disegno al parco.

Uscii dalla mia stanza convinta che mia madre fosse ai fornelli o sorseggiasse una tazza di caffé, ma non era così. Controllai l'orologio che segnava le 12 passate, strano che stesse ancora dormendo! D'altronde, meglio così. Non avrei dovuto dare tante spiegazioni. Prima passai per il bagno e mi lavai. Mi assicurai di avere le chiavi con me e uscii, con indosso ancora la tristezza e l'imbarazzo di cosa era accaduto.

Alessandro's POV.

Quella notte quasi non avevo dormito. Roberta in lacrime. Per colpa di sua madre. Non riuscivo ad accettare una cosa del genere. Aveva detto delle cose abbastanza.. imbarazzanti sul suo conto, diciamo così. E i miei assieme a Michele erano anche scoppiati a ridere! Quello che volevo fare, però, era scendere di un piano e bussare proprio a casa della Roby. C'era rimasta malissimo, ma non avevo avuto modo di parlarle dopo quello che era successo. Volevo scusarmi a nome della mia famiglia e dirle che sicuramente c'era stato un malinteso. Anche se le parole di sua madre erano state chiare.

Mi vestii velocemente e con altrettanta velocità mi lavai. Aggiustai quel ciuffo ribelle che non mi dava pace, e quando uscii di corsa per avvertire mia madre della mia uscita improvvisa mi accorsi che non c'era nessuno. Controllai le varie stanze e tutti dormivano. A quest'ora? Parecchio strano! Non era il caso di svegliarli quindi uscii senza avvertire, dato che ibernavano beatamente nei loro letti. Scesi di sotto e bussai, sperando che venisse ad aprirmi la diretta interessata. Bussai ancora, forse era in bagno. Bussai, e bussai un'altra volta. Volevo abbracciarla, chiederle scusa e..

《Ale, cos'è tutta questa fretta a quest'ora?》Sbadigliò sua madre, che era ancora in pigiama. Mi dava l'impressione di una persona appena alzatasi dal letto.

《Buongiorno signora! Veramente sono le 12 passate.. e poi sto cercando la Roby!》Esclamai sorridendo.

《COSA? Le 12? Ma è tardissimo! Vieni, entra pure, sarà in camera sua..》Chiuse frettolosamente la porta e si addentrò in una delle stanze che non conoscevo della casa.

Andai in camera della Roby, pronto a stringerla fortissimo quando aprii la porta e non la trovai. Un grosso senso di delusione mi invase. Dove poteva essere?《Signora, Roberta non c'è!》Urlai.

《Come non c'è?》Si catapultò in camera, con indosso un jeans e ancora la maglia del pigiama. Evidentemente si stava vestendo.

《Provo a chiamarla?》Proposi.

《Si, per favore!》Tornò di nuovo a vestirsi, mentre io afferrai il cellulare e composi il numero della ragazza. Feci squillare tante volte ma non rispose. Dove diamine si era cacciata? E se avesse tentato un gesto disperato? Dio quanti pensieri!《Allora?》

《Non risponde..》Sospirai.

Continuai a far squillare nel tentativo di ricevere una sua risposta ma non fu così. Tuttavia, vidi sua madre avvcinarsi lentamente al letto. La imitai, e appena tirò le coperte vedemmo che il cellulare era proprio lì. Non poteva rispondere perché non l'aveva con sé!《Ale, dovresti farmi un favore. Io devo sbrigarmi, ho tante cose da fare e in più un lavoro che mi aspetta. Valla a cercare, ti prego.》Mi supplicò.

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